45 Rosa bianca

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T/n pov
Tutta tranquilla e serena, saltellavo per il mio enorme giardino, ma mi fermai quando vidi una favolosa campanula azzurra. La afferrai tutta contenta e corsi verso mia madre.
"Mamma, mamma! Guarda che bel fiore che ho trovato!"
Lei mi osservò spensierata.
"Wow ma è bellissima T/n! Sai che fiore è questo?"
"No"
Chiesi, aspettandomi successivamente una risposta.
"È una campanula!"
Mi osservai attorno, cercando altri fiori.
"E quella là?"
Indicai con il dito verso un ammasso di fiori bianchi.
"Sono rose bianche"
Mi rispose mia madre, con la sua solita voce gentile.
"Mi piacciono molto!"
Mi rivoltai verso mi madre, la quale osservava attentamente la campanula azzurra.
"Sai questo fiore ricorda molto i tuoi occhi"
Disse appoggiandomi successivamente la mano sul volto, accarezzandomi la guancia.
"Ma anche i tuoi sono come i miei"
"Si, ma i tuoi sono più azzurro acceso tendente al lilla. Invece i mie azzurro tendente al grigio"
Ci sorridemmo fino a quando nostro padre ci interruppe.
"Allison, T/n venite dentro si sta facendo tardi"
Entrammo in casa, come ci disse mio padre.

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Mangiammo e andai nella mia maestosa camera.
La nostra casa era abbastanza grande, siccome mio padre faceva il medico. Aveva sempre un laboratorio tutto suo, alla quale io non potevo accedere siccome ero ancora piccola. Ogni volta era così, la sera stavo in camera mia a non fare nulla. Niente mi piaceva, volevo solo andare in giardino, ma i miei genitori non mi lasciavano andare dopo cena, quindi mi ritrovavo ogni volta annoiata che non sapevo cosa fare.
Soprappensiero, mi venne in mente un'idea. Siccome quella rosa di prima mi piacque molto, decisi convinta di andarla a prendere. Il problema erano i miei genitori, non potevo farmi vedere da loro perché non volevano che andassi fuori dopo un certo orario. Non capivo perché e non sono mai riuscita a capirlo. In fondo volevo solo prendere una rosa.
A passo felpato, scesi le scale e arrivai al piano di sotto, nel quale trovai mia madre in cucina che finiva di lavare i piatti e mio padre che si stava dirigendo verso il suo laboratorio.
Facendo attenzione che nessuno dei due mi vedesse, mi recai fuori di casa, passando verso la portafinestra aperta in soggiorno.
Eccomi lì, nel mio posto preferito, in giardino. L'erba appena tagliata, ma non troppo corta, i versi vari degli animali e tutti gli odori delle piante.
Un'arietta fresca fece muovere gli alberi. Guardandomi attorno e girando su me stessa cercavo le rose bianche. Quando le vidi, scattai verso loro. I miei piedi scalzi sbattevano sull'erba ripetutamente e la mia vestaglia bianca di pizzo si strusciava sulle mie caviglie, mentre i miei capelli neri volavano in aria. Con in mente solo quell'ammasso di rose, non feci caso al sasso che si trovava per terra ed inciampai. Mi sporcai di terra tutto il corpo compresa la faccia, ma non ci feci molto caso. Continuai a correre e arrivata di fronte alle rose, notai immediatamente le spine che colmavano i gambi. Non ci feci molto caso e staccai la rosa a metà del gambo, pungendomi su diversi punti delle mani.
"Ahi"
Mi fece male, ma lo ignorai.
Corsi verso casa, per farlo vedere a mia madre.
Ero un po' sudata e il sangue iniziava a colare dalle mie mani.
Appena entrata, con il fiatone, osservai i miei genitori intenti ad urlarsi addosso. Ma io non capivo quelle parole al tempo, non le comprendevo e forse non mi importava nemmeno. Ero solo una bambina, non capivo quello che facevo e non ero consenziente abbastanza. Ma allora perché? Perché qualsiasi cosa faceva provocava una lite? Non capivo...
Perché una stupida rosa ha causato una lite che fece traboccare il vaso? Perché una stupida rosa bianca causò molta violenza verso me e mia madre?
"T/n! Ti avevo detto di non andare fuori!! Guarda sei tutta sporca!"
Mi urlò terrorizzata mia madre, forse già conoscente del fatto di cosa sarebbe successo.
"Aaaah BASTA! Non sai neanche badare ad una stupida figlia! Che madre sei?! Non fai altro che causare problemi, sia tu che tua figlia"
"Ti ricordo che è anche la tua, Kurt"
"NO, NON LA VOLEVO UNA FIGLIA E NON VOLEVO UNA MOGLIE INUTILE COME TE!"
Il suo pugno destro si scaraventò sulla guancia di mia madre che cadde a terra a peso morto.
"SONO STANCO DI AVERVI QUI ALLE CALCAGNA, NON TI AMO PIÙ , NÉ TU NÉ TUA FIGLIA. ANZI LEI NON L'HO MAI AMATA"
Continuò a scaraventare i suoi pugni su mia madre che non cercava neanche di evitarli. Anzi, non si muoveva proprio. Non sapevo cosa fare. Non era la prima volta che succedeva, anzi. In realtà ero abituata...però era la prima volta che succedeva davvero proprio davanti a me, di solito ero sempre nascosta da qualche parte per non farmi picchiare. Sicuramente in quel momento non potevo più nascondermi.
"P-papà basta..."
Gli dissi cercando di avvicinarmi tremolante, ma feci subito dei passi indietro non appena mi urlò contro.
"STAI ZITTA, PER TUTTO QUESTO TEMPO TI HO SOPPORTATA. TU NON SEI MIA FIGLIA, DEVI SOLO MORIRE PER QUELLO CHE HAI FATTO A TUA MADRE. SIN DA QUANDO SEI NATA NON HAI FATTO ALTRO CHE PORTARE PROBLEMI A ME E TUA MADRE. E guardala adesso...bianca come un cadavere. FARAI LA SUA STESSA FINE"
Girai i tacchi e mi misi a correre cercando un nascondiglio invano.

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Passati anni ormai da quell'episodio tremendo, cambiò tutto. In peggio...
Non sapevo che ore erano, che giorno era e che anno era. Non mi importava più di tanto, sapevo ormai cosa mi aspettava.
Legata alle mie solite catene, nella mia ormai abitudinaria cella sporca di sangue e colma di muschio, pensavo a quella rosa bianca.
Sei passi si avvicinarono.
Pensavo a quella stupida me del passato, di 4 anni, piena di gioia negli occhi azzurri accesi. Un sorriso enorme, totalmente spensierata che correva per il giardino con mia mamma che mi osservava. E ogni volta non faccio altro che pensare...
La cella si aprii.
"Iniziamo mostro"
...se non avessi preso quella stupida rosa bianca...

Angolo autrice
Weeee
Già questo capitolo è un po' triste, ammetto che non volevo farlo così ma ho cambiato idea nel mentre.
Grazie della lettura, spero che il capitolo vi sia piaciuto e alla prossimaaaaa

Vuoto (hawks x reader)Where stories live. Discover now