11. Quei bravi ragazzi

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11.

Quei bravi ragazzi


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Scovare il fratellino idiota del Macellaio era stato un gioco da ragazzi: era bastato fare due chiamate al telefono per ottenere l'indirizzo della casa di prostituzione che era solito frequentare.

A fargli prendere un bello spavento ci aveva pensato Cassandra in persona giocando a "tiro al bersaglio" direttamente con il suo corpo, dove egli era per l'appunto il bersaglio.

L'aveva legato alle sponde del letto e poi gli aveva lanciato addosso i coltelli, mancandolo di proposito con l'unico scopo di spaventarlo a morte.

E così Thomas e Cassandra avevano risposto al messaggio degli irlandesi con un altro messaggio di medesima levatura: "sappiamo dove colpirvi se sorpassate il dannato confine."

Eppure Cassandra iniziava a perdere la pazienza dinnanzi a tutte quelle lente mosse politiche; voleva chiudere la questione alla svelta e voltare pagina per poter andare avanti.

"Non possiamo semplicemente recarci alla dimora di James Madden e farlo fuori?" domandò a Thomas mentre erano in macchina, di rientro ad Arley Hall. "Facciamo così: mi scarichi a Kilburn, gli entro in casa, lo ammazzo e torno. Facile, no?"

"Ci ho già pensato e non è fattibile: il Macellaio ha triplicato la sicurezza dopo la tua storica bravata" le spiegò. "E poi questa volta non ricorreremo alla violenza."

"Ah e cosa vorresti fare? Mandargli un invito a cena? Cazzo Tommy, io proprio non ti capisco" sbottò allora Cassandra. Strinse le dita in grembo così forte tanto da rischiare di fratturarsele da sola; aveva una gran voglia di afferrare qualcosa per spaccarlo a terra.

"So che fremi dalla voglia di sparargli però l'attesa ci serve. Lo stiamo sfiancando, piano piano. Tra un po' potremo colpirlo e questa volta a morte."

"Ma sta sfiancando anche noi" evidenziò Cassandra.

Thomas si accese una sigaretta mentre girava il volante con una sola mano e prese ad aspirare con assurda naturalezza.

"E' una partita a scacchi dove ognuno di noi muove un pedone ma alla fine si ha un solo vincitore" chiarì l'uomo, tra un tiro e l'altro.

Bene, un altro dei suoi commenti filosofeggianti del cazzo.

Cassandra si appoggiò al sedile del passeggero e chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dall'andatura del mezzo.

"La prossima mossa cosa prevede?" si informò lei.

"Lo vedrai stasera stessa. Questa notte noi Peaky Blinders faremo un salto al locale jazz in mano a Madden."

Cassandra spalancò un occhio quando avvertì il tono con cui aveva proferito la minaccia, un tono che faceva presagire a terribili macchinazioni.

"Cos'hai in mente, Tommy? Sento puzza di guai lontano un chilometro."

Come volevasi dimostrare lo sguardo che le rivolse non prometteva nulla di buono.

"Non ti anticipo niente, così potrai goderti lo spettacolo dal vivo."





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Thomas scese per primo dalla Rolls Royce, seguito a ruota da Cassandra, John e Arthur.

Gli ultimi due si sistemarono i completi spiegazzati e non appena richiusero le portiere dell'auto fissarono per intero l'unica donna presente, vestita con un abito rosso fuoco pieno di piume e abbastanza corto da evidenziare le gambe lunghe e slanciate. Una collana di perle le adornava il collo da cigno, totalmente esposto così come l'invitante linea delle clavicole, circondata da una nuvola di capelli biondi.

Sicario || Thomas ShelbyWhere stories live. Discover now