Capitolo 16 - Coincidenza

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''Io e te dobbiamo parlare.''

Le parole del detective le fecero sollevare gli occhi verso il soffitto. Sbuffò, aspettandosi domande indagatorie sul suo pedinatore. Era sicura che fossero quelle le sue intenzioni, così lo anticipò. ''Mi dispiace. Mi sono fatta distrarre dal caso Kira e dalla possibilità di entrare a far parte della task force. Però adesso sono qui, non c'è nulla di cui preoccuparsi, no?''

Ryuzaki inarcò le sopracciglie. ''Pensi sia questo ciò di cui volevo parlarti?''

''Se non è questo, cosa?''

''È evidente che ti sei distratta, così com'è evidente che la persona che ti pedina non solo non è in grado di farlo con discrezione, ma adesso che sei qui, come dici tu stessa, non costituisce più un problema. Quello che voglio sapere è perché qualcuno ti pedina.'' Domandò con voce profonda, calmo com'era solito essere. Però non le diede il tempo di rispondere. ''Lascia perdere la solita scusa, sono sicuro che sei stata abbastanza brava da far perdere le tue tracce ai tuoi inseguitori. D'altronde eri sparita anche dal mio radar, per un breve periodo.''

''Cosa vuoi che ti dica? Mi avranno trovata.'' Borbottò lei, con ovvietà.

''Esatto. So che negli Stati Uniti hai fatto un bel po' di cose illegali pur di far arrestare complici dell'organizzazione o scagnozzi di poco conto. Hai attirato la loro attenzione, ma se sono arrivati fin qui avrai fatto anche altro. Voglio sapere cosa.''

Moon si prese del tempo per riflettere, dire o non dire la verità? Non aveva avuto modo di pensare al suo pedinatore, ma era abbastanza sicura che non fosse stato qualcuno dell'organizzazione a mandarlo, era troppo poco bravo. Allora chi? Hatori? Si ritrovò ad ipotizzare che forse non era così arrendevole e forse aveva trovato il modo di scoprire chi si nascondesse sotto la falsa identità di Jane Armin. Dopo aver ottenuto ciò che voleva non lo aveva più contattato per altro, non ne aveva bisogno, ma non aveva pensato ad una qualche iniziativa da parte sua. Però non voleva dirlo a Elle, non voleva spiegargli come era arrivata a collegare la Yotsuba all'uomo che aveva fatto uccidere suo padre e non voleva che si intromettesse nei suoi piani. Non ancora.

''Moon?'' la incalzò lui, insistente.

''Non ho fatto nulla di che, solite ricerche. Ho scoperto che qualcuno di loro potrebbe trovarsi in Giappone. Però il caso Kira ha la priorità, l'hai detto tu.'' Optò per una mezza verità, come al solito.

''Infatti. Se sei qui è per indagare su Kira, nient'altro.'' Il suo tono suonava come una velata minaccia e per un momento la intimidì. Elle non avrebbe mai permesso che le questioni private intralciassero le indagini.

Moon sollevò le mani in segno di resa. ''Va bene, Kira ha la priorità. Promesso.''

Elle la scrutò a fondo, con quegli occhi neri indagatori che avevano il potere di metterla in soggezione e farla sentire nuda, come se fosse in grado di leggerle nel pensiero. La ragazza sostenne il suo sguardo fino alla fine, quando il detective annuì con poca convinzione.

''Dovrei aggiornarti sugli ultimi sviluppi, se non hai altro da aggiungere.'' Le disse, sorprendendola. Aveva accantonato facilmente la questione precedente, ma Moon era consapevole del fatto che Elle non si fosse bevuto le sue mezze verità. Conoscendolo, avrebbe atteso il momento opportuno per riprendere la discussione.

''Oh, tutto qui?'' si ritrovò a chiedere lei, titubante. Poi però colse al volo l'occasione per cambiare argomento e si sporse verso di lui. ''Aggiornami, voglio sapere tutto! Anzi, aspetta, ho una domanda prima. Il sovrintendente Yagami non c'era prima, pensavo facesse parte della tua task force. Dov'è?''

Elle allungò la mano verso il tavolino accanto al divano, aprendo una confezione di cartone contenente le ciambelle che ancora non aveva mangiato. Ne porse una anche a Moon, che la afferrò senza fare complimenti. Dopodiché parlò. Le raccontò tutto, dall'inizio. Le sue ipotesi, le congetture, i test, i dettagli riguardanti le indagini e le informazioni su tutti i membri della task force. Infine l'aggiornò sugli ultimi sviluppi che includevano la prigionia di Misa Amane e quella volontaria di Light e suo padre. Erano una marea di cose da assimilare e da ricordare.

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