Contro pelle

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Devi essere un disastro
per vivere nel caos

C'era un vento quel mattino.
Mi scompiagliava i capelli e si sentiva un odore acuto di limone, come un detergente.
L'ombra di Brian davanti a me si muovava slancaiata e veloce.

Avevo povato a stargli distante, sempre. Costamtemente, non volevo incrociarlo a scuola tanto mano in casa, così tante che prima di uscire dalla mia stanza aprivo leggermente la porta e sbirciavo fuori controllando non ci fosse nessuno.

Ero andata a dormire con la sua voce nella testa e mi ero svegliata che la sentivo nello stomaco. Per quanto avessi provato a scacciarlo, percepivo ancora la presenza del suo odore sulla pelle.

Sarei mai riuscita ad ignorarlo?

Passammo vicinoa  dei lavori in corso senza mai parlarci e io gli osservai incuriosita.

Alcuni operai erano al lavoro per dei sopralluoghi. Mio padrs si lamentava tutti i giorni di arrivare in ritardo per questo motivo, e potevo capire perché. Avevamo ormai raggiunto i cancelli della scuola, quando l'anello che tenevo tra le mani mi cadde sull'alsfalto della strada.

Rotolo luccicando sotto il sole e io sgrani gli occhi.
Era una anello d'oro, prezioso e io loa vevo lasciato cadere così, come una stupida.
Le auto passavano davanti come colossi scalpitanti

Scesi dal marciapiede fiondandomi sull'anello e lo raccolsi prima che potesse essere spazzato via dalle macchine.
-Eccoti- Sussurrai accorgendomi troppo tardi di aver fatto una sciocchezza. Il rimbombi do un motore, mi voltai di scatto e notai uan amcvhina che venuva verso di me. Non feci in tempo a voltarmi che qualcosa mi strattonò via con forza.

Strinsi l'anello tra le dita e mi ritrovai sul marciapiede con gli occhi sgranati e il suono furioso del clacson che mi sfrecciava accanto. Una mano mi aveva afferrato il maglione all’altezza della spalla, e ora lo stava stritolando a mezz’aria.
Alzai lo sguardo e incrociai i suoi occhi che incombevano su di me.

-Cazzo!- Sibilò tra i denti -Ma la testa la usi a volte?-
Aprii le labbra per parlare, ma non riuscii a rispondere. Ero incredula e frastornata. Prima che potessi fare alcunché lui mi diede le spalle e mi mollò lì, avviandosi verso i cancelli.
Lo fissai allontanarsi con l'anello tra le dita e lo serrai riprendendo fiato per lo spavento.

-Betty!- Trillò Selene trasciando Will verso di me e mi giarai di scatto cercando di nascondere il mio stupore.
-Buongiorno-
Mi disse una volta abbastanza vicina e io la salutai con la mano.
-Che ti prende stai bene? Sebra che tu abbia visto un fantasma!-
-Si...tutto benissimo-

Lo osservai entrare tra i ragazzi facendosi spazio mentre le ragazze lo mangiavano con gli occhi bisbigliando apprezzamenti che preferico non sentire.

Se solo avessero saputo di come era veramente, e non si fossero femrate solo all'aspetto fisico... se solo le perosne lo vedessero per quello che è.
Lo vedessero usare quel tono insinuante e guardargli con gli occhi capaci di farti bruciar elo stomaco forse cambierebbero idea.

-Ti va di mangiare da me oggi?-
Mi chiese Selene alla seconda ora di quella mattina rimettendo a posto il suo libro di storia.
L'astuccio che avevo in mano per poco non mi cadde dalle mani per lo stupore.
Me lo stava chiedendo davvero?

-Mia nonna ci tiene molto, ti ha vista l'altro giorno e per poco non le veniva un colpo, mi ha chiesto se a casa ti danno da mangiare sei così magra...È tutta la mattina che cucina e penso che non accetti un no come risposta, solo se ti va ovviamente-
La ascoltai mentre chiudeva l'armadietto.
-Sei...sei sicura?- Le chiesi quasi imbarazzata e lui annui energicamente.

Lonely HeartsWhere stories live. Discover now