9. Basic instinct

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9.

Basic instinct


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Cassandra si portò il calice di vino rosso alla bocca, l'espressione fintamente indecifrabile quando avrebbe desiderato ridere di gioia.

An Li stava percorrendo il perimetro della sala con evidente agitazione, in mano il quotidiano con stampata sopra la notizia del giorno: il Macellaio – o meglio, il prestanome in pubblico di James Madden e cioè suo fratello minore- era stato arrestato per evasione fiscale e per falsificazione dei bilanci.

"Non ci posso credere" stava commentando il cugino, decisamente su di giri mentre si passava una mano tra la folta chioma scura e la scompigliava, mandando le ciocche sottili in tutte le direzioni. "Da quando i poliziotti non si fanno i cazzi loro e anzi, arrestano i criminali?" continuò a brontolare, prima di lanciare letteralmente il giornale contro al muro. "A Londra sono diventati tutti matti, cazzo!"

Cassandra si strinse nelle spalle e seguì la caduta del quotidiano per terra con tanto di sopracciglio drammaticamente inarcato.

"Vedrai che Madden non appena arriverà in tribunale troverà il modo di corrompere la giuria e i giudici. O forse nemmeno varcherà la porta e sarà scagionato da ogni accusa molto prima" considerò lei. Poi gettò un'occhiata penetrante all'uomo che le stava di fronte. "Da quando ti tocca la sorte degli irlandesi?"

"Da quando ci collaboro" fu la veloce risposta del cugino, detta di getto.

Cassandra trasalì sul posto e ci mancò poco che il calice le sfuggisse dalle dita. Lo riafferrò un istante prima che scivolasse del tutto e riuscì per un pelo ad evitare il danno.

"Tu...cosa?" quasi gridò lei, sgranando gli occhi.

An Li smise di curarsi dell'articolo di giornale e dedicò la sua totale attenzione a Cassandra, perforandola con i suoi occhi a mandorla da parte a parte.

"Perché questa reazione spropositata?"

"E' l'omicida dei miei genitori!"

"E io come facevo ad esserne a conoscenza se tu non me lo dici" evidenziò lui a sua volta teso. "Collaboro con la gang guidata da James Madden da tanti anni, se proprio vuoi saperlo."

Cassandra non poté obiettare: gli aveva rivelato di aver scoperto l'assassino dei Chen, ma non gli aveva detto che l'assassino in questione era il Macellaio.

"Giusta osservazione" si ritrovò ad affermare, già più calma. "Comunque è stato lui a uccidere i Chen."

"Quindi hai scartato la pista Shelby."

"Gli Shelby sono puliti" gli riferì a bassa voce.

"Immagino come sono puliti! Forse solo il sindaco di Londra li supera per corruzione, ma per il resto il secondo posto nella classifica degli uomini più corrotti del regno non glielo toglie nessuno."

"No, davvero. Loro non c'entrano" rincarò lei, tossicchiando appena per fingere disinteresse per la questione.

"Loro c'entrano sempre per sfortuna" ribatté An Li, prima di studiarla in modo strano, di chi la sapeva lunga e leggeva tra le righe. "Lui ti intriga, non è così? Thomas Shelby, intendo. O almeno spero si tratti di lui. Se ti piacesse quel caprone di Arthur Shelby dubiterei del tuo buon gusto."

Cassandra trasse un profondo respiro e fissò lo sguardo nel viso del cugino. Si sforzò di apparire convincente e assolutamente cruda e modulò la voce con la giusta sfumatura di indifferenza prima di rispondergli.

Sicario || Thomas ShelbyWhere stories live. Discover now