Capitolo 3 - Light Yagami

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''Posso farti una domanda?'' chiese il ragazzo una volta seduto al bar.

Moon si sedette difronte a lui, lasciando la borsa poggiata sul divanetto. ''Ma certo.''

''Non sei giapponese e forse nemmeno inglese o americana..'' cominciò, interrompendosi quando vide Moon accennare una risatina. Sapeva già cosa intendeva chiedergli e aveva preparato una storia perfettamente credibile per le occasioni come quelle.

''L'hai capito dal mio accento?'' domandò, retorica. ''In realtà sono islandese, ma sono nata e cresciuta a Londra. I miei genitori adottivi sono inglesi, ecco perché ho questo nome.''

''Capisco. Posso chiederti come mai studi in Giappone?''

''Ho sempre desiderato girare il mondo e mi piace imparare una lingua nuova. Il mio giapponese non è perfetto, ma sono sicura che studiando qui imparerò perfettamente la lingua. In più la Todai è un'università prestigiosa e ho colto l'occasione per visitare Tokyo e studiare nel frattempo. E poi, sono maggiorenne, posso fare ciò che voglio.'' Si strinse nelle spalle, chiudendo la faccenda e orientando il discorso da un'altra parte. ''Tu invece, hai sempre vissuto in Giappone?''

Light annuì. ''Conosco l'inglese ovviamente e sono stato in altri posti, ma non ho mai pensato di studiare altrove. La Todai è un'ottima università e offre un'ampia scelta di corsi.''

Moon colse l'occasione per chiedergli la cosa che più le premeva sapere. ''Si, ho visto il piano di studi. Ma sono un po' indecisa per alcuni..'' lo guardò di sottecchi, esitando per un istante. ''Non mi dispiacerebbe dopo l'università entrare a far parte della polizia, ma non so quali corsi siano i migliori.''

''Buongiorno, desiderate ordinare?'' una cameriera dai modi gentili interruppe la loro conversazione e la ragazza dovette sforzarsi per non lanciarle un'occhiataccia. Fece finta di nulla e ordinò un caffè macchiato, mentre Light prese un espresso. La cameriera segnò le ordinazioni e si dileguò ed il castano riprese il discorso precedente, prima che Moon fosse costretta a farlo lei stessa.

''Io ho già compilato il piano di studi per questo, ma c'è ancora un sacco di tempo. Se vuoi posso farti vedere i miei quando ci rivedremo dopo la cerimonia per l'inizio del nuovo anno.'' Cordiale come sempre, notò Moon, che gli rispose con un sorriso smagliante.

''Grazie! Sei davvero gentile. Deduco che anche tu sia interessato a lavorare con la polizia in futuro. Come mai, se posso chiedere?'' domandò in modo schietto, ma con naturalezza.

Light rispose senza troppi problemi. ''Ho collaborato in qualche caso della polizia tempo fa e da allora ho sempre desiderato diventare un poliziotto come mio padre. Tu?''

Bingo, esultò fra sé e sé Moon. Si, era stata decisamente fortunata ad incontrare proprio lui, non poteva desiderare di meglio! Trattenne qualunque accenno di entusiasmo e si comportò come prima, adulandolo. Immaginò che ai tipi come lui potesse fare piacere.

''Beh, allora sei davvero un genio! Io non ho nessuna motivazione in particolare, semplicemente credo nella giustizia e non mi dispiacerebbe dare un mio contributo.''

Ancora una volta vennero interrotti dalla cameriera, che portò loro le rispettive ordinazioni. Stavolta però Moon non si infastidì per la cosa, perché aveva ottenuto l'informazione che le serviva. A quel punto la conversazione virò su argomenti più leggeri, finendo poco dopo. Light la accompagnò come da accordi in ufficio a ritirare la tessera universitaria ed infine si salutarono, andando ognuno per la propria strada: Light verso casa sua e Moon verso il centro di Tokyo, dove aveva intenzione di fare compere prima di dirigersi verso il suo appartamento.

***

''Allora, Light, come mai tutte quelle chiacchiere? Ti sei stufato di passare i pomeriggi a scrivere nomi sul quaderno?'' domandò lo Shinigami al fianco del ragazzo.

''Non dire sciocchezza, Ryuk.'' Rispose bruscamente Light, mentre osservava la ragazza allontanarsi in direzione opposta alla sua. ''Come ti ho già spiegato, non posso dedicarmi solo al quaderno, ma devo anche studiare e nel frattempo avere una vita normale. Aiutare una futura compagna di corso è proprio quello che avrei fatto in una situazione normale e in più sembrava molto colpita da me. Può tornarmi utile, come è successo con Yuri durante il dirottamento in cui ho scoperto l'identità di Raye Pember.''

''Capisco.'' Ryuk si limitò ad annuire, mentre si chiedeva perché la ragazza avesse mentito sulla sua identità. Lui poteva vedere la sua durata vitale e il suo vero nome, ma ovviamente non disse nulla a Light, né si mostrò divertito come era accaduto con Naomi Misora. D'altronde, era solo una ragazza che nulla aveva a che fare con il caso Kira, per cui non interessava nemmeno al dio la motivazione dietro quella bugia.

''Comunque non intendo trascurare il mio piano e adesso che non ci sono più telecamere e cimici posso stare più tranquillo. Elle non ha niente contro di me, è solo questione di tempo prima che io arrivi a lui.'' Riprese il ragazzo, sorridendo malignamente.

Ryuk ridacchiò divertito. Gli umani sono davvero uno spasso.

***

''Ryuzaki, non hai ancora risposto alla signorina Moon.''

Watari entrò nella camera d'albergo di Elle, interrompendolo dalla visione di una delle cassette che riprendevano la stanza da letto di Light Yagami. Il detective premette il tasto stop, voltandosi verso l'anziano, il quale gli aveva portato del gelato. Watari poggiò la coppa sul tavolino difronte a lui, che subito allungò le dita per prendere il cucchiaino.

''No, non l'ho fatto.'' Disse solo, iniziando a gustare il gelato con la sua solita aria impassibile.

''Sai che è già a Tokyo e che è piuttosto testarda.'' Insistette l'anziano.

''Già.'' Rispose Elle, pensieroso. ''Non so dove sia con esattezza e cosa stia facendo, è stata brava a nascondersi stavolta. In ogni caso, sono sicuro che prima o poi spunterà fuori. Al momento, non è una delle mie priorità.'' Tagliò corto, lanciando un'occhiata a Watari, che capì che il discorso era chiuso. L'anziano non aveva bisogno di sentire le spiegazioni del ragazzo che ormai aveva imparato a conoscere piuttosto bene. Elle non aveva mentito, trovare Moon non rientrava fra le sue priorità, ma allo stesso tempo non conoscere le sue reali intenzioni lo turbava non poco. Conosceva bene la ragazza e dare la caccia ad un serial killer come Kira non rientrava fra i suoi interessi, quindi sicuramente aveva altri scopi connessi al caso. Sapeva che di recente si era cacciata nei guai e anche se tenerla d'occhio era per lui una routine non poteva fare a meno di impensierirsi di tanto in tanto. Anche Watari si preoccupava per lei, ma nessuno dei due ne aveva mai parlato apertamente.

''Stai ancora riguardando le riprese in casa Yagami?'' cambiò discorso Watari, osservando il volto del ragazzo, la cui fronte si aggrottò. ''Fra tutti i sospettati è quello che mi ha colpito di più. In apparenza è un ragazzo perfetto, ma sono sicuro che nasconde qualcosa.''

''Cosa pensi di fare?''

Elle esitò qualche attimo, poi puntò le iridi scure sull'uomo. ''L'unica cosa possibile, che avevo preventivato già da qualche giorno. Uscirò allo scoperto come L.'' Fece una pausa, prendendo con il cucchiaino un altro boccone di gelato. Ne assaporò il gusto, poi proseguì.

''Mi presenterò a Light Yagami domani stesso.'' 


Angolo autrice

Eccomi qui con il capitolo nuovo! La storia inizia a prendere forma: nel capitolo precedente abbiamo lasciato Moon che grazie alle sue abilità riesce ad iscriversi alla Todai e incontra niente di meno che Light Yagami. Un bel colpo di fortuna, secondo lei, che non sa che dietro quel bel faccino si nasconde un genio del male. Infine vediamo, finalmente, Elle! Il detective non ha intenzione di rispondere alla mail di Moon, ma chissà...

Ci vediamo al prossimo aggiornamento!

Spero vi piaccia il capitolo. Buona lettura :)



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