Enemy?

263 14 2
                                    

- Io spero che tu stia scherzando...perché significa che qualcuno ci sta manipolando - disse Hermione guardando Ginny, scioccata.

Ron la fulminò.

- Che c'è? -

- Harry puoi spiegare tu a miss sapputella qui, che forse, se qualcuno a caso, uno qualunque, non avesse deciso di partire alla carica per salvare Malfoy...di cui non è mai importato niente a nessuno, ci saremmo risparmiati tutto questo. Così,  senza pensare minimamente alle conseguenze - disse Ronald guardando l'amico.

Harry sospirò. Non aveva voglia di mettersi in mezzo a quei due.
Soprattutto non da quando si comportavano da cane e gatto solo perché Hermione aveva deciso all'improvviso di salvare Draco Malfoy.

- È comunque uno di noi, un nostro compagno...l'avremmo fatto con chiunque altro - ribattè Hermione piccata.

- Lui è rimasto a guardare mentre Belletrix ti torturava però - sbottò Ron - Col cazzo che sarebbe venuto a salvare uno di noi -

- Calmati Ron - lo ammonì Harry - Herm ha ragione, e comunque anche i professori ci hanno spinto ad aiutarlo -

Ronald alzò le braccia al cielo per poi guardare sua sorella, Neville e Luna, cercando almeno conforto e appoggio in loro.

- Penso che qualcosa di grosso ci sia sotto - disse Ginny - Soprattutto dopo aver sentito quella storia assurda -

Harry si sedette e si fissò le mani incrociate, pensieroso.

Un'altra guerra, senza conoscere nulla dei loro nemici, senza sapere nemmeno chi era il nemico.
Erano stati convinti per giorni che questo Faraone aveva rapito Draco Malfoy per scatenare una guerra ma arrivati lì si stavano rendendo conto che quelli che dovevano essere i loro nemici ne sapevano meno di loro.
Si stavano solo difendendo per questo avevano risposto agli attacchi.

Quindi in quel caso erano alleati? Se chi aveva inventato tutto questo era nemico loro e di quelli che pensavano essere i loro nemici in quel caso come dovevano comportarsi?

- Ma se loro non hanno preso Malfoy...lui che fine ha fatto? - chiese Harry preso da un'illuminazione improvvisa.

Ron aprì la bocca e fulminò Hermione per avvertirla nel caso in cui le fosse venuto in mente di contraddire la soluzione a cui lui e, probabilmente gli altri, erano arrivati.

- E se è stato lui a fare tutto questo? Se è opera sua? - chiese.

- Sul serio Ronald? - fece Hermione - Ok che non ci fidiamo di lui e ha fatto quello che ha fatto ma non sarebbe capace di fare tutto questo, più per carenza di informazioni che per altro...nemmeno io so chi sono questi nemici come pensi che possa saperlo lui? -

- È crudele - disse Luna - Stai dicendo che è stupido e non per insulto ma proprio nel senso che non sa niente -

- Non era per...insultarlo...era un dato di fatto -

- Dobbiamo parlare con loro - disse Harry interrompendo la discussione - Tyger e Goyle hanno detto che sono stati aggrediti da delle ragazze vestite d'argento. Ok che potrebbero aver mentito ma, pensateci, erano spaventati se non terrorizzati. E poi, non sono così bravi a recitare, se ci pensate -

Harry era convinto della sua di teoria. Avevano un nemico in comune con quel Faraone.

- Dite che se si mette male potremmo batterli? Non li abbiamo ancora affrontati direttamente, abbiamo sempre evocato quei mostri - disse Neville preoccupato delle sue capacità di combattimento magico.

Bella domanda. Guardò Ginny, lei aveva avuto il fegato di fronteggiarli.

- Quel Faraone, lo avete visto, finché non diventa un uomo pollo gigante non è pericoloso ma quegli altri due...il tuo gemello...non mi fiderei a combattere contro di lui, sinceramente- spiegò la ragazza.

- Il...mio gemello? - fece Harry decisamente confuso.

                               ***

- Bandiera bianca...significa che si arrendono? - fece Walt guardando fuori dalla finestra riparata alla bell e meglio.

Anubi alzò un sopracciglio.

Erano in una specie di situazione di stallo. Aspettavano che i loro nemici facessero la prossima mossa ed era passata un'altra notte.

Era da poco passata l'alba e a fare la guardia c'erano Anubi e Walt, che fino a quel momento si erano sentiti inutili, con Will che controllava loro, mentre gli altri riposavano.

Il figlio di Apollo si alzò dal divano e guardò fuori.

- Restate dietro di me - disse il biondo prendendo arco e frecce e uscendo fuori.

Odiava combattere, era un medico e lui le vite le salvava, ma essere un semidio lo aveva spinto a sapersi difendere, e a colpire quando era necessario.

- Possiamo aiutarti sai? - fece Walt.

- No, non sappiamo se, usando la tua magia riattivi la Maledizione, e il dio al nostro fianco non ha più un briciolo di magia, quindi evitate - li rimproverò.

Loro lo seguirono comunque fuori, ignorandolo.

Will alzò l'arco, puntando la freccia verso il piccolo gruppo che sventolva quella che era, effettivamente, una bandiera bianca.

Erano in tre: la ragazza rossa che avevano preso il giorno prima, un'altra ragazza dai capelli ricci e l'aria di una che vedeva più di quanto dimostrava e un ragazzo dai capelli neri e gli occhiali, che sembrava sicuro di sè e di quello che faceva.

- Vogliamo solo parlare - disse proprio il ragazzo alzando le mani in aria, dimostrando di essere disarmato.

Il figlio di Apollo abbassò l'arco.

- Vi state arrendendo? Scusate se non vi credo ma non siamo noi quelli che hanno attaccato fino ad ora - disse.

- Vorremmo cercare un accordo con voi - disse la ragazza riccia - Pensiamo di essere stati manipolati e che qualcuno voleva che vi facessimo la guerra. Visto che sembra che non abbiate preso Malfoy -

- Chiamate gli altri - disse Will rivolto ai due alle sue spalle - Ok. Vediamo che cosa si può fare - fece poi rivolto ai maghi.


Exousía TheïkósWhere stories live. Discover now