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Agosto 2014

Ogni giorno chiamo mia madre per dovere, ormai non la voglio più sentire, sono cresciuta. Forse è stata colpa sua, mi ha fatto crescere fin troppo quando mi ha cacciata di casa. Mi ha mandata via, però la chiamata la vuole sempre. Aspetta sempre il telefono squillare.
E allora glielo faccio questo benedetto squillo.
La chiamo e lei non risponde, lascia che la segreteria si prenda la sua responsabilità di madre.
"Al momento non posso rispondere, lasciate un messaggio dopo il beep."
"Ciao, sono io. Volevo solo fare la nostra chiacchierata di routine, ma a quanto pare sei impegnata. Tutto d'un tratto sei quasi sparita da quando hai trovato quel tuo nuovo fidanzato italiano, forse ti cucina fin troppa pasta. Ci sentiamo domani, ciao."
Riattacco e guardo fuori dalla finestra, sta diventando buio anche se le giornate stanno iniziando ad allungarsi. Poso le mani sulla pancia gonfia come un melone e lancio un'occhiata allo specchio appoggiato nell'angolo della camera da letto. Mi fisso, non mi riconosco più con questa pancia, sembra che abbia bevuto dieci litri di birra.
"Tesoro, cosa fai?"
Mi giro e vedo Luke a petto nudo intento a piegare il suo maglione sul letto, sta crescendo anche lui. Lo vedo iniziare a prendersi le sue responsabilità, mette a posto i vestiti, non lascia più in disordine il bagno con i suoi prodotti per i capelli. È un uomo.
"Niente, mi guardo allo specchio" dico ridendo. "Con questa pancia sembro una bevitrice accanita di birra."
Sorride e si toglie i pantaloni rimanendo con quelle sue mutande di Spongebob che si ostina a tenere. "Sono le mie mutande fortunate" mi dice ogni volta che gli propongo di buttarle via.

Si avvicina a me e mi dà un bacio sulla guancia, "vado a farmi la doccia."
Gira i tacchi e gli tiro una pacca sul culo, ride e si gira verso di me mentre continua a camminare verso il corridoio.
"Gli ormoni ti danno alla testa."
Sorrido e gli soffio un bacio prima di vederlo sparire in bagno.

Penso a Mila, è da due giorni che non si fa più sentire, ma d'altronde sarà presa con tutti quei suoi test d'ingresso per l'università di lettere. Però le pause, qualche volta, fanno bene.

Allora decido di chiamarla e corro in salotto nella ricerca disperata del mio iPhone. Non lo trovo.
"Ma dov'è finito?" farfuglio mentre controllo tra i cuscini del divano.
Non lo trovo e chiedo a Luke.
"Hai visto il mio telefono?" grido dal corridoio.
"Cosa?"
"Hai visto il mio telefono in giro?" grido così forte che sento la cassa toracica vibrare.
"Amore, non sento."
Apro la porta del bagno e mi affaccio dalla tendina della doccia mentre Luke canticchia una delle canzoni che ha scritto con la sua band.
"Ti ho chiesto" dico guardandolo negli occhi. "Se hai visto il mio telefono."
"È sul davanzale della finestra in salotto."
Si insapona i capelli con il mio shampoo 'lisci effetto seta' e non appena me ne accorgo apro la bocca.
"Quello è il mio shampoo!"
"Sì ed ha un sapore buonissimo" dice baciandomi.

Decido di lasciar perdere e andare a recuperare il mio telefono. È una battaglia persa contro Luke e i suoi capelli. Li accudisce come se fossero dei bambini, è ossessionato dalle ciocche bionde che ha piantate in testa.

Prendo il telefono e compongo il numero di Mila.
Squilla per un minuto finché non si attacca la segreteria.
"Sono Mila, al momento non posso parlare, probabilmente perché sto studiando o perché sto passando il tempo con il ragazzo più fantastico del mondo - si sente la voce di Michael in sottofondo e Mila ride -. Se siete in pericolo di vita richiamatemi subito, altrimenti mi faccio sentire io, ciao."
"Mila, dove ti sei cacciata? È da due giorni che non ti fai sentire, ho voglia di vederti. Richiamami."

È il secondo messaggio che lascio in un giorno e non ne posso più di dover continuare a cercare le persone senza avere nemmeno una risposta.

Mi butto sul divano e mi rannicchio piegando leggermente le ginocchia. Mi sento tremendamente sola, mia madre è impegnata col suo nuovo fidanzato, Mila con i suoi test dell'università e a me mancano due delle persone più importanti della mia vita.

Sotto il cielo d'ottobre, l.hWhere stories live. Discover now