Requiem per una sposa

Il grumo nero

L’ispettore sfogliò le pagine del diario leggendo qualche riga qua e là.

Trovò quelle inerenti la storia che gli stava raccontando Moma, esattamente come lei gliel’aveva riferita. In un angolo remoto della sua mente un piccolo grumo nero si stava muovendo portando con sé le risposte a tutti i dubbi avuti nel corso dei mesi precedenti; lo ricacciò indietro, richiuse il diario e guardò la vecchia.

La donna si appoggiava con entrambe le mani al bastone nodoso, come se il peso di quelle parole fosse troppo per lei, anche da seduta. Il mostriciattolo si era avvicinato un po’ di più alla finestra che si trovava al fondo del letto: guardava fuori, pur restando nascosto alla vista di chiunque fosse passato nel vicolo.

“Perché mi stai raccontando queste cose? Come fai a conoscerle?”

“Ti aiuteranno a capire. É importante che tu ascolti. Tutta la tua vita dipende da questa storia. Ero una cara amica di tuo padre e fu lui a confidarmele”

Lawrence non poteva spiegare razionalmente come riuscisse a fidarsi di Moma, eppure era così: aveva la certezza quasi assoluta che la donna volesse davvero aiutarlo, quindi semplicemente le permise di continuare il racconto.

“Matthew non sapeva che Ismael era suo padre. Sapeva poco anche di sua madre, in realtà: era troppo piccolo quando questa venne uccisa. Tuttavia, un giorno di qualche anno fa, trovò questo diario; sai bene quanto fosse curioso. Era salito in soffitta per cercare delle fotografie di Virginia perché voleva farle fare un ritratto come regalo di fidanzamento e si imbatté in un baule nel quale vostro padre aveva riposto tutti i documenti importanti, comprese le sue memorie. Sconvolto dalla scoperta fatta, quella notte affrontò Ismael e discussero violentemente; tu non eri in casa, Marc era già sposato e viveva altrove, mentre Virginia era in villeggiatura dalla sua amica Ophelia. Dopo quel diverbio, i rapporti fra Ismael e Matthew si incrinarono, ma sembrava che entrambi avessero deciso di non far parola di quanto accaduto. Il tuo fratellastro, in particolare, pareva essersi calmato ed aver dimenticato ogni cosa. Tuo padre, invece, era molto preoccupato, anche perché aveva saputo solo quella notte del rapporto fra Matthew e Virginia e stava cercando il modo per impedire che i due si sposassero; era un’impresa quasi impossibile, se consideri che voleva mantenere il segreto su questa storia. Per questo motivo era venuto da me: mi lasciò il diario e chiese consiglio. Poco meno di un mese dopo morì, tuttavia, e non ebbe modo di parlare con tua sorella. Ora dimmi, ricordi come hai conosciuto Marie, invece?”

“Me la presentò Matthew, qualche giorno dopo la morte di mio padre”

“Sai chi è, Marie, in realtà? Credo che tu stia iniziando a capire, ma immagino sia difficile accettare tutte queste cose in una volta sola. Lei è la sorella gemella di Matthew, che lui aveva cercato dopo aver scoperto la verità, pur senza rivelarle di esser suo fratello. Povera piccina. Una vita stravolta in pochi mesi. Non so se Matthew avesse sperato di farvi innamorare o se si sia trattato di un semplice caso, fatto sta che una sera lui si presentò ubriaco ad una festa dove si trovava anche Marie e le raccontò ogni cosa. Fu per questo che Marie ti lasciò: siete fratellastri e lei, a differenza di Matthew, non poteva vivere al tuo fianco amandoti come se non lo foste stati; per lealtà al fratello ritrovato non aveva osato rivelarti la verità”

“Ma perché non dirmi nulla? E gli omicidi …? C’entrano qualcosa con tutto ciò?”

“É stato Matthew. Ha ucciso Virginia in un impeto di rabbia perché tua sorella aveva scoperto tutto e aveva deciso di rompere il fidanzamento; poi ha continuato, un mese dopo l’altro. Cercava ragazze che le somigliassero, le frequentava, quindi le uccideva.”

“No, non è….”

Lawrence venne interrotto dal balzo del mostriciattolo, il quale si era lanciato ringhiando verso la porta della baracca.

L’uscio si spalancò in quel momento.

Matthew e Marie erano lì.

La ragazza era terrorizzata.