Capitolo 49- Pensieri intensi

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- Kaori?-

- Mh?-

- Lo so che probabilmente mi tirerai un pugno...-

- Kags non ricominciare, davvero, sto bene!- dissi buttandomi su di lui e dandogli un bacio.

Eravamo stesi sul prato dietro il Karasuno: oggi non avevamo gli allenamenti e invece lui a breve avrebbe dovuto raggiungere gli altri, per questo non potevamo allontanarci troppo.

- E' solo che...Mi sembri strana, quasi distratta: a che stai pensando?-

Ogni volta che gli mentivo mi sentivo sempre peggio, non solo perché avevo ricominciato a raccontare bugie, ma anche perché ogni volta lo facevo preoccupare sempre di più.

- Mh...Sto pensando a che cosa potrei farti in questo momento-

- Cioè?- chiese ancora più preoccupato di prima.

Mi misi a cavalcioni sul suo bassoventre mentre sul mio viso compariva un ghigno sadico.

- N-nononnonononno, non ci provare, non è decisamente il moment...-

Allungai il collo verso di lui e lo baciai ancora. Kageyama appena scoprì che non volevo farlo venire nella divisa, si rilassò completamente e mi prese il viso con le mani per avvicinarlo sempre di più al suo. Con una mano mi avvolse la vita e mi spinse violentemente in alto.

Odiava il fatto che potessi controllare il suo corpo in questo modo, ma a me non dispiaceva a fatto. 

Dato che i miei capelli sciolti gli facevano il solletico, li spostò dietro la schiena mentre continuava a baciarmi dolcemente.

Più andava avanti con quel bacio divenuto pian piano più passionale e più i sensi di colpa mi agitavano il petto di una strana sensazione...Quasi indescrivibile, un'angoscia che non avevo mai provato, piacevole ma così lancinante da essere ingestibile.

Non riuscii a trattenermi e sentii una lacrima rigarmi la guancia e probabilmente raggiungere la mano di Kageyama.

Speravo con tutta me stessa che non se ne fosse accorto.

Ma non era solo una lacrima di liberazione dalla mia agonia, era anche una lacrima di felicità; perché Kageyama adesso era con me e con lui ero al sicuro.

Poggiai il viso sull'incavo del sul collo e mi lasciai stringere dal ragazzo.

- Sai Kaori...Mi hai fatto venire una voglia matta di rimanere tutto il pomeriggio qua...Però non posso...La pallavolo viene prima di tutto-

- Sei uno stronzo-

- Sto scherzando idiota, però non posso restare comunque...Sei sicura di non voler venire a vederci?-

- No tranquillo, vi distrarrei e basta-

- Non è vero-

- Ti ricordi quando ti sei preso una pallonata in faccia perché mi guardavi il culo?-

- Quello è stato un piccolo incidente di percors...-

- E poi ho troppa nostalgia per tornare- dissi seria.

Rimase in silenzio a guardare il cielo. Adesso era lui ad essere perso nei suoi pensieri.

Io non aggiunsi altro.

Evidentemente non c'era nient'altro da aggiungere.

Non capivo se volevo essere aiutata o meno, ormai era palese che c'era qualcosa che non andava, ma Kageyama probabilmente si era arreso.

Forse anche io.

- Ehy amore, è tardi...Dovresti andare- 

- Va bene...Allora ci sentiamo più tardi?-

- Si-

Rotolai da una parte e si alzò. Alcuni fili d'erba erano rimasti attaccati alla sua divisa, così prima che potesse andare lo raggiunsi e gli scrollai di dosso le ultime tracce del nostro incontro.

- Grazie- disse gentilmente.

Risposi con un sorriso spento, ma comunque un sorriso.

Mentre lo vedevo scendere la collinetta erbosa, mi lasciai ricadere di peso a terra. 

La giacca bianca della divisa dell'Aoba Josai si era un po' macchiata di verde, non che mi importasse veramente, ma se avessi indossato quella del Karasuno non sarebbe successo.

Mi aggomitolai su me stessa per sentire ancora la sensazione di essere stretta da Kageyama, ma il suo calore era unico.

Questi erano tutti dei piccoli dettagli che rendevano la mia vita come piaceva a me, piccolezze che poteva cambiare il mio umore nell'arco della giornata.

Anche schiacciare era semplicemente una piccolezza?

Tirai un pugno contro l'erba morbida sperando di placare la rabbia annidata dentro di me come una malattia. 

Tremavo.

Singhiozzavo.

Non mi riconoscevo più.

Time skip:

- Hai l'uniforme sporca d'erba- 

- Oh...- 

Oikawa era dietro di me; mi osservava sperando forse di trovare un'altra macchia, un difetto da aggiungere a tutti gli altri per autoconvincersi che fossi soltanto una stupida primina, per cercare di dimenticarmi.

Ma a quanto pare non ci era ancora riuscito.

- Qua dietro- aggiunse sorridendomi dolcemente ed avvicinandosi.

Con delle leggere pacche lasciò scivolare a terra i fili d'erba.

- Dove sei stata per ridurti in questo modo?- chiese mentre prendeva la borraccia quasi vuota che aveva utilizzato per tutto l'allenamento.

- Mi sono seduta sotto il nostro albero- dissi rubandogli la borraccia di mano e raggiungendo il rubinetto dell'acqua potabile nel corridoio.

La scuola ormai era quasi deserta, i grandi finestroni erano illuminati della luce rossastra del tramonto proiettando le nostre ombre sul muro bianco. L'unico rumore percettibile era quello della borraccia che si riempiva lentamente.

Oikawa continuava a fissarmi con sguardo perso, non riuscivo a decifrare la sua espressione ma ero sicura che non fosse tranquillo. In quegli occhi non c'era rancore, semplicemente rassegnazione ed angoscia, il suo dolce sorriso forzato mi faceva stare ancora peggio.

Appoggiai la borraccia da un lato mentre mi aggrappavo al rubinetto con entrambe le braccia e abbassavo lo sguardo fino a coprirmi il viso con i capelli che si stavano sciogliendo lentamente. I tubi perdevano sempre anche se li chiudevi correttamente: ancora una volta, l'unico rumore di quei corridoi tetri erano le gocce d'acqua che ricadevano e sparivano nello scarico.

- Non guardarmi così...-

- Ti prego- aggiunsi spingendogli la borraccia contro il petto ed allontanandomi.


𝐋𝐚 𝐦𝐢𝐚 𝐝𝐫𝐨𝐠𝐚 ☮︎ - 𝐊𝐚𝐠𝐞𝐲𝐚𝐦𝐚 𝐗 𝐎𝐜Where stories live. Discover now