La dea della Magia

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- Non voglio guai, figlio di Poseidone, e suppongo nemmeno tu - disse la dea alzando le braccia quando Percy tirò fuori Vortice e la puntò alla gola della divinità.

- Non sei in territorio amico - gli fece notare il semidio.

- E tu scommetto non mi proteggerai -

- Non contarci- disse lui - Ho smesso di servire gli dei quando mi avete lasciato nel Tartaro -

- È merito mio se siete usciti... i tuoi amici sono riusciti ad aprire le porte grazie a me -

Il semidio spinse la spada sulla pelle chiara della dea.

- Fatti un giretto al Tartaro e saremmo pari -

Annabeth gli si avvicinò e lo prese per il braccio, stringendolo, cercando di calmarlo.

- Sono qui solo per il ragazzo mago e basta, lasciatelo e andrò via senza darvi problemi -

A quella parole Hermione si girò verso la dea, estrasse la bacchetta e si posizionò davanti a Draco, pronta a difenderlo in qualsiasi caso. Ma rimase sorpresa quando proprio la ragazza che l'aveva rapito si mise davanti a loro, per proteggerli.

- Io faccio ciò che chiede Artemide - rispose Talia.

- La tua dea, figlia di Zeus, ti ha detto di portarlo da me - rispose Ecate.

- Contrordine - rispose Talia - Comincia ad essere una questione che riguarda non solo gli dei greci ma diverse fazioni, Artemide mi ha messo sotto il comando di chi ha deciso di prendersi il compito di risolvere la situazione. Rispondo a lui -

E indicò Percy con la testa.

Ecate fece un verso stizzito e indietreggiò per togliersi dalla traiettoria di un possibile fendente da parte del figlio del mare.

- Perché non cominci a spiegarci che cosa sta succedendo? Che c'entrano i maghi e i ragazzi della Casa della Vita? - chiese Percy.

- Mi darai il ragazzo? -

- Ovviamente no -

La dea incrociò le braccia al petto.

- Che cosa ci guadagno figlio di Poseidone allora? -

- Sai stiamo cercando di impedire una guerra - disse Percy - Ci guadagni che non ci sarà nessuna guerra -

- Se mi dai il ragazzo finirà tutto - rispose Ecate - I maghi di Hogwarts torneranno a casa perché sono miei discendenti e ho tutto il diritto di farne ciò che voglio, quindi non daranno fastidio più ai vostri alleati della Casa della Vita -

- Senza offesa - fece Harry - Ma noi non ce ne andiamo senza Malfoy e di nuovo senza offesa...ma non ha nessun diritto su di noi -

Ecate lo guardò fronteggiandolo. Sapeva vagamente qualcosa su quei ragazzi, dopotutto prima di far partire tutto quel piano si era informata. Non per interesse verso il Ragazzo Sopravvissuto ma perché si era informata di chi circondava il ragazzo per cui aveva interesse.
Sarebbe andato tutto a meraviglia, lei avrebbe ottenuto quello che voleva e avrebbe avuto di nuovo il rispetto che meritava come loro divinità, eliminando anche ciò che aveva causato tutto quel caos...questo prima di scoprire che Percy Jackson e i semidei greci si mettessero in mezzo.
Ora, in quel modo le cose si facevano diverse e decisamente più complicate.

Se anche Percy Jackson si metteva in mezzo e decideva che doveva proteggere quelle persone...era più difficile, metterselo contro non era propriamente la cosa più saggia, avrebbe dovuto mettere fuori gioco lui, ma poi contro di lei si sarebbero schierati gli altri semidei e comunque non sapeva che cosa potersi aspettare dagli altri dei se avesse torto anche un solo capello al figlio del mare. Molti degli dei maggiori e anche alcuni di quelli minori erano dalla parte del semidio, in realtà più per comodità che per altro. Agli dei faceva comodo averlo dalla loro parte, già da prima, ma dopo la sua esperienza nel Tartaro era diventato qualcosa che gli dei stessi temevano e ammiravano.

Lo guardò, incontrò i suoi occhi espressivi ma che celavano più di quello che mostrava. Se si fosse limitata a metterlo fuori gioco e rinchiuderlo per evitare che si schierasse dalla parte delle divinità egizie nessuno avrebbe fatto storie, era la soluzione migliore e una volta tolto Perseus di torno i semidei si sarebbero dispersi, non ci sarebbe stato nessuno a guidarli e a farli schierare dalla parte degli egizi come tramite.

Sollevò la mano pronta a farlo cadere in un sonno profondo ma non ci riuscì: venne attaccate da un incantesimo esplosivo e incandescente che le fece usare una buona parte delle sue energie per non saltare in aria o venire bruciata.
Quando la luce scomparve dovette scattare all'indietro perché un pugno azzurro ed enorme stava per schiacciarla.
Il Faraone d'Egitto si era trasformato in un avatar del suo dio protettore.

- Via da qui dea greca! - esclamò Sadie facendosi avanti.

Era circondata da una forte luce e alle sue spalle erano apparse delle ali arcobaleno.

- Quindi sei tu - fece Ecate - L'ospite di Iside -

- Problemi? - disse la più giovane dei Kane mettendosi a braccia conserte - Io li ho se provi a toccare Percy -

- Vuoi prenderti anche lui oltre al mio discendente? Non lo sai, Iside? Perseus Jackson non appartiene a nessuno, temo nemmeno alla sua ragazza. Non lo avrei di certo tu -

Sadie fece un verso di scherno.

- Non voglio prendere nessuno, ma voglio che tu te ne vai! Sei nel territorio della Casa della Vita e non sei la benvenuta! -

La dea guardò ancora Percy Jackson e poi la figlia di Atena e si voltò di nuovo verso Talia Grace, un'altra grosso problema.

- Bene! - disse - Vedo che avete scelto da che parte stare, Semidei! Non venite a chiedere perdono quando gli altri dei vi puniranno -

Ginny strillò e scattò in avanti, seguita da Harry, quando si accorse che il fiume si era ingrossato. Ecate non fece in tempo ad accorgersene che venne investita dall'acqua del fiume e trascinata nel suo letto.

- Sei serio? - chiese Annabeth girandosi verso il fidanzato.

Aveva le braccia distese lungo i fianchi e stringeva ancora la spada, ma aveva un'espressione un pò troppo soddisfatta in faccia per non aver fatto nulla.

- Perché continui a metterti contro gli dei? -

- Ci aveva già minacciato quindi... -

- Sei un'idiota! -

- Chi era quella e che cosa significava la cosa del discendente? Cosa c'entra Draco con voi...e voi altri? - fece Hermione portandosi le mani nei capelli.

Malfoy si strinse nelle spalle quando lei lo guardò. Ne sapeva quanto loro.

Percy si diresse verso Hermione, Draco e Talia. La figlia di Zeus si scansò guardandolo in faccia e lui prese la strega spostandola per afferrare Malfoy per il colletto della camicia e strattonarlo.
Lui lo fulminò. Non poteva reagire, ne difendersi.

- A quanto pare il problema sei tu - gli dissi in faccia.

- Sono solo vittima degli eventi- ringhiò il mago - Non mi ritengo responsabile-

Il semidio lo afferrò per una spalla e lo trascinò verso la Brooklyn House.

- No aspetta! - lo richiamò Hermione.

- Cercate di capire che cosa sta succedendo e fateci sapere - disse Percy - Lui lo tengo io come d'accordo. E fidatevi, è meglio che sta con me ora come ora -

Non aggiunse altro e se ne andò dentro casa, trascinando Draco con sé.

Exousía TheïkósWhere stories live. Discover now