l'angelo protettrice.

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Arrivò l'alba e la stanza era poco illuminata. Aprii lentamente gli occhi, sbadigliai con la bocca ampia quanto quella di un leone e mi stiracchiai, cercando di essere il meno rumorosa o fastidiosa possibile o Justin si sarebbe svegliato. -Come un angioletto.- sentii dire e mi presi uno spavento, tanto che mi fece sobbalzare.

Mi voltai ma non c'era nessun altro nella stanza oltre me e lui. Forse me lo ero immaginato... Stavo davvero perdendo la testa! Forse erano le botte che avevo preso ieri la causa di queste allucinazioni. Diedi un ultimo sguardo a Justin e poi appoggiai la mano sul suo petto e la testa sulla sua spalla, appena mi poggiai lui sussultò. Rimasi immobile fingendo che stessi dormendo quando anche lui si svegliò e mise una mano dietro la mia spalla -So che sei sveglia, Grande- mi sussurrò. Ridacchiai e aprii gli occhi alzando la testa, ero a pochi centimetri dal suo viso assonnato, ma pur sempre bello.

-Vuoi dormire ancora un po'?- gli chiesi e lui scosse la testa esaminandomi il viso. -Non ne ho bisogno- rispose. Alzai le spalle e sprofondai la testa nel cuscino. -Voglio tornare a casaa- brontolai. -Sei a casa- disse Justin. -No. La mia casa con la mia famiglia- lo sentii sospirare. -Cosa c'è?- chiesi. -Finalmente conosco qualcuno che mi trova simpatico e se ne vuole andare..- disse sotto voce. Scoppiai a ridere, chi non lo avrebbe trovato simpatico? Oddio, simpatico.. all'inizio era alquanto spaventoso!

-Si, ma mi annoio qui.. non faccio molto oltre che stare qui o assistere a qualche tuo incidente- lui abbassò la testa con le labbra curvate in un sorriso o forse stava ridendo. -Perché mi trovi simpatica?- gli chiesi alzando la testa e la girai verso di lui. -Hai qualcosa di speciale.- disse visualizzando i miei occhi. Arrossii e feci un piccolo sorriso. -E poi quella non è la tua vera famiglia- continuò. A quelle parole mi si spezzò il cuore e non sapevo cosa dire. Aveva ragione, non era la mia famiglia.. era solo una coppia che mi aveva adottata.

-Devo andare al bagno- dissi dopo vari minuti di silenzio e senza guardarlo mi alzai e mi incamminai verso il bagno. Chiusi la porta lentamente e mi guardai allo specchio. Avevo dei lividi e un occhio gonfio per via di quello stronzo! Sospirai abbassando lo sguardo. -Non devi essere triste- sentii dire e mi girai di scatto, senza trovare nessuno. Non poteva di certo essere Justin, non aveva quella stranissima voce che echeggiava nella stanza. -Chi ha parlato?- chiesi guardando le mura del bagno. -Ho parlato io- sentii di nuovo quella voce abbastanza vicina al mio orecchio sinistro. Mi girai verso sinistra ma nulla, non c'era nessuno!

Iniziai a spaventarmi e mi avvicinai lentamente verso la porta aprendola ma quest'ultima si richiuse da sola. -No! Non farlo!- di nuovo la voce, stavolta urlava comandandomi. Mi girai e vidi una ragazza vestita di bianco, con delle ali grandissime e piene di piume che dal bianco si sfumavano in un grigio chiaro. Gli occhi erano azzurri, un azzurro chiarissimo, i capelli biondi mossi le ricadevano sul petto. Mi guardava con un'espressione preoccupata mentre intrecciava le braccia al petto. -Chi sei?- dissi stringendo la mano alla maniglia dalla paura. La ragazza alzò gli occhi al cielo sbuffando -Ariana! Sono Meelice, non te lo ricordi? Mi avevi invocata tu da piccola per tenerti protetta quando ci sarebbero stati problemi gravi-

-Meelice..- dissi sottovoce ricordando. -Meelice!- esclamai sorridendo. -Ma cosa ci fai qui?- le chiesi. -È arrivato il vero momento di proteggerti- rispose. Inarcai le sopracciglia confusa -Non ti seguo.. che problema c'è?- -Justin- disse. -Non è un problema- risposi gesticolando. -Oh si invece. Non puoi percepirlo ma noi del mondo magico si- scoppiai a ridere a quella frase. -Andiamo, Meelice! Cosa potrebbe mai fare quel povero ragazzo?- lei mi fece un sorrisetto. -Lo vedrai presto, Ariana.- disse e poi con un movimento della mano scomparve nel nulla.

Canadian Devil • JBWhere stories live. Discover now