4. Proposta indecente

1.8K 65 14
                                    



4.

Proposta indecente


******





Quando Cassandra si lasciò ricadere sulla poltrona in velluto rosso era parecchio irritata e il sopracciglio destro terribilmente arcuato che quasi raggiungeva l'attaccatura dei capelli ne era l'evidente una prova. Lo sguardo le cadde per una frazione di secondo sull'esagerata moltitudine di persone che affollava il locale alla moda, pieno zeppo di gente che si dimenava in pista sulle note dell'orchestra jazz. Poi tornò a squadrare con cocente disapprovazione Thomas Shelby, la fonte della sua collera.

"Si può sapere perché diamine mi avete dato appuntamento in un luogo pubblico?" domandò all'uomo che le stava di fronte, intento a fumare e a bere contemporaneamente. "Non mi piace fare le cose plateali, alla luce del giorno."

Tre bicchieri vuoti giacevano sopra al tavolo, segno che Thomas avesse ingerito già una notevole quantità di alcol.

"Primo: perché questo posto mi appartiene e qui nessuno mi tedia" iniziò a dire lui indicando distrattamente l'intera sala. Poi aspirò appena, con malato gusto; si vedeva che la nicotina era l'ossigeno di cui si nutriva. "Secondo: perché ho scoperto che gli irlandesi sono assidui frequentatori del mio locale, posso addirittura definirli clienti fedeli."

Cassandra annuì e si sporse in avanti, allacciando le dita sotto al mento. Gli occhi nocciola si fissarono sul volto marcato dell'interlocutore, alla ricerca di tracce di una sua possibile colpevolezza, eppure ancora una volta le parve sincero.

Si sarebbe fidata, voleva potergli credere.

"Dove sarebbero gli irlandesi guidati dal Macellaio?" chiese lei. "Indicatemeli."

Thomas si portò il bicchiere alle labbra e tracannò un lungo sorso prima di riappoggiarlo sul tavolo.

"Cosa ordinate da bere?" si informò lui, ignorando la domanda.

"Shelby" lo riprese Cassandra con un tono volutamente acido. "Non sono qui per una visita di piacere, cazzo. Indicatemi chi sono gli irlandesi e facciamola finita."

"Ah, signorina Chen. Disprezzate proprio i rari piaceri della vita, vero? O si sgozza qualcuno o vi annoiate."

La donna tremò nel sentirsi appellare con il suo vero cognome. Non gliel'aveva rivelato nella loro precedente conversazione, quindi doveva esserselo procurato da solo.

"Ma che bravo, avete scoperto i miei natali."

Thomas scrollò le spalle.

"Ho i miei metodi ma potete stare certa che il vostro segreto è al sicuro con me. Comunque vi ordino del gin" decretò lui, fermando poi un cameriere per riferirgli l'ordinazione.

"Non bevo."

"Troppo tardi."

Cassandra si morse l'interno guancia con forza ma non replicò. Aveva un'assurda voglia di tirargli un cazzotto in pieno volto per spaccargli il setto nasale; magari con un bel po' di sangue in faccia l'avrebbe piantata di fare il Casanova dei quartieri popolari.

"Se proprio vi preme saperlo" riprese l'uomo, poco dopo, "gli irlandesi sono quelli laggiù in fondo, con il cappello in testa. E' un loro tratto distintivo, come quei baffi che esibiscono con un certo, stupido orgoglio. Mode del cazzo" concluse.

Sicario || Thomas ShelbyWhere stories live. Discover now