Come tutto è iniziato

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Un paio di mesi prima.
Inghilterra

Draco Malfoy lanciò un sasso verso la stamberga strillante e sbuffò, infastidito.

Tiger e Goyle si lanciarono un'occhiata preoccupata.

Da quando qualche mese prima era finita la guerra con Voldemort, il loro amico era strano.
Anche in passato sembrava essere infastidito da molte cose e persone ma era nettamente peggiorato negli ultimi tempi. Sembrava sgradita anche la presenza dei suoi due amici, quelli che gli erano sempre stati accanto, in qualsiasi decisione avesse preso.

I suoi genitori non c'erano: suo padre era finito ad Azkaban e sua madre cercava un modo per lavorare ora che avevano perso tutto a causa di Voldemort e il fatto che erano stati dalla parte del mago oscuro, avevano solo la casa ma senza lavoro e soldi non potevano di certo mantenere la maggione di famiglia, visto che ormai il nome Malfoy era segno di ribrezzo.
Lui, dal canto suo, era tornato ad Hogwarts e se prima era rispettato e temuto per via del suo cognome, adesso lo evitavano e lo additivano.

Anche i Serpeverde gli stavano alla larga.

E la situazione non lo faceva impazzire. Fosse stato per lui avrebbe anche evitato di frequentare ancora Hogwarts ma era l'unica cosa che la madre gli aveva chiesto.

E se fosse scomparso nessuno lo avrebbe cercato, ma di nuovo, non poteva fare questo a sua madre.

- Senti Draco, forse è il caso di tornare in paese che ne dici? Ricordi quando avevamo tredici anni che cosa è successo? - chiese Goyle cercando di farlo tornare sulla strada del ritorno.

- Voi andate pure, io resto un altro pò - rispose il biondo sedendosi su un masso e guardando il cielo limpido.

Forse a suo tempo si era trattato di uno scherzo idiota dei compagni di scuola, probabilmente poteva anche essere opera della Granger...Draco storse la bocca.
Lei non lo additava ma lo fulminava ogni volta che lo incrociava per strada.
Se avesse potuto e non fosse stato un crimine, probabilmente quella strega si sarebbe divertita a lanciargli incantesimi per il gusto di fargli male, ma dopotutto, Draco, non la biasimava.
Non dopo quello che Bellatrix aveva fatto a lei.

- Senti Malfoy... - iniziò Tiger ma si zittì quando si sentì un fischio e una freccia si conficcò tra i piedi di Draco.

- Ma cosa... - fece lui e la freccia fece un suono strano prima di aprirsi e avvolgerlo all'interno di una rete.

Il ragazzo cadde sul terreno, completamente bloccato tra le maglie di ferro e i suoi due amici estrassero le bacchette puntandole verso la foresta, convinti che la freccia veniva da quella parte.

- Andatevene maledizione! - esclamò Draco.

- Non ti lasciamo - disse Goyle continuando a puntare la bacchetta mentre Tiger si piegò verso l'amico per liberarlo, ma appena tirò le maglie quelle lanciarono una scossa elettrica che colpì sia il ragazzo che Draco.

Tiger si ritrovò sbalzato a diversi metri di distanza e il biondo perse i sensi.

- Dannazione! - esclamò Goyle ma proprio in quel momento dalla foresta uscirono dei lupi bianchi, seguiti da delle ragazze vestite d'argento e armate di arco e frecce.

- Vattene se vuoi essere risparmiato - disse una delle ragazze alzando l'arco.

- Expe... -

Non finì l'incentantesimo che un fulmine partì dalla foresta facendolo volare via e una ragazza con i capelli neri e corti e gli occhi azzurro elettrico uscì allo scoperto.

Si guardò intorno e puntò gli occhi su Draco e sbuffò.

- Prendetelo e torniamo a casa, sono stufa dell'Inghilterra- disse prima di voltarsi e tornare nel bosco.

                               ***

- Buongiorno biondino - disse una voce di ragazza.

Subito dopo nella visuale di Draco apparvero un paio di stivali di pelle.
La proprietaria si inginocchiò e lo afferrò per le spalle, sollevandogli la schiena e facendolo poggiare al tronco di un albero.

Il ragazzo era ancora stordito e gli veniva da vomitare ma notò gli occhi blu elettrico della mora al suo fianco.

- Perdona i modi bruschi, non siamo abituate a fare prigionieri - parlò.

Parlava inglese ma aveva un accento più marcato e alcune parole gli erano estranea o semplicemente confuse.

Draco strinse gli occhi cercando di farsi passare il dolore alla testa e solo a quel punto si rese conto di avere le mani legate dietro la schiena.

- Che...dove sono? E che volete da me? - chiese strattonando le corde - Se è un riscatto che cercate o soldi non avrete nulla, nessuno mi cercherà -

La ragazza si strinse nelle spalle.

- Sinceramente non ne ho idea. Mi hanno solo detto di rapirti e portarti in America dalla dea della Magia - disse la mora - Cosa vuole Ecate da te? Non ne ho idea -

Draco la guardò scioccato, come se quella ragazza fosse pazza!
America? Dea? Chi era quella Ecate?

- Chi è questa...non l'ho mai sentita - disse il ragazzo.

- Lascia stare. Io comunque sono Talia - si presentò sedendosi a gambe incrociate davanti a lui - Sai...mi piaci. Hai uno sguardo...non so, mi ricordi quell'idiota di mio cugino sinceramente-

Lui scosse il capo.
Non sapeva se doveva preoccuparsi di più dopo quell'affermazione o di meno.
Comunque fece un azzardo.

- Quindi...se ti piaccio...ho buone probabilità che mi lasci andare? - chiese lui.

Talia sorrise.

- No, questo no - dichiarò alzandosi - Ma mettiamola così, se durante il nostro viaggio deciderò che mi piaci abbastanza, prima di consegnarti a quella pazza proverò a capire che sta succedendo e se vale davvero la pena lasciarti nelle sue mani. Questa storia mi puzza e te l'ho detto, mi piaci, ragazzino -

Detto questo lo lasciò solo con più dubbi che chiarimenti.



Exousía TheïkósWhere stories live. Discover now