Capitolo 43: Case Closed

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Capitolo 43: Case Closed

Giunti davanti al portone del grande e lussuoso palazzo dove viveva la vedova di Harrington, Camel parcheggiò l'auto a sinistra delle scale.

- Mi dispiace che ti abbiano costretto ad accompagnarmi, potevo benissimo venire qui da sola- sentì il bisogno di scusarsi mentre scendeva dall'auto.

- Nessun problema, è sempre meglio muoversi in coppia in queste situazioni- replicò il collega - E poi non sarei stato di molto aiuto a Yuriy e ad Akai, non so parlare il russo-

- Nemmeno Shu lo conosce-

- Sì, ma è pur sempre quello che ha sparato a Viktor e che gli ha dimostrato di essere più forte di lui-

Annuì, senza più dire nulla. Non era in vena di chiacchiere, voleva solo chiudere quella questione il prima possibile e risolvere i suoi problemi personali, che le impedivano di concentrarsi.
Suonarono il campanello e Oksana venne ad aprire. Quando la vide la riconobbe subito e fece un cenno con la testa, scostandosi per farli entrare. Aveva capito perfettamente perché si trovassero lì.
Li scortò in silenzio fino al salotto, dove trovarono Charlotte e Daniel seduti sul divano uno di fianco all'altra. Vide i loro volti sbiancare, come se avessero appena visto comparire dal nulla due fantasmi.

- Buongiorno Signora Harrington- la salutò, senza dimostrarsi troppo cordiale - Si ricorda di me?-

- Ma certo, la Signorina Starling, giusto?- cercò di mascherare il più possibile il suo nervosismo dietro un'apparente eleganza e formalità.

- Cosa diavolo volete ancora?!- tuonò Daniel, alzandosi di scatto dal divano come se volesse intimorirli - Si può sapere perché li hai fatti entrare?!- gridò contro Oksana, la quale si strinse nelle spalle in un gesto di auto difesa.

- Daniel calmati, ti prego- cercò di farlo ragionare Charlotte, posandogli una mano sulla spalla - Lo dovete scusare, è ancora scosso per la morte di suo fratello. Siamo tutti scossi- tentò di giustificarlo.

- Allora voleva bene a suo fratello, in fondo- intervenne lei, alimentando il fuoco.

- Come si permette?!- la guardò con odio il giovane Harrington - Viene qui senza permesso e oltretutto si permette di insinuare che io non volessi bene a mio fratello?!-

- Sto solo facendo delle assunzioni sulla base di quello che mi è stato detto dalla Sig.ra Charlotte. Quando ho parlato con lei mi ha detto lei Russel non eravate in buoni rapporti, al punto tale che lei non aveva più messo piede in questa casa. Mi è venuto spontaneo pensare che fra voi ci fosse astio-

- Lei non sa un bel niente!-

- Oh, invece so più di quanto credete-

- Che intende dire?- si insospettì la vedova.

- Lei è mai stato al locale Òstrae a Little Odessa?- la ignorò, rivolgendosi di nuovo a Daniel.

- Io non frequento locali squallidi gestiti da criminali- gli rispose piccato - Vengo dall'Upper East Side-

- Certo, i ricchi frequentano solo posti da ricchi- lo derise - Peccato che Irina Volkova, l'amante di Russel, l'abbia vista poche settimane fa aggirarsi proprio in quel locale in compagnia di Viktor Krayevsky, l'uomo che con ogni probabilità ha ucciso suo fratello. Ora, analizzando la situazione, o lei ha un sosia russo che si aggira nel quartiere di Little Odessa, oppure ci sta nascondendo qualcosa-

L'espressione di Charlotte cambiava secondo dopo secondo, sempre più tesa e pallida. Ormai li aveva in pugno, doveva solo spingerli al punto di confessare e ammettere che tutto ciò che stava dicendo corrispondeva al vero. Forse con Charlotte ci sarebbe riuscita anche prima, ma Daniel era un osso duro, il tipico riccone senza scrupoli né sentimenti.

Tomorrow (I'm with you)Where stories live. Discover now