29.

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Nora festeggiò con i suoi genitori e Jack. Il Capitano apprese la ricetta dei pancake e scoprì di essere portato per la cucina. Nora decorò la torta ai pan di stelle con una glassa viola, uno dei suoi colori preferiti. Suo papà allestì la casa con festoni, tovaglie colorate e bandierine mentre Spencer dopo aver disposto le candeline sulla torta le accese con un accendino.
Quando Nora spense le diciannove candeline non espresse alcun desiderio, tutto quello che desiderava lo aveva già.
«Jack, complimenti. Questi pancake sono buonissimi!» Spencer li guarnì con lo sciroppo d'acero.
«Non credevo neanche di saper cucinare!» Il pirata addentò un pancake e si sporcò con lo sciroppo.
«Vieni qua» Nora mentre rideva gli ripulì il naso con un tovagliolo.
Jack chiuse le mani a mo' di preghiera per ringraziarla di quel gesto tanto semplice quanto carino.
«Nora, i tuoi amici non verranno?» chiese James guardandosi attorno.
«Non credo, papà. Alcuni avevano da fare stasera. Per questo ho festeggiato con loro nel pomeriggio.»
Forse un anno fa ci sarebbe rimasta male per tale situazione ma oramai era cresciuta. Aveva imparato a dare il giusto peso alle cose. "Chi ti vuole bene è sempre al tuo fianco", le avevano detto. Ed era dannatamente vero.
«Posso aiutarvi?» Jack si rivolse a James che si era alzato per sparecchiare.
«Chiamami James. E no, qui finiamo noi.» Guardò sua moglie.
«Grazie, papà.» «È stato il compleanno migliore di sempre.» Nora baciò entrambi sulle guance.
Al piano di sopra la ragazza si fiondò sul letto ancora con i vestiti addosso. Dopo poco sentì freddo e si accorse che Jack le stava sfilando gli indumenti di dosso.
«Ti do una mano»
«Il pigiama è nell'ultimo cassetto del comodino.» Nora arrossì.
Glielo fece indossare e coprì il corpo della ragazza con il lenzuolo, sembrava proprio la sua bambina ora.
«Resti con me?» gli fece spazio nel letto.
«Solo perché è il tuo compleanno.» Jack alzò un sopracciglio.
«Avevi urgenza di andare via?» Nora lo guardò sfilarsi gli stivali.
«Diciamo solo che in questo periodo storico Barbossa mi sta più antipatico del normale.»
«Che ha fatto stavolta?» Nora coprì il pirata con il lenzuolo.
«Si considera capitano della Perla Nera e vuole far ammutinare tutto l'equipaggio. Sai... Per ripagarmi di non esser stato presente come capitano.» Jack gesticolò.
«Tutto questo a causa mia...» Nora si sentì in colpa. «Sono stata così egoista con te, perdonami.»
«Non è colpa tua, è stata una mia scelta. Volevo solo assicurarmi che stessi bene.» Jack le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Ho cercato in tutti i modi di starti lontano ma quando ti ho vista fuori casa tua ho capito che avevi bisogno di me. So di aver sbagliato a sparire in quel modo ma non avevo scelta, Nora. Era troppo rischioso per te restare con me.»
«Anche se non condividevo la tua scelta l'ho compresa. Non era casa mia, è giusto così...» Nora ricordò le parole del Distruttore di Mondi.
«Non importa in quale realtà, tu sarai sempre un pirata per me.» Jack la fece sorridere.
Il mattino seguente Nora fu svegliata da dei rumori. Cercò Jack con la mano ma trovò solo il lenzuolo oramai freddo. Si alzò, indossò una tuta verde e scese le scale di corsa.
«Dove accidenti è?!» Jack si guardò attorno.
«Sparrow, sono le sette. Che vai cercando?» Nora sbadigliò.
«Torna a dormire, gioia. Ho fatto tanto baccano?»
«Direi di sì.» Nora prese il latte dal frigorifero e lo versò in un bicchiere. «Allora, cos'è che non trovi?» Portò il bicchiere alla bocca.
«Il talismano...»
«Ti aiuterò io, lo troveremo.» Nora lo raggiunse in salotto.
Dopo mezz'ora di ricerche Jack si ricordò della bussola e l'aprì. Il suo ago si fermò quando i due raggiunsero il letto di Nora e Jack si mise ad ispezionarlo. La ragazza raccolse la giacca del pirata da terra e tirò fuori il talismano dalla tasca in basso. Sfiorò la superficie dell'oggetto con il polpastrello e notò che era scheggiata.
«Eccolo, finalmente! Dammelo, di grazia.» Jack tirò un sospiro di sollievo.
«Jack, credo sia rotto.»
«Mannaggia!»
«Sono sicura che si possa riparare.» Nora cercò di tranquillizzarlo.
«Non credo, è un oggetto magico. Non appartiene a questo mondo...» replicò Jack torturandosi le treccine.
«Ti farò tornare a casa, Jack. Te lo prometto, potrai riprenderti la Perla.» Nora gli prese il volto tra le mani.

La ragazza dei piratiWhere stories live. Discover now