XII - Furbo zodiaco

73 6 0
                                    

Kermes non è di certo una delle persone più importanti della mia vita, ma il pensiero di aver trovato qualcuno come me era talmente bello che riusciva a farmi sentire meno sola. Meno diversa.
Mi piacerebbe solo che non fosse così tanto irritante.
Le pareti del bagno che mi circondano sono talmente strette da farmi sentire racchiusa, quasi in gabbia. Allungando davanti a me un solo braccio riuscirei a toccare entrambi i lati, ma non è di certo una cosa negativa.
Non so bene il perché io sia fiondata qui, ma sinceramente mi è sembrato il posto più adatto per usare il cellulare senza essere vista da nessuno. È in realtà la prima volta che entro all'interno del bagno nella scuola, solitamente rimango all'esterno, accanto ai due grandi lavandini. Non avendone bisogno non ho mai pensato di entrarci, nemmeno per una semplice occhiata. Diciamo che non è proprio come un bel quadro da ammirare in un museo, ecco.
La voce di Megan dall'altra parte della porta mi riporta alla realtà. «Ada?» Mi chiama, cercandomi.
Alzo gli occhi ed apro la porta, trovandomi davanti sia lei che Daniel. Non potrebbe stare qui, ma oramai le regole in questa scuola sono un opzione facoltativa che in pochi decidono di utilizzare. Rimango a guardarli poggiata alla porta, aspettando che uno dei due dica qualcosa.
«Senti, abbiamo avuto un'idea!» Dichiara per l'appunto Meg.
«Riguardo?»
«Kermes.» Si intromme Daniel.
Perfetto, a quanto pare non vuole uscire dalla mia vita.
«Non mi interessa, grazie.» Sorrido andando verso la porta, ma quest'ultimo mi afferra per le braccia, impedendomi di uscire. «Fermati, aspetta. Kerm è un ragazzo particolare, penso si sia notato. Non mi ha mai parlato di una ragazza come mi parla di te, davvero. È cotto da tempo e mi stupisce il fatto che tu non te ne sia mai accorta. Ha detto quel che ha detto solo perché si sentiva a disagio, probabilmente. Non dargli peso, sul serio.»
«Si, la penso come te. Ma ripeto, non mi ha infastidito ciò che ha detto, ma come lo ha detto. Noi siamo così, falsi ed ipocriti, solo per arrivare ai nostri obiettivi.»
«Aspetta, a quale categoria ti riferisci con "noi"?»
Mi immobilizzo e guardo Megan, che con occhi sgranati squote piano la testa. Non ho minimamente pensato al fatto che lui avrebbe potuto non sapere.
Devo inventarmi qualcosa e devo farlo alla svelta.
«Emh... noi scorpioni, segno zodiacale. Sai, credo molto nello zodiaco.»
Scoppia a ridere e mi guarda divertito, lasciandomi confusa. Che vuole dire con questo?
«Dai, Ada, scherzavo! So che siete vampiri! Volevo solo vedere cosa ti saresti inventata e devo dire che sei stata abbastanza veloce! E poi, Kermes è un gemelli!»
Non so se esserne felice, ma sono davvero sollevata. Sospiro e mi porto una mano al viso.
«Cazzo, Daniel. Non farlo mai più, se non fossi immortale sarei morta di arresto cardiaco.»
Continua a sbellicarsi, mentre Megan sembra non aver ancora elaborato la situazione. «Aspetta, tu lo sai?» Domanda incredula.
«Conosco Kermes da otto anni, direi di sì.»
«Dio, otto?»
«Beh, si. Ne avevo undici quando l'ho conosciuto, ora ne ho quasi diciannove e non l'ho mai visto mangiare, dormire o bere. Sono cresciuto con lui e con la consapevolezza che i vampiri non sono solo frutto di strani miti... devo dire che ho avuto una bella adolescenza, però.»
Adolescenza particolare, a parer mio. Anzi, più unica che rara. Ha passato la sua vita sapendo che i vampiri non sono solo frutto della mitologia, quando i bambini di tutto il mondo rimangono traumatizzati alla scoperta della finta esistenza di babbo natale. La fatina dei denti, i folletti e le sirene, sono solo alcune delle milioni famose creature inventate dalla mente umana. Anche noi, per l'umanità, ne facciamo parte, e crescere con delle conoscenze fuori dall'ordinario può essere pericoloso per alcuni essere umani. Può portare a forti traumi, se lo si scopre in modo sgradevole.
«Wow, non me lo aspettavo. Io e Meg ci conosciamo da poco più di quattro anni. Scoprì tutto lo scorso. Si tagliò di fronte a me ed io non resistetti... Se non ci fosse stato Aurel, mio fratello, probabilmente in questo momento sarebbe come me, o sarebbe morta. Dio, non voglio pensarci.»
«Cavolo, dev'essere stata tosta.» Commenta lui, guardandola.
Megan annuisce sorridendo. «All'inizio le sono stata alla larga per una settimana! Poi ho ragionato sul fatto che se avesse voluto farmi del male o uccedermi, lo avrebbe potuto fare un milione di volte prima. Ed ora siamo qui, dopo un anno, migliori amiche come prima!»
Dan si lascia scappare un sorriso dolce, guardandola. Inizio a pensare che abbia un debole per lei.
«Si, più o meno è successa la stessa cosa con Kermes! Solo, lui è stato meno violento nel dirmelo!» Ridacchia.
«Facciamo così.» Continua, spostando lo sguardo su di me. «I biglietti sono finiti, ma troverò il modo per farvi entrare alla partita di questa sera. Kerm non giocherà, ma sarà presente tra il pubblico, così avrete modo di parlarvi. Tu gli piaci, Ada. Non credere a quello che ti ha detto, si è solo sentito in imbarazzo.»
Non so quanto possa essere giusto ed il mio orgoglio non vuole nemmeno più sentire il suo nome, ma voglio provarci. In fondo, se davvero Kermes provasse qualcosa nei miei confronti, anche semplice simpatia, potremmo essere una bella squadra, anzi, un bel duo. Un ragazzo vampiro come lui può davvero essere d'aiuto. E poi, voglio proprio vedere come farà Daniel a farci entrare!
«Ok, va bene!» Sorrido divertita e squoto la testa, me tra l'assordante campanella ci comunica che è il momento di rientrare in classe.
«Fantastico! Presentatevi questa sera qualche minuto prima dell'orario stabilito, io vi aspetterò accanto al cancello sul retro per farvi entrare. Prometto che ci sarò!»
Entrambe sorridiamo e lo ringraziamo, Meg con un abbraccio, io invece, mi limito ad un modesto e leggero pugno sulla spalla. «Ci vediamo dopo!» Lo saluto, dirigendomi con Meg verso i nostri armadietti, prima dell'inizio della penultima ora di lezioni, quella che odio di più, Educazione Fisica. Merda.
Non mi resta che aspettare ansiosamente l'arrivo di questa sera.
*
Da piccola avevo una stramba abitudine; Uscire di casa di nascosto, nonostante non andassi proprio da nessuna parte! Anche semplicemente per uscire con le amiche a prendere un gelato. Dio, che buona era quello al limone! Uscivo dalla finestra, non mettevo le scarpe fino alla porta per non far rumore, aspettavo che i miei dormissero per sgattaiolare fuori e milioni di altre cose. Mi piaceva il brivido. Beh, questa strana abitudine la ho tutt'ora, ed oggi, forse per la prima volta, mi servirà davvero. Aurel non deve assolutamente sapere dove sto andando, me lo impedirebbe in quanto pericoloso. Non di certo per me, ma per gli altri. Le probabilità di ferirsi in una partita di Lacrosse sono molto alte, ed io, non riesco ancora a gestire perfettamente i miei istinti da "succhia sangue". So bene il pericolo che corro, ma Peter giocherà e sarà pericoloso per lui quanto per me, forse anche di più. Non ho idea di quanto sappia trattenersi alla vista di sangue umano e per evitare qualsiasi inconveniente sarà meglio essere presente. In più, voglio risolvere la questione con Kermes, ma ho deciso che non inizierò una conversazione se non lo farà prima lui. Pensieri infantili, lo so, in fondo sono ancora una bambina. Insomma, avrò tempo per maturare, avrò tutta l'eternità.
Indosso di corsa dei jeans neri ed una maglia lilla con sopra il grande logo della squadra di Lacrosse della nostra scuola, maglia gentilmente offerta da Christopher a quasi tutte le ragazze dell'istituto qualche anno fa. Per fortuna, mi sta a pennello nonostante sia taglia unica -e nonostante io non l'avessi mai provata prima-. Guardo l'orologio attaccato al muro della mia stanza, che segna le nove p.m. appena scattate. La partita inizierà tra mezz'ora, direi che devo muovermi.
Mando un messaggio a Megan avvertendola del fatto che sono finalmente pronta e che può venire a prendermi, oggi sarà lei ad accompagnare me, non posso per nessun motivo utilizzare l'auto.
Esco dalla mia camera cercando in ogni modo di essere cauta e di non farmi sentire da Aurel, dirigendomi lentamente verso l'uscita e afferrando la giacca lasciata già da stamattina sul piccolo mobile accanto alla porta. Devo solo aspettare che arrivi Megan e il gioco è fatto.

Flame And Secrets [Vampiri]Where stories live. Discover now