7. I pilastri della terra

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7.

I pilastri della terra


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Bruciava.

Tutto stava bruciando, indomito, lambito dalle alte fiamme rossastre, rosse come il sangue dei caduti.

Rosso come il sangue delle molteplici vittime a cui aveva tolto la vita.

Cassandra si perse a rimirare la sua casa, frutto di lunghi anni di faticoso lavoro, che bruciava dalle fondamenta al tetto: le lingue di fuoco erano ovunque, impossibili da spegnere e incenerivano le tende, le travi in legno, i mobili pregiati.

La domestica era corsa a chiamare aiuto, ma quando finalmente i pompieri erano giunti in soccorso era già troppo tardi e il danno era oramai incalcolabile.

Tutto il duro lavoro di un'intera vita stava andando in frantumi dinnanzi ai suoi occhi spenti.

Eppure non le importava. Anzi, si sentiva libera, come se una parte dei peccati che aveva commesso in vita fossero bruciati assieme a quella dimora. La percepiva come una sorta di ricercata espiazione.

Dopotutto, l'aveva costruita sgozzando gente: era putrida, ogni fottuto mattone usato per innalzarla era marcio.

"Ora non ho più vincoli né radici" sussurrò tra sé Cassandra, senza voce.

La domestica la raggiunse costernata, le mani tra i capelli che tentavano invano di strapparli alla radice.

"Padrona, mi dispiace così tanto! Ma quando sono arrivati quegli irlandesi con le taniche di benzina ho potuto fare ben poco! Che esseri spregevoli e privi di morale, mi hanno gettata a terra con cattiveria per poter passare dalla porta. Dio non dovrebbe essere misericordioso con certi disgraziati...."

Ma Cassandra non la stava ascoltando, aveva la mente persa in ben altri pensieri: il Macellaio, dunque, per qualche assurdo motivo sapeva qual era il suo vero nome e gliel'aveva dimostrato incendiandole molto gentilmente la casa. E non lo biasimava, comprendeva il suo movente, insomma, gli aveva pur sempre ucciso venti scagnozzi.

Il nemico aveva risposto immediatamente all'attacco.

"Signorina, dove starete adesso?" riprese l'anziana donna, riportandola alla realtà.

"Sono piena di soldi cara Anna, potrei comprarmi un'altra casa seduta stante o potrei semplicemente andare a vivere a Chinatown, nella dimora dei miei genitori, se non fosse che è inagibile a causa delle indagini in corso" considerò ad alta voce Cassandra, allacciando le braccia davanti al petto. "Tra le varie alternative penso che andrò a stare da mio cugino An Li. È l'unico parente che mi è rimasto."

"Oh Signorina, che dispiacere vedervi con quell'espressione costernata!"

"Tutt'altro, non mi sono mai sentita così felice" le rispose, sforzandosi di trattenere il sorriso che le sorgeva spontaneo. "Se non me l'avessero bruciata loro, l'avrei bruciata io stessa uno di questi giorni. Devo rivedere i pilastri della mia vita, Anna e demolire le fondamenta del luogo immondo in cui ho vissuto fino ad oggi è un primo passo verso la liberazione spirituale."

La domestica non comprese fino in fondo il senso di quelle rivelazioni, anzi, le parve di scorgere un velo di follia nelle iridi scure della padrona. Eppure non commentò e si affrettò ad annuire.

Sicario || Thomas ShelbyWhere stories live. Discover now