Cominciando dalla fine (2/2)

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Due giorni dai fatti avvenuti con Loki. Pomeriggio, attico. 

Maze entrò nell'attico dall'ascensore accigliata. Sperava di aver capito male il messaggio testuale di Lucifer inviargli nel cellulare. Lo trovò nella camera da letto, seduto accanto una enorme valigia aperta con dei vestiti. La porta della cabina armadio era spalancata. Maze si posizionò di fronte Lucifer in parte sorpresa di vederlo con gli occhi lucidi, dicendogli
"Non sarò io quella che spezzerà il cuore a Chloe e Trixie, dicendogli che non te la sentivi di avere una famiglia. Si vede che vuoi restare con loro. Si può sapere che ti prende? Vuoi parlare con Linda?"
Lucifer annuì positivamente, continuando con lo sguardo perso nel vuoto. 

Poco dopo. 

Quando Linda vide come stava Lucifer, capì che si sentiva veramente male. Quel re infernale lasciava scorrere liberamente lungo le guance delle lacrime. Maze portò una sedia a Linda, non volendo la terapeuta sedersi accanto a Lucifer sul bordo del letto, per lasciargli il suo spazio. La demone uscì dalla camera. 

Linda domandò a Lucifer dopo vari minuti di silenzio
"Per caso il ricordo delle torture subite da Loki ti blocca?..."
Lucifer scosse appena la testa, Linda provò con una altra domanda
"...forse ti spaventa il trasferimento all'appartamento di Chloe e Trixie?"
Nuovo no di Lucifer scuotendo la testa, però aggiungendo con voce rotta
"La perdo...sicuramente appena i suoi occhi vedono l'altro me stesso...quello bruciato sarò mandato via"
Linda provò un profondo affetto per quel re dell'inferno che doveva essere potente, senza cuore come descritto dall'iconografia classica, invece era così sensibile e insicuro.

Linda appoggiò la mano destra sul ginocchio sinistro di Lucifero scoprendo che tremava, dicendogli con tono calmo
"Lucifer ti prego lascia tutti i tuoi dubbi, le tue paure. Spiegami"
Lucifer respirò profondamente, con voce rotta disse alla sua amica e terapeuta
"Durante quel periodo nella realtà di Loki, Trixie non vide mai la mia parte bruciata. Solo gli occhi rossi. Io stavo…"
Un singhiozzo di pianto 
"...stavo preparando il trolley per andare all'appartamento. Volevo prendere dei libri nella stanza relax. Poi l'ho visto…"
Lucifer chiuse gli occhi
"...un maledetto piccolo libretto del 700 con mille modi per uccidermi. Li parlavano della mia faccia da demone…"
Lucifer strinse i pugni 
"...mi sono ricordato...Trixie non l'ha mai vista quella maledetta faccia. Neanche queste odiose ali di angelo o pipistrello. Appena li vedrà di certo proverà spavento e disgusto. Un giorno potrebbe capitare. Perderei anche Chloe che giustamente starebbe accanto a sua figlia"
Lucifer aveva detto quasi tutto senza respirare, finendo per respirare forzatamente in debito di ossigeno. Linda si sedette accanto a lui, dicendo 
"Ora calmati Lucifer. Resta con gli occhi chiusi. Fai respiri regolari ma calmi. Rilassati. Sei solo andato un po' nel panico"

Qualche minuto bastò a Lucifer per tornare con il respiro regolare. Linda rimasta accanto a Lucifer seduta sul bordo del letto, quasi gli sussurrò 
"Su una cosa posso rassicurarti, non perderai mai l'affetto di Trixie per il tuo aspetto bruciato. Sai che per un periodo la seguì con la terapia durante il definitivo divorzio dei suoi genitori…"
Lucifer annuì positivamente 
"...ebbene nulla può farle paura o turbare su di te. Lei ti vuole bene come fossi il suo secondo padre. Mostrale quel viso bruciato. Sono certo che reagirà meglio di me o sua madre"
Lucifer si sentiva molto stanco, però con una piccola scintilla di speranza nel cuore, dicendo a Linda
"Voglio tentare. Dovesse scacciarmi…"
Lucifer cercò di respirare regolarmente
"...cercherò di farmene una ragione"
Lucifer era consapevole che il suo cuore ritrovato si sarebbe spezzato. Linda si appoggiò al suo amico angosciato. 

Mezz'ora dopo. Appartamento. 

Trixie era felicissima che Lucifer avrebbe abitato con loro. Così tanto felice, pronta a tutto per quello che considerava un secondo padre da far smettere suo padre Dan con i suoi dubbi. Pochi minuti prima Dan era passato dell'appartamento dicendo a l'ex moglie Chloe che non era d'accordo a quella convivenza
"Chloe ti rendi conto di chi si tratta? Ci sono ancora dubbi sul suo coinvolgimento nella morte di Charlotte. Non…"
Trixie disse con un tono perentorio che Dan non aveva mai sentito dalla figlia verso di lui
"Papà! Ascoltami bene…"
Trixie era andata nella sua camera prima, uscendo quando senti le parole del padre contro Lucifer
"...Io ti voglio bene ma se tenti di allontanare Lucifer da me o la mamma tu mi perdi. Lucifer resta la persona migliore del mondo. Tu sei un ottimo detective, non dirmi che con tutte le prove sull'omicidio di Charlotte credi ancora Lucifer coinvolto…"
Dan guardò Chloe imbarazzato, dopotutto doveva ammettere che le sue accuse a Lucifer su Charlotte era solo un modo per celare il dolore della perdita
"...ti prego papà non farmi scegliere tra te e Lucifer, potresti perdere perché non saresti più il mio padre eroe. Il mio papà che nonostante tutto mi rendeva orgogliosa perché non si basava su preconcetti"
Trixie si avvicinò al fianco destro della madre. Chloe fissava l'ex marito Dan molto seriamente. Attendeva di capire quanto il padre di sua figlia era cambiato. Con sollievo di tutte due, Dan finì per sorridere, dicendo quasi imbarazzato
"Devo ammettere che…"
Dan apri le braccia facendole ricadere sui fianchi
"...va bene lo ammetto. Mi manca Charlotte. Con Piers non posso prendermela perché morto. Mi dispiace, in fondo Lucifer può dirsi una brava persona, eccentrica ma brava"
Trixie corse ad abbracciare il padre, più sollevata dalle sue parole.

Trixie e il re dell'inferno. Where stories live. Discover now