Capitolo 42: Ribellione pacifica

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Quando aprirono la porta Camel e Yuriy, seduti alle rispettive scrivanie, li guardarono sorpresi.

- Chi non muore si rivede, eh?- scherzò Yuriy - Pensavamo che foste stati rapiti dai russi-

- Va tutto bene?- chiese Camel, preoccupato.

- Purtroppo non abbiamo sentito la sveglia- ammise Shuichi - Non siamo più abituati a fare le ore piccole-

Lei rimase in silenzio, non aveva voglia di scherzare né di giustificarsi.

- Blondie, sei rimasta nel mondo dei sogni?- provò a farla parlare Yuriy.

- Già- rispose semplicemente.

- Va tutto bene?- le chiese, tornando serio dopo aver notato la sua reazione fredda.

- Sì, sono solo stanca-

Guardò Shuichi negli occhi mentre pronunciava quelle parole, pregandolo silenziosamente di non fare ciò che stava per fare. Ma le sue preghiere si dispersero nell'aria dell'ufficio.

- Io devo andare un attimo da James, voi intanto informate Jodie sulle novità del caso- disse, avviandosi verso la porta.

- Sei sicuro di voler andare dal capo ora? Non sembrava molto contento del fatto che aveste fatto tardi- lo informò Yuriy.

- Lo so, per questo ci tengo ad andare a scusarmi-

Stava mentendo, non era certo quello il motivo per cui stava andando da James. Non voleva dire la verità a Camel e Yuriy, forse non in quel momento. Avrebbe riservato il gran finale per la sera.

- Vengo anch'io- si alzò in piedi velocemente.

- Non serve, gli farò le scuse anche da parte tua- la fermò lui, che probabilmente aveva capito il suo intento.

- Invece voglio fargliele di persona- insistette.

- Jodie...-

- Non ho bisogno che qualcuno parli al mio posto!- si impuntò.

- Vorrà dire che andrai da James quando avrò finito io. Devo parlargli anche di una cosa personale-

Strinse i pugni sulla scrivania, non sapendo cos'altro dire per convincerlo a farla andare con lui. Non poteva negargli un momento di privacy, non davanti a Camel e Yuriy che li guardavano non capendo cosa stesse succedendo.

Alla fine si sedette nuovamente sulla sedia e senza nemmeno guardarlo in faccia gli rispose con un semplice "D'accordo". Quando uscì dall'ufficio, il gelo riempì la stanza nonostante la calda giornata d' estate. I due colleghi la fissavano perplessi, cercando una spiegazione. Forse poteva ingannare Camel, ma Yuriy era furbo quasi quanto Shuichi.

- Sono indiscreto se ti chiedo cosa non va?- ruppe il silenzio il russo.

- Shu è andato da James a consegnargli una lettera di dimissioni- confessò.

- COSA?!?!- esclamarono all'unisono i due.

- Oggi sarà il suo ultimo giorno qui-

- Ma perché? È successo qualcosa fra voi due?- chiese Yuriy - Mi è sembrato di notare della tensione negli ultimi due giorni-

- No, fra noi è tutto risolto. Anzi, è per questo che Shu ha preso questa decisione-

- Scusami ma non ti seguo-

- James gli ha detto che se non mi avesse lasciata avrebbe dovuto prendere dei provvedimenti e Shu lo ha preceduto dicendogli che se non gli avesse permesso di stare con me allora se ne sarebbe andato-

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