18.

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Quando Nora aprì gli occhi si ritrovò avvolta in delle coperte. La testa le faceva male e non riusciva a ricordare niente delle ore precedenti. Si alzò e quando si accorse di essere in intimo arrossì. Non ricordava neppure di essersi spogliata. La sua mente vagò a lungo tra i pensieri fin quando non andò a sbattere contro qualcosa o meglio, contro qualcuno.
«Come stai?» chiese Jack afferrandola per le spalle.
Nora smise di respirare quando notò che non indossava la camicia. Era dannatamente bello, maledizione.
«Allora?» Jack, rise notando la sua distrazione.
«Mi fa male la testa...» piagnucolò lei.
«Questo perché hai bevuto troppo, non ti ho messa a dormire per niente.» Jack le sorrise. Nora trovò quel gesto molto carino e dentro di sé il suo cuore sembrava stesse affrontando un percorso ad ostacoli. Alzò lo sguardo e quando vide il pirata fissare il suo corpo, arrossì tremendamente.
«L'ho già visto, carina. Non c'è bisogno di vergognarsi.» Lo sguardo del pirata era malizioso.
«Grazie per esserti preso cura di me.» Nora cercò di deviare il discorso. Nonostante fosse mezza nuda sentiva molto caldo, questo a causa di Jack che la provocava intenzionalmente.
«Merito un premio, non credi?» Jack si avvicinò a Nora e poggiò le braccia al muro, impedendole di sfuggirgli.
«Sparrow, gli altri staranno dormendo...» Nora fissò prima i suoi occhi nocciola e poi le sue labbra. «E poi non dovrei riposare?» lo prese in giro.
«Ti detesto, lo sai?»
«Io di più» Nora alzò un sopracciglio.
«Ah sì?» il Capitano la sollevò e la lanciò con poca delicatezza sull'amaca iniziando a farle il solletico.
«Smettila!» gli ordinò, ridendo a crepapelle.
«Perché dovrei?» il pirata sogghignò, si stava divertendo.
«Jack, basta!» Nora respirava a fatica e il Capitano si fermò, dandole un po' di tregua. La giovane si coprì con una lunga camicia e quando rivolse lo sguardo verso l'alto rimase meravigliata, da un piccolo oblò si poteva vedere il firmamento.
«La vista qui è limitata.» Jack prese un sigaro e condusse Nora sul ponte di coperta. Il pirata osservò Nora fissare il cielo come una bambina, con la bocca spalancata e gli occhi sognanti.
«La mia Luna...» mormorò indicandola. «È bellissima, non è vero?»
«Tu» Jack fece un tiro di sigaro, guardando più lei che la luna.
«Io cosa?» Jack la tirò a sé e la baciò, l'odore di fumo le invase la bocca. Nora allacciò le braccia al suo collo mentre il pirata prese possesso dei suoi fianchi.
«Jack, è tardi...» sibilò lei ad un soffio dalle sue labbra.
«Non sto facendo nulla che non ti piaccia.»
Jack aprì la camicia e le baciò la scapola scoperta. Nora sospirò, non riusciva a resistergli. Dopo poco erano sdraiati a terra, sopra una vecchia coperta.
«Sarò onesto per una volta. Questa cosa che c'è tra noi due non l'ho mai provata con nessuno.» Jack passò le dita tra i lunghi capelli di Nora.
«Quindi sì, ti amo.» Il pirata guardò gli occhi della sua amata, erano spalancati e luccicavano sotto la luce delle stelle.
«Anche io.»
«Questo già lo so, carina.» Jack schiuse le labbra rosse a causa dei morsi. «Diciamo solo che il rum lo ha detto al posto tuo!»
«Dovrei crederti?» Nora alzò un sopracciglio.
«Sappiamo entrambi che è così.»

La ragazza dei piratiWo Geschichten leben. Entdecke jetzt