Percy Jackson VS Harry Potter

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Harry, Ginny ed Hermione erano rimasti ad aspettare ai piedi della scalinata che portava all'entrata della Brooklyn House.
Per un attimo avevano davvero temuto che il tipo biondo li colpisse con le frecce ma poi aveva cambiato idea, li aveva guardati male e se ne era tornato dentro, dicendo che erano liberi di aspettare o andarsene da dove erano venuti.

- Secondo me stanno preparando una specie di piano d'attacco - disse Ginny - Non mi sembrano persone ragionevoli -

- Credo che ne hanno tutto il diritto - disse Harry - Siamo stati noi a cominciare dopotutto-

In quel momento la porta si aprì e un gruppo cominciò a scendere le scale. Ginny rabbrividì mentre Harry ed Hermione li guardavano curiosi: due ragazze stranamente simili tra loro che potevano essere scambiate per sorelle, entrambe bionde, una aveva i capelli lisci e colorati e l'altra ricci, una aveva gli occhi grigi e l'altra azzurri, una la pelle abbronzata e l'altra molto chiara; c'erano poi tre ragazzi, uno aveva la pelle scura e i capelli ricci, era magro e alto, un altro aveva i capelli neri,lisci e leggermente lunghi, due occhi color cioccolato magnetici, la pelle chiara, anche lui era alto ma sembrava essere leggermente più robusto del primo, l'ultimo invece fece sussultare Harry: aveva i capelli neri e scompigliati, come i suoi, occhi verdi dalle sfumature blu, le pelle era abbronzata ed era inquietante perché se avesse avuto gli occhiali, non fosse stato così alto e fisicamente grande, e i suoi occhi fossero stati più chiari, lui e il ragazzo che si trovò di fronte potevano essere scambiati se non per gemelli, almeno per fratelli.

Cominciava a capire che cosa intendeva Ginny dicendo che era il suo gemello. Anche se non capiva che cosa intendeva dicendo "cattivo".

- Cominciamo con le buone maniere? - chiese la bionda con le ciocche colorate incrociando le braccia sotto al seno - Presentiamoci come si deve, io sono Sadie Kane -

Fu Harry a prendere la parola dopo aver scrutato il ragazzo moro che gli somigliava.

- Io sono Harry Potter - fece e poi indicò le due ragazze ai suoi lati - Ginny Weasley, la mia ragazza ed Hermione Granger, la mia migliore amica -

- Annabeth Chase - si presentò la riccia avvicinandosi - Loro...si presentano da soli? -

Guardò i ragazzi alle sue spalle e il ragazzo afro americano, perché quello sembrava dall'aspetto, si fece avanti.

- Io sono Carter Kane, il Faraone, che state accusando senza un motivo - disse - Mentre loro sono Anubi...e basta, mentre l'altro è il mio amico Percy Jackson -

- Un nome inglese - fece Hermione guardandolo di sottecchi - Tranne il fatto che somigli ad Harry sei anche inglese...è inquietante -

- Non sono inglese - rispose Percy con un forte accento americano - È una presa in giro, il nome...serve ad ingannare gli altri, quelli stupidi di solito -

Annabeth gli diede una gomitata sulle costole e lo guardò male per la rispostaccia. Lui alzò gli occhi al cielo.

- Scusatelo, si è svegliato con la luna storta - disse la ragazza - Ci si è anche addormentato in realtà -

- Ma non lo so io! Ogni volta che c'è qualche problema a questo mondo devo risolverlo io, le Parche non riescono a lasciarmi proprio in pace! - sbottò lui.

- Non ricominciare - lo ammonì Annabeth.

Harry, in qualche modo sentendosi preso in causa, decise di intervenire.

- Io ho passato la mia vita a provare a farmi ammazzare e solo perché non sono morto da bambino. Un mago aveva deciso che voleva farmi fuori e alla fine ha scatenato una guerra per arrivare ad uccidermi, e c'era quasi riuscito -

- Una sola? - chiese Percy - Io ne ho viste due, di guerre, irritante. Da quando ho fatto 12 anni ad ogni angolo mi ritrovo un mostro che vuole mangiarmi-

- Io ne avevo dieci quando ho cominciato a guardarmi le spalle per colpa di Voldemort- rispose Harry.

- Ma che...razza di nome è? -

- Gli piacevano gli acronimi - spiegò il mago - E pensavo che dopo di lui avrei smesso di combattere e ora questo! -

Percy ridacchiò.

- Ah, lo dico sempre anche io...questa è l'ultima volta, non ci casco più...ne hai di strada da fare ragazzo - rispose il semidio - Che poi...io di certo non c'entro niente. Siete voi ad averci attaccati, io me ne stavo beatamente facendo i fatti miei e mi avete coinvolto-

Sembrava parecchio risentito e sembrava avercela in modo particolare proprio con Harry, visto che lo guardava in modo strano.

- Sei tu che comandi no? - chiese dopo averlo squadrato per bene - Forza, che accordo volete? -

Ecco forse il motivo per cui lo guardava in quel modo. Percependolo come il capo lo puntava come un lupo con la sua preda.

- Posso...mh... - iniziò Carter poggiandogli una mano sulla spalla - Insomma, sono io che sono stato offeso. Sono prevalentemente affari miei, accetto il tuo aiuto ma... -

Percy lo guardò, inespressivo.

- Smettetela di rompermi allora...stavo dormendo, nudo, con la mia donna, dopo una notte di sesso bollente - sbottò - E mi avete svegliato-

Annabeth diventò rossa come un peperone e prese a balbettare, cercando di capire se era il caso di prendere a calci il suo ragazzo oppure no.

Sapeva di essere in grado di metterlo fuori gioco senza problemi ma non si fidava più di tanto ora che sembrava entrato in una vera e propria crisi nervosa.
Ogni tanto si scordava che in fin dei conti il suo ragazzo era effetto da iperattività e disturbo da deficit dell'attenzione...e che tendeva ad essere autodistruttivo, il più delle volte.

Sadie ridacchiò mentre i maghi prendevano una pericolosa variazione di rosso, per l'imbarazzo.

- Non...fate caso a lui - disse Carter.

Aveva imparato che Percy era caratterialmente simile a sua sorella Sadie e in quel caso la cosa migliore era ignorarlo.

- L'accordo, allora? - chiese Anubi deciso a mettersi in mezzo, alla fine.

Aveva già passato troppo tempo con i semidei greci e voleva risolverla alla svelta, anche per capire che fine avessero fatto i suoi poteri.

- Vorremmo capire chi è il nemico in comune che abbiamo e perché hanno rapito Malfoy, chi la rapito e perchè hanno incolpato te- disse Harry - Potremmo addirittura diventare alleati a questo punto -

Percy e Annabeth si lanciarono un'occhiata che sembrava dire tutto.
Poi il ragazzo sospirò e mise una mano sulla spalla di Carter.

- Scusa se mi intrometto di nuovo... - fece. Il suo sguardo era diverso, se prima sembrava solo annoiato, adesso aveva una luce che sembrava volerti fare a pezzi - Ma so chi ha rapito il vostro amico. E mi dispiace dirvi che, effettivamente, siamo stati noi. Quindi abbiamo un problema -

Lo guardarono tutti, scioccati.

- Lo sapevo io che c'era qualcosa sotto - borbottò Anubi.

Harry a quel punto fece la prima cosa che gli passò per la mente, estrasse la bacchetta che aveva detto di non avere.

- Pessima mossa - rispose Percy mandando indietro l'amico e tirando fuori la penna a sfera, facendola roteare tra le dita - Non ti conviene fare la prima mossa quattrocchi! Ritirati finché sei in tempo -


Exousía TheïkósWhere stories live. Discover now