8.

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Un uomo mise piede sull'isola e il cielo si squarciò, generando una tempesta. Nora rimase sbalordita e terrificata dalla sua potenza allo stesso tempo. Doveva essere lui il Distruttore di Mondi, Nora lo sentiva in un angolino del suo cuore.
«Di nuovo tu!» urlò Barbossa facendo un passo avanti. L'uomo lo ignorò e rivolse uno sguardo a Jack.
«Sbaglio o ti avevo avvertito che se ti avessi incrociato di nuovo ti avrei annientato?» il Distruttore era piuttosto familiare per qualcuno dei nostri eroi.
«Non sbagli! Cerchiamo di trovare un punto d'accordo, dai amico!» Jack accennò un sorriso.
In risposta ricevette una scarica elettrica che lo fece cadere sulle ginocchia. Nora immediatamente si avvicinò a lui. Il pirata aveva chiuso gli occhi e stava sopportando il dolore per non dargliela vinta.
«Jack!» lo prese per le spalle.
«Sto bene...»
Era evidente che gli aveva fatto molto male ma lui non lo dava a vedere. Nora aiutò Jack a rialzarsi e si accorse dopo un po' di tenergli ancora la mano. Il pirata poté sentire delle scariche di energia pura invadergli il corpo. Guardò stranito Nora, i suoi occhi erano diventati ambrati.
«Colei che domina saette!» l'uomo le si avvicinò.
Nora ricordò la conversazione tra Jack e Tia Dalma.
«Cosa?» chiese la ragazza distraendolo.
«Non fingere di non sapere nulla al riguardo! Tu verrai con me!» ringhiò.
«Prendi lei. È Nora che vuoi!» Barbossa cercò di contrattare.
Gibbs e Jack si accigliarono. Non avevano alcuna intenzione di lasciare Nora nelle sue mani.
«Cane!» ringhiò Jack.
«Verrò con te ad una condizione.» Nora si fece avanti.
«Non esiste!» Gibbs le si parò davanti.
«Già, non esiste!» ripeté Jack.
«Sentiamo la condizione.»
«A condizione che lasci in pace tutti. Ferma la distruzione di questo posto ed io verrò con te.» Mormorò Nora.
«Mia cara, vedi... Per averti con me questo luogo dev'essere distrutto. È inevitabile.» L'uomo sghignazzò.
Tutti si guardarono attorno preoccupati e Jack prese per il braccio Nora, portandola in disparte.
«Ma che diamine ti salta in mente?» urlò il Capitano.
«Che t'importa? È me che vuole.» Nora non voleva ascoltarlo.
«E io che pensavo di essere io quello pazzo!» Jack portò le mani alla faccia.
«Tu mi hai solo usata. Che differenza farebbe se mi lasciassi andare con lui?» Nora fece per andarsene ma Jack le bloccò le braccia con una mano. Nora tentò di allentare la presa ma fu tutto vano, così pensò a come sfuggirgli.
«Se non mi lasci andare inizio ad urlare!» Nora era furiosa.
«Shh... Zitta!»
Nora fece per urlare ma Jack la zittì baciandola. Era proprio testarda! Non capiva che le stava salvando la vita?
«Hei tu! L'accordo è saltato!» esclamò Gibbs impuntandosi.
«Forse sono scappati...» suggerì Pintel, mettendo piede sull'isola insieme a Ragetti.
«Ti ha sentito, dannazione!» Ragetti urlò dandosela a gambe.
L'uomo si infuriò e iniziò a scagliare fulmini nel cielo. Pintel, Ragetti e Barbossa raggiunsero la Perla seguiti da Gibbs. Il Mastro minacciò Barbossa e lo costrinse a recuperare Jack e Nora.
«Nora, ti conviene venire fuori!» urlò il Distruttore facendo agitare il vento.
«Mannaggia!» mormorò Jack.
«Lasciami andare così tutto questo finirà!» Nora era pronta a sacrificarsi.
«Sei proprio sciocca! Non capisci che vuole solo sfruttarti e poi ci ucciderà tutti?» Jack gli sparò da dietro a un cespuglio.
«Non farti ammazzare...» sussurrò Nora, invitandolo a non uscire allo scoperto.
«Nora, non costringermi a farti del male. Non voglio farlo. Facciamo così, consegnami Sparrow e vi lascio andare.» L'uomo stava distruggendo l'isola intera pur di trovarli. Nora si concentrò e chiuse gli occhi. Immaginò il suo corpo pieno di carica elettrica e all'improvviso vide il nemico accasciarsi a terra.
«Ha! Povera illusa! Se usi il tuo potere ti troverò di sicuro!» il Distruttore mise le mani a terra, cercando di risucchiare la sua energia. Nora cercò di resistere, sentiva l'energia abbandonare il suo corpo. Jack continuò a colpirlo senza fermarsi. Ma quando si accorse che alla ragazza stava uscendo del sangue dal naso, la sollevò e iniziò a correre dalla parte posteriore dell'isola. Stava per perdere la speranza, quando vide delle vele nere in lontananza.
«Jack!» lo chiamò Gibbs dalla Perla Nera.
Jack si gettò in mare tenendo Nora stretta a sé. Entrambi si rifugiarono sulla nave, sani e salvi.
«Sbrigatevi!» urlò Jack e Barbossa prese il controllo del timone.
In lontananza videro l'isola del Distruttore di Mondi a pezzi. Qualcosa faceva pensare loro che quella non sarebbe stata l'unica isola ad essere distrutta.
«Nora sta bene?» domandò Gibbs, avvicinandosi a Jack.
«Non lo so. Tu resta qua a lei penso io.»
Jack la portò sotto coperta e la sistemò su un'amaca. Prese una pezza umida e le pulì il naso delicatamente. Era arrabbiato con lei perché non l'ascoltava mai, dannata testarda.
«Jack! Che... Che stai facendo?» balbettò.
«Nulla.» Jack fece per alzarsi.
La ragazza lo trattenne e lo abbracciò. Il pirata era immobile, sorpreso da quel gesto.
«Grazie.»
«È da tempo che continui a ripeterlo! Ti ho già detto di non ringraziarmi.» Jack alzò gli occhi al cielo.
«Comunque sia non farlo più! Non sai ancora controllare quel tuo potere...»
«D'accordo, "papà"!» Nora sospirò.
«Sei odiosa, lo sai?» Jack si voltò per andare di sopra.
«Dove vai? Dobbiamo parlare!» Nora scese dall'amaca troppo in fretta e barcollò.
«Hai bisogno di riposare, lo faremo un altro giorno.»

La ragazza dei piratiWhere stories live. Discover now