28.

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La meta proposta fu Hispaniola per la gioia di Mastro Gibbs. Mentre l'equipaggio si preparava alla partenza Tia Dalma andò a parlare con Jack, evitò il caos e si avvicinò al pirata.
«Jack.» Lo chiamò distraendolo dal timone.
«Tornerai a Port Royal, non è vero?»
«Proprio così.» La dea sorrise. «Voglio che tu tenga questo.» Gli diede il talismano.
«E tu? Avevi promesso a Nora che saresti tornata con me...» Jack era confuso.
«Nel caso tu volessi restare ora puoi, se venissi io saresti vincolato da me.» Tia Dalma voleva fare un regalo a Nora, regalarle un po' di tempo con il suo amato pirata.
«Dove vorresti andare? Lascia i Caraibi e non rivedrai mai più la tua amata Perla.» Barbossa lo minacciò, avendo ascoltato la conversazione.
«Fatti gli affari tuoi.» La strega gli bruciò la mano, aveva da sempre desiderato farlo. Barbossa urlò dal dolore e riparò la mano con una pezza bagnata.
«Ah sì, Hector?» replicò Jack ghignando. «Vedremo se riuscirai nell'impresa, ammutinato che non sei altro!» Jack rivolse lo sguardo a Mastro Gibbs, si fidava del suo compare. Una volta a Port Royal Tia Dalma lasciò la Perla. Jack invece, decise di nascondersi sotto coperta. Andò nella cabina del capitano e strinse nella mano l'oggetto magico, svanendo assieme ad esso. Ben presto si ritrovò nella stanza di Nora e si maledisse per non aver pensato ad un'altra opzione. Per sua fortuna la camera era vuota. Il pirata pregò che nessuno decidesse di entrare nella stanza e si mise a curiosare in giro. Osservò varie foto appese sull'armadio della ragazza, erano foto con alcuni suoi amici. Notò l'abat-jour a forma di luna e sorrise, era davvero tutto molto curioso ai suoi occhi. Distolse lo sguardo quando sentì chiasso provenire dalla strada. Si affacciò alla finestra e vide Nora con gli stessi amici del parco. La giovane alzò la mano per salutarli ed entrò in casa.
«Bentornata!» esclamò Spencer dalla cucina.
«Come procede qui?»
«Tutto sotto controllo, tesoro!» suo padre infornò dei rustici.
«La torta è quasi pronta.» Spencer controllò la cottura.
«Mi vado a cambiare e vi do una mano.»
Jack trattenne il respiro quando sentì il rumore di passi farsi sempre più vicino. Decise in fretta di nascondersi nell'armadio ignorando il caldo asfissiante. Nora entrò nella stanza ed aprì vari cassetti in cerca di qualcosa di comodo. Le venne quasi un infarto quando aprì l'anta dell'armadio viola. Jack balzò fuori e sorrise, ignaro di averla spaventata.
«Che ci fai nel mio armadio?!» Nora era sbalordita.
«Sorpresa?!» il pirata si grattò la nuca, imbarazzato.
«Ah, ho capito. Era uno scherzo per il mio compleanno, vero?» Nora alzò un sopracciglio. Jack mimò un sì anche se in realtà l'aveva completamente dimenticato.
«E Tia, Gibbs, tutti gli altri?» la ragazza ispezionò l'armadio in cerca dei suoi compagni.
«Non sono venuti per la stessa ragione dell'altra volta.» Jack sistemò le maniche della camicia.
«Capisco» Nora scelse una volta per tutte cosa indossare.
«Se fossi in te non mi spoglierei davanti a me...» Jack la guardò con un luccichio negli occhi.
«Frena, devo aiutare i miei.» Nora alzò gli occhi al cielo. Si spogliò e si rivestì velocemente e nel mentre Jack non le tolse gli occhi di dosso nemmeno per un istante.
«Sei noiosetta!» Jack incrociò le braccia, fiero dello spettacolo.
«Vieni con me, Sparrow!» lo prese per la mano, trascinandolo giù per le scale.
«Per i sette mari!» Jack ebbe paura, cos'aveva in mente?
Nora spinse Jack fino in cucina. I suoi genitori lo fissarono, increduli.
«Salve?» Jack non sapeva come comportarsi.
«Mamma, papà, vi presento Jack! È qui per il mio compleanno.» Nora indicò il pirata alquanto confuso.
«È un grande piacere per me!» Jack strinse la mano ad entrambi.
«Bel costume, comunque.» Spencer l'osservò con attenzione.
«E guarda quelle cicatrici! Sembrano vere!» il padre di Nora, James, non aveva mai visto un cosplay fatto così bene.
«Beh, sono un pirata...» Jack li guardò serio, non capiva cosa intendessero.
«Nora ama i pirati!» Spencer era entusiasta.
«Pirata o Capitano?» James rise.
«Capitano!» risposero all'unisono Jack e Nora.
«Mamma, Jack vorrebbe aiutarci con i preparativi.» La ragazza allacciò attorno alla vita del pirata un grembiule.
«Davvero?»
«Davvero, Nora?» Jack la guardò male e in risposta lei lo fulminò con lo sguardo.
«Sì... Davvero!» il Capitano alzò gli occhi al cielo e si sforzò di sorridere.
Una volta finiti tutti i preparativi James e Spencer andarono a farsi una doccia mentre i nostri ragazzi crollarono sul divano, esausti.
«È stato bello averti qui con me, grazie.» Nora gli prese la mano.
«Non ringraziarmi. Dopotutto è il tuo compleanno!» Jack mormorò, scrollando le spalle.
«Te l'eri dimenticato» Nora lo guardò e scoppiò a ridere.
«Potrebbe essere vero...» il pirata infilò la mano sotto la sua maglietta.
«E pensi che con questo io ti perdoni?» Nora alzò un sopracciglio.
«Probabile, molto probabile.»

La ragazza dei piratiWhere stories live. Discover now