5. Bastardo senza gloria

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5.

Bastardo senza gloria


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Tempo qualche giorno per mettere in atto le opportune ricerche nei bassi fondi e Thomas Shelby aveva dato nuovamente appuntamento a Cassandra, questa volta nella sua dimora di campagna ad Arley Hall.

"Ho pensato che dopo il nostro ultimo incontro avreste preferito un luogo più intimo" si giustificò l'uomo, non appena l'accolse tra le mura dell'edificio.

L'attendeva al porticato senza tradire alcuna reazione facciale, il portamento distinto, con le mani nascoste all'interno delle tasche dei pantaloni pregiati. Era vestito perfettamente per l'occasione e, com'era ovvio, giocherellava con una sigaretta inclinata in precario equilibrio tra le labbra piene.

"Lo apprezzo" fu tutto ciò che disse Cassandra, quando lo affiancò. Vide che era più bassa di mezza testa e quel particolare le mise addosso un certo nervosismo: odiava non avere la situazione sotto controllo e l'occhiata dall'alto che Thomas le stava dedicando era tutt'altro che tranquilla.

I suoi sguardi bruciavano come lava incandescente nonostante le iridi fredde e spietate da cui partivano.

Cassandra si lasciò condurre attraverso le ampie ed arieggiate stanze, eleganti e curate nei minimi particolari. Superarono il salone e la biblioteca, finché non raggiunsero l'ufficio in cui il padrone di casa sbrigava gli affari e la contabilità.

"Sedetevi" le suggerì Thomas, indicando la poltrona che stava dall'altro lato della sua scrivania.

Cassandra scosse la testa, rifuggendo l'idea.

"Sono di fretta. Datemi l'indirizzo, non mi tratterrò oltre" gli rispose, restando volutamente in piedi, con tanto di gambe spalancate in una posa autoritaria.

Thomas scosse la testa e si accese un'altra sigaretta con un fiammifero, squadrandola con compatimento misto ad altro che la donna non seppe definire.

Perché la guardava come se fosse un fenomeno da baraccone?

Perché tutti la guardavano sempre come se fosse lei ad essere sbagliata?

Era così stanca...

"Che c'è? Vi faccio pena, forse? Voglio solo chiudere la questione una volta per tutte, maledizione!" sussurrò accalorata lei, puntandogli l'indice contro. "Ho perso i genitori e devo vendicarmi, non vedo dove sia il problema se non ho tempo per le cazzate e per i bei modi."

"Mi avete frainteso signorina Chen. Non volevo offendervi" fu tutto ciò che disse Thomas, indecifrabile. Senza perdere altro tempo tirò fuori un bigliettino da un plico di fogli e glielo porse con un gesto veloce. "Ecco l'indirizzo del Macellaio, ma non dovreste recarvi senza aver ideato un piano."

Cassandra si sporse in avanti per afferrarlo e nel compiere il movimento le sue dita sfiorarono accidentalmente quelle dell'uomo.

Com'erano gelide, quasi ghiacciate. Parevano quelle di un cadavere.

"Certo, mi dimentico che sto parlando con un politico!" sbottò Cassandra, mentre leggeva i numeri e memorizzava la via che era segnata. "Noi assassini preferiamo l'azione alla mediazione. Un giorno, magari, mi capirete."

Sicario || Thomas ShelbyWhere stories live. Discover now