66 Potresti ricominciare per noi?

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T/n pov
Tra le lenzuola profumate e sottili mi muovevo a scatti, sommersa nei miei incubi ed immaginari più pesanti. Gocce di sudore scivolavano lentamente sulla mia fronte, respiravo affannosamente e continuavo a dimenarmi sul letto.
Quella notte non riuscivo a svegliarmi come se fossi balia dei miei incubi e, se mi svegliavo, non riuscivo più a riaddormentarmi; non so se per colpa della mia insonnia o per paura.
Paura di tornare mentalmente in quella cella sporca di sangue, colma di muffa e polvere e totalmente buia; priva di luce naturale o artificiale. E anche paura di rivivere quel momento.
Sta di fatto che quella notte non dormii, stetti sdraiata sul letto a pancia in su, fissando il soffitto, con, per la prima volta, l'insonnia dalla mia parte perché non volevo addormentarmi, anche quando le mie palpebre stavano per cedere.
Non dormii quella notte come tutte le altre successive.
Hawks cercò di evitare l'argomento di mio padre e di cosa successe in quella nave, ma si limitò a chiedermi come stessi e sinceramente non mi importava se parlava dell'accaduto o meno. Forse era meglio così, non volevo parlarne, non ce ne era motivo. Mi bastava averlo al mio fianco. Abbiamo passato ogni giorno insieme, non mi lasciava neanche un secondo se non per lavoro. Mi rassicuravano le sue parole e i suoi gesti d'amore.
In realtà nonostante l'accaduto stava andando tutto bene, l'unica cosa era il fatto che mi allontanavo quando Hawks voleva abbracciarmi o baciarmi. Non succedeva sempre e non lo facevo apposta, ma riuscivo sempre a vedere un velo di tristezza negli occhi di Hawks quando succedeva questo. E diciamo che questo rendeva triste anche me, perché io volevo baciarlo e abbracciarlo, ma il mio corpo non riusciva. Per fortuna Hawks non mi ha messo ulteriore angoscia o peso sulle spalle per questa cosa, c'era da aspettarselo da lui. Hawks è una persona fantastica e piena di amore da donare, forse non sono la ragazza che si meriterebbe. Questa cosa la penso forse da fin troppo tempo, non voglio metterlo nei casini per colpa del mio passato e non voglio fargli vivere questi momenti. Ho già pensato in questi giorni di chiudere la nostra relazione, ma non ce l'ho fatta. Non vorrei renderlo più triste e sinceramente la nostra rottura renderebbe triste anche me. Non potevo fare a meno dei suoi baci caldi, delle sue frasi rassicuranti e del suo tocco delicato e gentile.
Era sera, io e Hawks avevamo appena mangiato e io ero andata sul divano, mentre aspettavo che lui finisse di chiudere le finestre.
"T/n?...t/n?!"
Mi voltai, interrotta dai miei pensieri, verso il mio ragazzo. La luce della televisione si proiettava sulla parte sinistra del suo corpo. Stava in piedi, con le ali piegate, una maglietta grigia attillata addosso e i pantaloni del pigiama neri a quadri e mi osservava incuriosito.
"Mm?"
"È da un po' che ti chiamo, che guardi?"
Disse voltandosi verso la tele per poi raggiungermi sul divano.
"Boh non ne ho la minima idea"
Hawks si era sdraiato dietro di me mentre io mi voltai verso di lui.
Mi passò una mano sulla guancia, accarezzandomi, senza distogliere lo sguardo. Le nostre gambe erano intrecciate una con quella dell'altro, le mie braccia erano attorno al suo collo e la sua mano destra si era abbassata sul mio fianco.
La finestra era aperta ed entrava del vento fresco primaverile. Qualcosa però non andava: Hawks non era del suo solito umore felice e allegro.
Aggrottai le sopraccigli preoccupata
"Keigo tutto bene?"
Lui sospirò prima di rispondere.
"Io sto bene T/n, però è tutto ok? Tra noi due intendo..."
Quella domanda mi stranii per qualche secondo.
"Perché mi chiedi questo?"
"Ti vedo lontana amore...capisco che hai la testa piena di pensieri e che hai dei certi 'problemi' a causa di quello che è successo, però..."
"È perché certe volte non ti bacio?"
"Si, anche...insomma non voglio metterti fretta, capisco che dopo quello che ti è successo non vuoi che ti si tocchi, però mettiti nei miei panni, io ne ho bisogno. Non chiedo tanto, mi serve solo un abbraccio o un bacio al giorno, voglio vedere il tuo sorriso e voglio vederti ridere. Non mi piace quando stai da sola a fissare il vuoto."
Ci guardammo senza dire parola. Lui si girò con la pancia in su e guardò il soffitto.
"Scusa, mi dispiace T/n, non dovrei metterti fretta. È solo che io sono una persona che ha bisogno di affetto..."
Mi alzai e rimasi seduta sul divano.
"Keigo è colpa mia. Tu hai ragione in realtà, ci stavo già pensando da un po'"
Lui si mise seduto sempre di fianco a me e mi ascoltò attentamente.
"È da un po' che penso che io mi stia comportando da stronza con te, nonostante le mie azioni siano giustificate da quello che è successo su quella nave. Fidati io so che hai bisogno di attenzioni e affetto e anche io sono così. Io voglio baciarti, io voglio abbracciarti e stare con te , ma il mio corpo non me lo permette. I miei scatti quando mi tocchi non sono volontari. Sapevo di starti facendo del male, infatti, lo ammetto, ho pensato di lasciarti. Non perché non non mi piaci più, ma perché so che ti sto facendo del male, ma nonostante ciò, non riesco a far meno di te, a fare a meno delle tue carezze, dei tuoi baci e dei tuoi abbracci. Io ti amo Hawks, ti amo da morire e non riesco a fare a meno di te, perciò se qualche volta evito il tuo affetto, mi dispiace, ma se mi ami anche tu...devi avere pazienza. Come hai fatto le prime volte che stavamo insieme, anche se abbiamo fatto dei passi avanti, potresti ricominciare per me? Anzi, per noi?"
Dissi tutto senza distogliere lo sguardo da lui.
Dopo uno scambio di sguardi, senza rendermene conto, sentii le sue labbra calde sulle mie.
"Ti amo anche io e si, ricomincerei per noi"
Le nostre labbra si riunirono subito, un bacio appassionato e bagnato. Le nostre lingue si intrecciarono e un profondo desiderio continuava a crescere in me. Le mie mani vagavano sul suo petto, infilandosi sotto la maglietta che sfilai, mentre le sue sui miei fianchi e la mia vita. Mi misi in ginocchio per poi sedermi sulle sue cosce, circondandogli il busto con le mie gambe e da lì le sue mani passarono sulle mie cosce e sul culo. Le nostre parti intime si scontravano ogni volta che Hawks approfondiva il bacio e il desiderio di sentirlo dentro di me diventava sempre più alto. Le sue mani pesanti e dolci passarono lentamente sotto la mia maglietta fino ad afferrarmi il seno coperto dal reggiseno, senza spezzare il nostro bacio. Dalle nostre bocche uscivano dei lamenti, le nostre lingue continuavano ad assaporarsi e le mie labbra non erano mai state così bagnate in vita mia. Le mie mani scesero sui suoi jeans e iniziarono a sbottonarli.
Hawks spezzò il bacio.
"Ne sei sicura?"
"Si."
Ripresi a baciarlo come se fosse l'ultima volta. I nostri movimenti erano veloci, come se volessero arrivare al dunque al più presto possibile. Mi sdraiò velocemente sul divano, il suo corpo e le sue ali si ergevano di fronte a me. Afferrò la mia maglietta e me la tolse per poi sfilarmi il reggiseno nero. Iniziò a succhiare un capezzolo, mentre l'altro lo stuzzicava con le dita. La mia vagina si fece rapidamente bagnata e non smettevo di ansimare mentre la mano non impegnata di Keigo me la accarezzò, coperta dai pantaloni del pigiama. Ad un certo punto si fermò, mi caricò su una sua spalla, con il culo all'aria vicino alla sua faccia, e mi portò a letto.
Mi tolse tutti i vestiti restanti e lì cominciammo un lungo ed eccitatissimo 69, stando di fianco. E non ci volle molto perché venissimo copiosamente, contemporaneamente. Ingioiai il suo sperma e riprendemmo. Io a succhiargli il pene, stuzzicandogli specialmente la cappella e lui leccandomi il clitoride circolarmente, con l'aiuto di due dita che infilò nel mio buco. Entrambi non davamo segni di cedimento, quindi, dopo non so quanti minuti, mi girò a pancia in su e riprese a leccarmi il clitoride.
La sua sapiente lingua mi faceva rilassare, prese un preservativo dal comodino, se lo umettò e mi penetrò brutalmente. Urlai, più per la rapidità con cui lo fece che per il dolore. Stette qualche secondo, fermo...il tempo che mi rilassassi e poi prese a scoparmi. Ma dolcemente, come se se la volesse gustare. Mentre lo faceva mi mordicchiava il lobo dell'orecchio. Dava spinte forti, ma dolci, come se non facesse sesso da tempo e aveva fretta e voglia di farlo, ma non voleva andare troppo veloce o forte per paura di farmi male. Premette la sua fronte contro la mia e riprese a baciarmi, lasciandosi uscire dalle labbra qualche orgasmo.
"Ah, T/n..."
I nostri ansimi e orgasmi riempivano la stanza. Appoggiai le mani sulla sua schiena graffiandola, per non orgasmare troppo forte. Non riuscii a resistere e venni, orgasmando a voce alta stringendo la schiena di Keigo con le unghie.
"Keigo..."
All'improvviso uscii da me, mi girò a pancia in giù prendendomi dai fianchi e mi fece mettere a quattro zampe. Mi prese per i capelli, raccolti dolcemente in una coda legati dalla sua grande mano. La sua cappella iniziò a farsi largo tra le mie carni e prese a fottermi talmente veloce, da farmelo sentire in gola. Entrambi stavamo godendo tantissimo e lui non smetteva di andare avanti e indietro fino a quando venne, orgasmando affannosamente.
Lo sfilò delicatamente togliendo anche il preservativo, agevolato dal calo della durezza del suo membro e lasciò andare i miei capelli. Ci sdraiammo entrambi sul letto a pancia in su, riprendendo fiato e ci coprimmo con le coperte. Si voltò verso di me.
"Scusa, sono andato troppo veloce?"
Si avvicinò a me abbracciandomi con un braccio sulla pancia.
"Un pochino, ma mi è piaciuto molto"
"Ho visto ahah"
Ritornò a pancia in su. Mi voltai verso di lui e lo abbracciai, con la testa appoggiata sulla sua spalla, il braccio sul suo petto nudo e la gamba intrecciata alla sua.
"Amore domani hai scuola"
OH MERDA
Sbuffai, stringendomi ancora di più a lui.
"Che c'è non sei contenta ahaha?"
"Assolutamente no, e poi ti sembra una cosa da dire dopo aver fatto sesso?"
"Scusa ahaha"
Dopo qualche secondo riprese a parlare.
"Hai preparato le cose?"
"No."
"Vai"
"Ma va mica lo porto lo zaino domani"
"Dai T/n hai la possibilità di imparare delle cose e di fare amicizia"
"Wow"
"Non vuoi amici?"
"Mmm bo non lo so, le persone mi stanno sul cazzo"
"Anche io ti stavo sul cazzo?"
"All'inzio? Si forse un pochino, però c'era qualcosa che mi incuriosiva in te"
Mi avvolse con le sue ali. E dopo qualche minuto in silenzio e coccole riprese a parlare.
"T/n non è che hai fatto sesso con me, solo perché ti ho detto quelle cose prima? O perché volevi solo assecondarmi?"
"Cosa? No, assolutamente no Keigo. Stai tranquillo"
"Sicura? Non voglio costringerti a fare certe cose"
"Fidati di me amore, non l'ho fatto per quel motivo. Mi avevi solo fatto venire molta voglia e la cosa a quanto pare era reciproca"
"Va bene, ti amo piccola"
"Ti amo anche io"
Nel letto, nudi e vicini, ci addormentammo con finalmente il sorriso su entrambi volti.

Angolo autrice
Weeee
Scusate è da un po' che non pubblico , però.... Ehehehe
Sono tornata con un bel capitolo dai.
Grazie della lettura, spero che il capitolo vi sia piaciuto ( È IMPOSSIBILE CHE NON VI SIA PIACIUTO ALMENO UN MINIMO) e alla prossimaaaaa

Vuoto (hawks x reader)Where stories live. Discover now