19. Lùra-a - alloro

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19. Lùra-a - alloro

"C'è sempre musica tra gli alberi del giardino, ma i nostri cuori devono essere molto sereni per sentirla

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"C'è sempre musica tra gli alberi del giardino, ma i nostri cuori devono essere molto sereni per sentirla."

🌼🌗

Harry

«È successo qualcosa?»

Da quando si era svegliato la testa non aveva fatto altro che pulsare di dolorose fitte. Aveva deciso di uscire di buon'ora, ignorando l'andatura fiacca e affaticata di chi sembrava non aver dormito da giorni, per respirare un po' d'aria.

Mentre attraversava il corridoio, aveva lanciato uno sguardo fugace verso la cucina e aveva trovato, abbandonata sul tavolo centrale, una tazza vuota.

Era rimasto qualche istante a fissare con cipiglio scettico la retina con qualche strana erbaccia sminuzzata dentro e il post-it con scritto: "ti servirà".

Non si era azzardato a preparare quell'intruglio, ovviamente.

Invece era uscito come se avesse avuto un'esigenza impellente.
Bloccato da così tante settimane in quell'isola, suo malgrado, aveva imparato le abitudini degli autoctoni. E le sue.

Infatti, nonostante il marasma mattiniero tra i gorgheggi della capra e le liti della dirimpettaia con il tizio che consegnava l'acqua, che a lui facevano solo aumentare l'emicrania, la selvaggia riusciva ad alzarsi con calma verso metà mattina cantando robaccia in strane lingue orientali e ballando esagitata per la cucina come un animale in piena crisi epilettica.

Ogni tanto si era soffermato a fissarla, solo per cibarsi di disgusto, ovviamente. Tutta quell'allegria immotivata era ridicola.

Quel giorno, invece, di lei nessuna traccia e lui era finito per aggirarsi intorno a quella specie di catapecchia che loro osavano chiamare hotel, per capire il motivo della sua strana assenza. Poi si era avvicinato di soppiatto, cogliendola alle spalle mentre lei correva da una parte all'altra e le aveva rivolto la domanda andando dritto al punto.

«Non so di che parli» negò lei con fermezza, continuando a camminare svelta.
Era schiva. Con i lavori in pieno fermento, lei girava come una trottola impazzita, scivolando via dal suo scrutarla come se ne fosse stata intimorita.

Sarebbe stata pura soddisfazione se avesse potuto conoscere il motivo di tanta reticenza; invece, stranamente non gli andava a genio il fatto che proprio lei, che non aveva fatto altro che provare a scavargli dentro da quando era arrivato, ora esitava anche solo a guardarlo.

Non gli interessava il motivo di tanta freddezza, ma una insolita sensazione di pizzicorio gli si era stagliata in mezzo al suo pantano di emotività. Era una polvere sottile, infame, come uno stormo di acari si infilava nei polmoni intrufolandosi nell'ossigeno contaminando la sua aria e graffiando la gola come un'allergia.

𝐑𝐔𝐈𝐍𝐒 | HS |Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum