20. Tranquillità e tramonti

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Questo è un capitolo di passaggio, presto arriveranno i «veri problemi»🐰🐥

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Taehyung non era arrabbiato, per niente; stava mostrando solo il suo dissenso senza farlo capire al suo migliore amico. Perché? Per un semplice motivo: Mark.

La serata precedente era insieme a Namjoon quando vide cosa stesse succedendo tra i due e quasi non poté crederci. Domandò anche al suo hyung se quello che i suoi occhi stessero guardando fosse la realtà e non qualche strana montatura. Sperava così tanto che fosse solo finzione, che non fosse vero, ma quando il suo hyung annuì cercando poco dopo di calmarlo, quasi non si strozzò con la propria saliva.

Aveva visto tutta la scena, aveva visto come Mark si fosse impossessato delle labbra del biondo e di come quest'ultimo avesse ricambiato quel bacio senza opporsi. Non ci credeva, non poteva averlo fatto seriamente. Perché mai avrebbe baciato Mark quando il suo cuore batteva forte per un'altra persona? E perché aveva accettato il suo invito, quando aveva ancora Jungkook in mente?

Proprio così. Taehyung lo sapeva e nonostante il suo amico dicesse l'opposto, quella scatolina nel suo armadio non diceva lo stesso. Ora capiva perché il giorno prima era arrivato tardi e perché una settimana prima Bambam gli avesse detto di averlo visto in un negozi di accessori: diceva di averlo dimenticato, ma perché allora gli aveva comprato un regalo?

Stava terminando la sua colazione quando vide un messaggio da parte di Yoongi: era tutto tranquillo, ma nessun cambiamento. Posò la testa sul tavolo e sospirò, cercando di non versare più lacrime del previsto. Si alzò, prese il regalo per Jimin e lo andò a svegliare, ma quando entrò nella sua camera, lo vide già seduto in letto con un regalo tra le mani.

«Buon Natale Taehyung-ssi, spero ti piaccia.»

Jimin aveva comprato quel regalo per Taehyung lo stesso giorno in cui vi litigò. Sapeva quanto amasse vestirsi bene, sapeva quanto amasse le marche: come poteva non regalargli qualcosa di così significativo? Gli sorrise e gli consegnò il regalo, sentendosi abbracciare forte una volta aperto.

«È bellissimo, ti ringrazio. Questo invece è per te.» disse staccandosi, consegnando poi il suo regalo. «Tu apri il regalo e quando hai finito raggiungimi in cucina. Dobbiamo parlare.»

Parlare? E di cosa avrebbero dovuto parlare? Non c'era nulla da sapere e nulla voleva sapere. Sospirò e aprì quel pacchetto, trovandovi all'interno un bellissimo pantalone di pelle e due orecchini firmati Luis Vitton.

Adorava con tutto sé stesso il suo migliore amico, nessuno lo avrebbe potuto eguagliare. Inserì i due orecchini nei lobi e si alzò, pronto a quel dialogo mattutino. Fu nel momento in cui si sedette a tavola che Taehyung parlò e mai avrebbe voluto sentire le sue parole.

«Ti ho visto ieri.» sancì Taehyung, sentendo come risposta un sospiro. Era serio o si stava prendendo gioco di lui? «Io non ti capisco. Fino a pochi mesi fa provavi un sentimento così forte che ti ha fatto versare lacrime giorno e notte. E ora ti ritrovo a baciare una persona che non si avvicina un minimo a quello che vuoi tu. Io pensavo che il tuo fosse molto intenso come sentimento, sei persino andato via.. ma vedendoti così ieri, non so se lo fosse stato.»

«Non ti azzardare.» rispose freddo Jimin, sbattendo sul tavolo le mani, facendo sì che l'opposto lo fissasse confuso. Poteva dire tutto, davvero, ma non quello. «Non provare a dire che io non abbia provato qualcosa di così grande per qualcuno Tae, non ti azzardare. Tu meglio di chiunque altro sai come mi sia sentito e quanto io abbia sofferto. Sono passati mesi ormai, le persone cambiano e anche i sentimenti.»

«Ti ha baciato e tu hai ricambiato, dandogli così il tuo primo bacio. Nella tua testa non c'è Mark e mai ci sarà; tu non lo volevi baciare, altrimenti lo avresti fatto tempo fa.» disse l'opposto, terminando la sua colazione.

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