Cambiamenti

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Diversi giorni dopo...

Carter abbassò la testa.
Prostrarsi davanti ad un dio che non era il suo non era un comportamento corretto, soprattutto visto che era l'attuale Faraone, come minimo i suoi compagni avrebbero dovuto disconoscerlo...ma dopo quello che era successo era il minino.

- Alza la testa Faraone - disse Zeus scrutandolo con i suoi occhi azzurri - Nessuno te ne fa una colpa. Ho già riconosciuto che la colpa è nostra per non aver tenuto a bada Ecate, inoltre...Perseus ha scelto di sua spontanea volontà di aiutarti, non l'ha obbligato nessuno -

- Si ma...Ecate se l'è presa con lui perché... -

- Perché quel ragazzo è sempre stato una spina nel fianco...io stesso mi sarei voluto prendere a calci da solo molte volte per le sue richieste sparate a cavolo ma è il migliore tra i nostri eroi e non sono così fuori di senno da pentirmene - spiegò - Ora...cerchiamo di risolvere il problema dei maghi di Hogwarts. Altro mondo che avrei voluto tenere lontano dal nostro -

- Se posso chiedere...che intenzioni avete? - chiese Carter.

Erano al campo Mezzosangue da qualche giorno, dove avevano portato i maghi di Hogwarts, perché era un posto in cui sarebbe stato difficile scappare e dove potevano aiutarli.
Will aveva detto che visto che Ecate aveva controllato le loro menti potevano essere aiutati dai figli di Ipno ed era infatti così, da qualche giorno li sottoponevano a qualche ora con i ragazzi che cercavano di riequilibrare la loro mente.

- Will Solace ha detto che hanno finito. Stanno tutti più o meno bene, li rispedirò personalmente nel loro territorio e mi assicurerò che non tornino più - spiegò.

- E...Draco Malfoy? Avete punito Ecate ma se deciderà di riprovarci? Si ricomincerà -

Zeus strinse gli occhi in due fessure.

- Estirperò il problema alla base - disse - Tua sorella ha già deciso di cederlo con l'unica condizione che non venga dato ad Ecate e non sono così sciocco da lasciarlo a chi deve pagare. Una vita in cambio di un'altra, è un giusto pagamento-

Carter annuì.
Disapprovava la decisione che aveva preso la sorella ma non aveva insistito più di tanto. Una guerra per un capriccio aveva preso una vita che non doveva prendersi ed era anche giusto che le cose andavano riequilibrate. Anche se in realtà quello che Carter e Sadie cercavano era probabilmente vendetta per l'amico, anche se Draco Malfoy non aveva colpe.

- Quindi lui resterà qui? -

Il dio annuì.

- Lascerò che sia mio fratello a prendere la vita del ragazzo, è giusto  così -

- D'accordo - disse Carter - La cosa non riguarda più la Casa della Vita, allora. Grazie...per tutto -

                               ***

Hermione colpì il petto di Harry Potter, incessantemente.

- Perché? Perché l'hai permesso? Sono stata io! Io l'ho colpito, perché Draco? Perché? - chiese urlando mentre l'amico la teneva per le braccia.

- Perché tutto questo casino è stata colpa sua - disse Ron.

- Lui non c'entra niente! Non si è fatto quei nemici, perché deve pagare lui, perché? -

Si era ripresa dopo diversi tentativi dei figli di Ipno. Ecate le aveva praticamente quasi annullato la coscienza per spingerla a fare quello che aveva fatto e appena si era ripresa gli avevano detto qual'era stata la decisione presa dagli Egizi e dai Greci.

I maghi di Hogwarts erano banditi per sempre dall'America e per appianare la situazione senza scatenare una guerra con l'Inghilterra avevano chiesto la vita di Draco Malfoy che era stato l'espediente di tutta quella situazione.

- Non è giusto...questa è vendetta! E verso la persona sbagliata - disse scuotendo la testa con foga.

- O questo...o...bè Talia ha detto che avrebbero raso al suolo il nostro mondo. È uno scambio equo - spiegò Harry.

- Perché non io? - chiese ancora la strega - Sono stata io. Io ho preso la lancia e sempre io l'ho affondata nel corpo di Percy Jackson-

Harry e Ron si lanciarono un'occhiata. Come se stessero dialogando tra di loro.

- Cosa? Cosa? Cosa non mi state dicendo? - chiese la ragazza.

Harry sospirò.

- Talia e anche qualche altro ragazzo del campo che ha saputo della situazione...loro avevano chiesto la tua vita. Ti sei presa quella del loro leader anche se non è stata colpa tua, ti volevano morta. Malfoy, si è fatto avanti, ha raccontato quello che è successo a tutti, senza esitare. Ha detto che è lui il responsabile di tutto, che tu e nessun altro ha colpe, ha detto che se non fosse stato per la sua esistenza tutto questo non sarebbe successo - raccontò il mago occhialuto - E ha convinto tutti di essere l'unico responsabile e di essere l'unico a dover pagare -

Hermione si lasciò cadere sulla sedia alle sue spalle, fissando nel vuoto.

- Non puoi farci niente Herm...lascia, lascia le cose come stanno. Se proverai ad opporti come minino uccideranno anche te, non sembrano disposti a perdonarci, non dopo che è successo tutto questo - disse Ron avvicinandosi e mettendole una mano sulla spalla.

La ragazza si scansò e lo guardò male, con le lacrime agli occhi.

- Chiamalo per quello che è Ronald - rispose con tono piatto - Loro avranno la vendetta che cercano ma io vivrò con la colpa e la consapevolezza di aver ucciso due persone. Percy Jackson con le mie mani, e Draco Malfoy...morirà per estinguere le mie di colpe, ho le mani sporche del sangue di due persone e dovrò conviverci per il resto della mia vita -

Exousía TheïkósWhere stories live. Discover now