1.37 • MASCHERA SENZA OCCHI

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«Kirk, svegliati, ti prego!» urlai, scrollandolo per le spalle. «Ti prego!»

Il cerchio di fave aveva creato come una cupola su di noi. Per il momento eravamo salvi, quindi. Ma cosa avremmo potuto fare? Rimanere nei confini di quella circonferenza per sempre?

Un lemure bambina, pelle e ossa e con tutti gli occhi cerchiati di nero, si schiantò urlando contro lo scudo, facendomi sobbalzare.

«Kirk, per favore, devi svegliarti» dissi ancora.

Lui socchiuse appena un occhio.

«Kirk!» lo chiamai.

«È stato orribile» disse lui, sempre con un solo occhio aperto.

Mi chinai ad abbracciarlo e scoppiai a piangere.

«Menomale che sei vivo» singhiozzai.

«Per ora» rispose, battendomi qualche colpetto sulla schiena.

Kirk si mise a sedere e si massaggiò le tempie con le dita.

«Dobbiamo scacciarli» dissi, risoluta. «Hanno paura delle fave nere e io ne ho ancora una manciata».

Infilai la mano in tasca e ne estrassi il contenuto.

«Queste magari ce le teniamo per quando dobbiamo uscire, che ne dici?» mi domandò, e nel farlo chiuse la mia mano nella sua.

«Ok, giusto» risposi, imbarazzata da quel contatto. «Che cosa facciamo, allora?»

«Ricordami cosa sono questi sgorbi» disse.

«Lemuri. Sono fantasmi, anime inquiete di persone morte di morte violenta e rimaste incastrate a metà».

«Ho capito. Sono numi, Creature di Mezzo. Sono nostri parenti» disse Kirk, a sorpresa. «Proprio come i lari. Solo che loro sono malvagi».

«Come ce ne liberiamo, quindi?»

«Non ne ho idea».

Il misero raggio di luce lunare che si infiltrava da quel piccolo lucernario, improvvisamente aumentò di intensità, come se una nuvola si fosse appena spostata lasciando la luna libera di brillare. Il raggio colpì la fenditura nella roccia illuminando e facendo risplendere quella che aveva tutta l'aria di essere...

«Kirk, guarda lì!» dissi. «È una serratura!»

«Il leone ha parlato di luna piena» disse.

«Come pensi che si possa aprire?» domandai.

«Facile» rispose, infilandosi la mano in tasca ed estraendone il medaglione di Alastor. «Con questo».

«Sei sicuro?»

«Direi di sì. Se lo scopo di Alastor era di consentire l'accesso solo al suo erede...» rispose, poi si interruppe. «Certo, di sicuro ci sarà almeno una controprova».

Kirk sembrava concentratissimo sui suoi pensieri.

«In che senso?» domandai, impaziente.

«Il medaglione è pur sempre un oggetto» rispose. «E come tale può essere rubato».

«Intanto proviamo ad aprire, allora» tagliai corto. «Al resto ci penseremo in seguito».

Non mi rispose, così continuai.

«Ho un'idea» dissi. «Ci dividiamo le fave a metà. Uno di noi può lasciare il cerchio e correre verso l'uscita attirandosi dietro i lemuri. Così facendo, consentirebbe all'altro di raggiungere la serratura e aprirla».

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