Le stelle

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Anche se ci proviamo con tutte le nostre forze non potremmo mai cambiare il passato


La macchina che correva il rumore di uno sparo le mie mani piene di sangue ed infine l'impatto con l'acqua
Mi sentii affogare e mi svegliai subito menomale che la sveglia stava già suonando

Quella notte era uguale a tante altre solo in una stanza diversa

Mi sentivo un po fuori luogo nonostante ci abbia dormito ieri sera, non riuscivo ancora a sentirla mia quella stanza

Mi misi una mano alla testa tutta sudata
Non è colpa mia

Erano tornati i brutti sogni.
No... In realtà non se ne erano mai andati. Non era bastato cambiare letto per non vederli più.
Mi passai febbrilmente le mani sui polsi. E inspirai profondamente facendo scivolare i miei piedi giù dal letto.

Mi diressi in bagno e accesi la luce ceh illuminò le piastelle bianche, strinsi gli occhi e aprii l'acqua dell'rubinetto e mi bagnai i polsi.

Passai le dita sulle cicatrici che ne costellavano la presenza e le guardai una ad una.
Quelle cicatrici si traformavano in canate che mi tenevano ancorata ai ricordi.
Sarei mai riuscita ad essere libera?

Quandò uscii dal bagno mi accorsi che ormai si era già fatta mattina.

Quell giorno avrei avuto ginnastica subito alla prima ora, e quindi cercai di non fare tardi. Il docente che teneva la lezione non era molto rinomato per la sua pazienza.

Mi sorpresi moltissimo quando mella calca sentii gridare.
-Elizabeth!-
Selene era davanti ai cancelli e i ricci rossi le incorniciavano il viso mentr emi salutava con il braccio euforica.
Mi aveva davvero notata? In mezzo a tutta quella gente?
-Ciao- Dissi cercando non non sembrare stupita che mi avesse salutata.

-Allora come sta andando la prima settimana di scuola? Hai già sviluppato istinti suicidi? Kryll ti fa ammattire, vero?-
Mi grattai la guancia. A dir la verità avevo trovato affascinante la sua spiegazione sulle funzioni e sulla fisica quantistica.
-A dir la verità mi è piaciuta-

Selene sgranò gli occhi e scoppiò a ridere.
-Si certo e io sono la fata turchina- Disse dandomi una pacca scherzosa sulla spalla che mi fece sussultare.

Entrammo nei corridoi e solo in quel momento notai i grossi cerchi di orecchini che indossava.
L'istante dopo Selene si illuminò. Corse subito in avanti, euforica, fermandosi vicino a una schiena, che strinse da dietro. -Buongiorno!- enunciò beata, abbracciando lo zaino di Will. Lui si voltò con espressione mortuaria. Che cosa glie ra successo?

-Sei arrivato presto stamani mattina!- Trillò al settimo cielo.
-Come stai? Che materie hai oggi? O mio dio che hai fatto alla faccia!-
Chiese quasi inorridita a vedere le occhiaie e gli occhi ancora addormentati di Will quando si girò.
-Sono le otto di mattina- Disse lui -Mi stai tartassando il cervello-

Vide che c'ero anch'io e allora alzò la mano per salutarmi.
Frequantavamo tutti la stessa classe e solo ieri avevo scoperto che Selene era un appassionata di Medicina, mentre Will gli piaceva biologia.

Non avevano fatto altro che parlarmi dei loro interessi e così avevo accennato qualcosa anch'io, sempre tentennando un pochino.

-Chi abbiamo oggi alla prima ora?-
Chiese Will sbadigliando.
-Phepls-
Disse Selene raggiungendo il suo armadietto e Will sbuffò.
-No ancora lui no-

Phepls era il nostro professore di ginnastica, un uomo un pó burbero forse insoddisfatto della vita e che se la rivaceva con i ragazzi.

-Non credo di poterlo sopportare per un altro anno-
Si lamentò Will schiacchaindo la fronte sull'armadietto. Selene gli fece passare un braccio sulle spalle stracinandolo tra i corridoi.
-Dai su andiamo non è poi così male-

Lonely HeartsWhere stories live. Discover now