11. Saurra - rugiada

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11. Saurra – rugiada


"È la pioggia che scorre quando andrai
limpida alla tua foce che disperde a mare.
È pioggia il pianto che devi contenere
celato in percezioni di dolore."


Alluene

Aveva piovuto quei due giorni. Piogge passeggere di fine estate che si portavano via gli ultimi resti del sole caldo e delle temperature torride.

Dell'orco – cinghiale nessuna traccia. E senz'altro era stato meglio così. Aveva bisogno di disintossicarsi dai suoi continui mutismi e brontolii.

Fortunatamente i suoi fastidi legati al tempo si stemperavano tra il primo e il secondo giorno di piogge, giusto in tempo per farsi una lunga doccia serale e provare il nuovo vestito che aveva ordinato da Daisy clandestinamente.

Sua cugina selezionava i capi adatti al target di Tibula e soprattutto dei turisti che la popolavano, ma, almeno per lei, faceva arrivare qualche oggetto speciale: abiti lunghi di designer famosi. Abiti principeschi fatti lustrini, strass, pizzi e ricami, scolli e linee da mozzare il fiato. L'unica cosa che le mancava di New York. Eccolo il lato oscuro della città, quello che non l'aveva mai abbandonata.

Erano prodotti di alta sartoria cuciti su strati di stoffa fluttuante, lunghi strascichi che se li avesse indossati per le strade del paese, si sarebbe trascinata dietro mezza spiaggia con tanto di terriccio intorno.

Aveva cominciato la collezione di abiti da quando aveva quindici anni, spaziando da modelli classici a più stravaganti, con colori estrosi o fantasie bizzarre. Li conservava in un armadio bianco in stile baroccheggiante, posto nell'andito tra le due camere da letto.

Dato che non avrebbe mai potuto sfoggiare quel tipo di abbigliamento, se non per carnevale, in giro per il paese, si accontentava di indossare i suoi preziosi abiti dentro casa.

Si osservava allo specchio facendo roteare la gonna nera in raso, indossando tacchi vertiginosi, quando un rumore sospetto la mise in allerta e le gelò il sangue.

𝐑𝐔𝐈𝐍𝐒 | HS |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora