IX - Obbligo di labbra

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Apro la porta e torno al mio posto. La classe è incredibilmente un intero rettangolo di assoluto silenzio e la professoressa sembra essere già a buon punto con le correzioni dei compiti.
«Ci avete messo poco. È stata una sveltina o erano solo preliminari?» Domanda ironico Peter, posando il cellulare sopra il banco.
Alzo gli occhi al cielo. «La prima.» Rispondo con altrettanta ironia, ottenendo da lui uno sguardo quasi divertito.
«Avete usato le precauzioni o rischio di diventare zio?»
«Oh cavolo! Le abbiamo dimenticate. Dovrò assolutamente comprare un test di gravidanza.» Continuo, mentre la sua espressione si fa sempre più confusa.
«Non so più quando prenderti sul serio, psico.»
«È uno dei miei tanti talenti!» Sorrido.
In quel momento la porta si apre, lasciando entrare Kermes che mi lancia un veloce sguardo indecifrabile. Un misto tra divertito e malizioso.
«Spero che tu non abbia così tanto cattivo gusto da essere davvero andata con quello.» Commenta ancora il ragazzo accanto a me, squadrando Kerm nell'intero tragitto dalla porta al suo banco.
Ed io non capisco come io abbia tanto fegato da essere ancora qui, accanto a lui. So bene che Kerm ha sentito e sente ancora la nostra conversazione, il nostro udito moltiplicato per cinque rispetto a quello comune ci permette di farlo, quindi so bene cosa fare.
«Non penso che sia brutto, anzi, l'esatto contrario. Lo trovo davvero bellissimo.» Esclamo sincera.
Vedo con la coda dell'occhio quest'ultimo sorridere leggermente, guardandomi. Ora ho la conferma del fatto che abbia sentito anche la mia risposta.
«Tipico. Vi piacciono i tossichelli che pesano quaranta chili da bagnati. Non vi capirò mai.»
«Magari perché i tossichelli da quaranta chili bagnati spesso sono migliori di egocentrici palestrati tatuati con il gel tra i capelli.» Continuo, aprendo la prima pagina del libro di poco fa. Non so se lo faccio per me o se lo faccio per Kermes, ma qualunque sia il motivo, non smetterò. Mi piace vedere Peter senza più idee per controbattere.
Sorrido fiera quando mi lancia uno sguardo infastidito e riprende il cellulare, facendomi capire che sono riuscita nel mio intento. Kerm mi guarda ancora con il sorriso stampato in volto. Un sorriso dolce e divertito che quasi mi scioglie. Si, credo di star prendendo una bella cotta per lui.
Si conclude la prima ora di lezione e per noi non cambia nulla. Tutti fermi ai nostri posti senza muoverci né fare il minimo rumore. Tutti impegnati a fare qualcosa, anche di inutile e senza senso, solo per far passare il tempo.
«Allora...» Inizia la professoressa, sistemando le verifiche foglio per foglio con la spillatrice. «Il risultato finale generale è stato superiore alle mie aspettative. Come sempre, ma questa volta in particolar modo, ho attribuito dei voti onesti ed adatti ai compiti in questione. Morale della favola, sono fiera di voi.» Conclude, distribuendo in ordine sparso ad ognuno di noi le verifiche con correzioni e voti finali.
Megan è una delle prima, che felice sfoggia la sua B+. Abbastanza alta rispetto ai suoi standard. Una, due, tre, quattro, cinque e via così. Fino ad arrivare alla mia. Afferro il foglio e lo giro, non sorprendendomi affatto della mia A. Rido fiera, guardando la stessa B+ di Megan sul compito di Peter. Ho ovviamente cambiato alcune risposte alla fine per far sì che le nostre verifiche non risultassero identiche.
«Ada!» Mi chiama Kerm, tra le voci degli alunni.
Mi volto subito verso di lui, che con uno sguardo mi fa capire di voler sapere il mio risultato.
«Prima tu.» Rispondo, sicura di aver fatto meglio di lui.
Gira il foglio, mostrandomi la sua A.
Mi viene da ridere e mi porto la mano alla bocca, mostrandogli contemporaneamente la mia.
Gli sfugge un sorriso felice, mentre annuisce divertito.
«Hai evidentemente barato!» Scherzo ridendo.
«Oh, si. Nello stesso modo in cui bari tu!» Risponde, sfoggiando un occhiolino furbo.
«Se davvero tra te e lui non c'è niente, dimostramelo.» Si intromette Peter inserendo la sua verifica in un quaderno.
Alzo gli occhi al cielo sbuffando. «Cosa dovrei fare?»
«Non so. Dalla nostra conversazione di ieri ho intuito un tuo interesse verso me e lo intuivo anche prima. Lo intuisco sempre, tranne quando c'è lui. Quindi, dimostrami che non c'è niente tra voi due o scordati una mia risposta la prossima volta.»
Sembra serio. Evidentemente il mio interesse verso Kermes non è sfuggito agli occhi di Peter. Il piano sta andando a puttane, devo rimediare.
«Non mi sembra sia il luogo adatto, Pet.»
«E perché no? Hai paura di baciarmi davanti a lui?» La sua mano si posa sulla mia coscia, facendomi sobbalzare leggermente.
«Affatto. Ma c'è la professoressa in classe, non mi sembra una gran bella forma di rispetto nei confronti di una donna nata e cresciuta zitella.»
«Oh andiamo. Secondo te mi interessa qualcosa di quella vecchia con i capelli brizzolati? Ada, hai l'ultima opportunità.»
Non c'è modo per rimediare se non quello di accontentarlo. Essere stata tutta la lezione con gli occhi fissi su Kerm non ha aiutato affatto e lo bene, ma non so spiegare l'attrazione che ho verso di lui. È come se qualcosa più grande di me mi impedisse di distogliere lo sguardo. Lancio un veloce sguardo a quest'ultimo che a sua volta non mi ha staccato gli occhi di dosso e mi avvicino a Peter. In fin dei conti, se si tralascia la parte caratteriale, non è affatto male, anzi, rispecchia quasi perfettamente i miei canoni estetici.
«Ok, va bene. Questo è per farti capire che non ho intenzioni di prenderti in giro.» Dico cercando di sembrare sincera, mentre faccio unire le mie labbra con le sue. Preme forte sulle mie lasciando il giusto spazio alla lingua per passare e mi afferra la vita, tirandomi a se. Non so cosa sto facendo, né il perché io lo stia facendo. Improvvisamente trovo giuste le parole di Kermes: è una grande cavolata. Ci stacchiamo, trovandoci addosso gli sguardi di tutta la classe, Kerm e Megan compresi e con un'espressione quasi sconvolta. La professoressa, per fortuna, sembra essere stata talmente impegnata da non essersi accorta di nulla.
Meg continua a guardarmi confusa. Ho dimenticato che lei è ancora ignara del patto con Aurel. Mimo un "Dopo ti spiego" con le labbra, mentre finalmente anche seconda ora si conclude. Finalmente mi allontanerò da Peter.
Le ore passano e un'altra giornata di studi è quasi giunta al termine. Non ho né visto, né sentito Kermes per tutte le ore successive alla lezione di Biologia, tranne che in quest'ultima, dove nuovamente condividiamo l'aula. Ho spiegato a Megan ogni cosa e le sue parole di ieri mi rimbombano in testa. Forse ha ragione, forse Kerm ha davvero un debole per me. Pensandoci, questo spiegherebbe l'uscita dei suoi canini. È come quando si ammira un piatto con il proprio cibo preferito: sale l'acquolina, un'improvvisa voglia di divorare ogni cosa presente in esso. Per noi è lo stesso quando siamo davvero attratti da qualcuno. E spiegherebbe anche la non uscita dei canini di Peter al nostro bacio. Ed anche della mia.
Come ogni giorno, tutti gli zaini sono chiusi e poggiati sui banchi dei proprietari, aspettando che la campanella di fine lezioni ci rimbombi nelle orecchie. Io e Megan siamo l'una accanto all'altra nei banchi in fondo all'aula, mentre Kerm è ad uno dei primi, a pochi metri dalla cattedra.
«Parla con lui.» Mi consiglia la mia migliore amica, riferendosi a quest'ultimo.
«E cosa dovrei dirgli? "Ehi ciao Kermes, so che probabilmente hai una cotta per me, mi dispiace di aver baciato Peter davanti a te".»
Alza gli occhi al cielo. «No. Ma almeno fargli capire che per Peter non provi niente sarebbe carino da parte tua.»
L'ultima ora finisce ed entrambe ci alziamo andando verso l'uscita, senza bloccare il discorso.
«Ma lui lo sa, Meg. Sa cosa sto facendo ed ha ascoltato la nostra conversazione in quel momento. Sa tutto.»
«Dio, Ada. Sono già due le volte in cui siete stati in procinto di baciarvi. È normale che ci rimanga male nel vedere le tue labbra su quelle di un altro. Peter tra l'altro, vampiro come lui. È la concorrenza peggiore, amica. Gli unici, credo e spero, due vampiri della scuola, che ti vogliono. È un scontro uno vs uno livello power.»
Mi sfugge un sorriso al suo commento e al pensiero di Kermes e Peter, due vampiri tanto diversi quanto uguali, che credo abbiano una cotta per me.
«Ok, va bene. Ci parlerò.»
Sorride compiaciuta. «Perfetto, fallo ora.» Ringhia, spingendomi verso di lui, pochi metri avanti a me. Le lancio un veloce sguardo e mi avvicino.
«Ehi!» Lo saluto.
Si volta verso di me, guardandomi solo qualche attimo. «Dimmi.» Risponde. Il suo noto è indiscutibilmente freddo e distaccato.
«Emh, tutto ok?» Domando cercando di iniziare una minima conversazione.
«Si, tutto ok.»
Ok, è evidente che non abbia la minima voglia di parlare.
«Kerm.» Lo fermo. Si volta verso di me e mi guarda finalmente.
«Che c'è?» Domanda alzando il tono di voce.
Aspetto un po' prima di rispondere. Non so cosa dire, mi sento a disagio.
«Volevo chiederti se-» Mi blocca prima di finire la frase, alzando un dito davanti al mio viso, come se mi chiedesse di aspettare. Il suo sguardo punta dietro di me, in lontananza. Riesco a capirlo anche se non mi giro.
«Vattene Ada.» Dice serio, sottovoce.
«Che c'è?» Faccio per voltarmi ma lui mi blocca un attimo prima del mio movimento. Continua a guardare dietro di me.
«Non voltarti, prendi l'auto e vai dritta a casa, sono stato chiaro?»
Non so cosa stia succedendo, ma sicuramente non qualcosa di positivo. Mi disturba il fatto che io non abbia ancora percepito nulla.
«Che sta succedendo?» Domando di nuovo.
«Non farmi ripetere quello che ti ho detto. Vai a casa, Ada.» Dal tono che usa, capisco che è meglio fare come dice. Annuisco e mi allontano piano da lui, senza voltarmi. Non ho la minima idea di quel che sta accadendo, ma il pensiero che io l'abbia lasciato da solo mi spezza il cuore. Arrivo alla mia auto, quella di Megan è già sparita. Salgo su di essa e vado dritta verso casa, con tremila paranoie e pensieri verso Kermes. Ho paura e mi sento così dannatamente in colpa da poter svoltare in questo esatto momento e tornare lì, nonostante io sia ormai già a metà strada e nonostante so per certo che lo farei imbestialire. E dopo quel che è successo oggi, così tanto da far si che non mi parli più. Mai più.

Flame And Secrets [Vampiri]Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin