22.

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Nel cuore della notte il Capitano si svegliò e rimase immobile. Nora stava dormendo avvinghiata a lui, un piccolo passo falso e si sarebbe svegliata all'istante. Ne era sicuro perché succedeva ogni notte: Nora si raggomitolava contro di lui e se al povero si addormentava il braccio erano guai, se solo provava a muoverlo leggermente lei si svegliava di colpo. Il pirata, quindi, cercava di resistere a più lungo possibile ignorando il dannato formicolio.
«Mmh...» Nora mormorava nel sonno, facendo sorridere Jack. Il pirata passò le dita tra i capelli della sua amata e iniziò a canticchiare una canzone piratesca.
«Non ti avevo mai sentito cantare.» Nora aveva la voce impastata dal sonno.
«Shh... Torna a dormire. E no, gioia, non stavo cantando!» disse il Capitano prendendo una pipa da un cassetto.
«Oh, sicuro...» Nora con velocità si mise a cavalcioni su di lui.
«Non provocarmi...» il Capitano le soffiò il fumo in faccia e la prese per il collo, baciandola con foga. Jack posò le mani sui suoi fianchi e l'attirò a sé, provocandole brividi lungo la schiena.
«Violento, Sparrow!» commentò Nora, alzando un sopracciglio.
«Mi fai quest'effetto...» Il cuore della ragazza sembrava fuoriuscirle dal petto, non sapeva spiegare a parole quello che provava quando era con lui. Il suo era un sentimento forte da farle male, forte da farle dubitare della capacità del suo stesso cuore. Poteva quest'ultimo riuscire a contenere tutto l'amore? Nora amava forte, quel tipo di amore che brucia. Quell'amore che lascia il segno.
«Sento il tuo cuore battere all'impazzata! Stai bene?» Jack le tirò leggermente i capelli.
«Mi fai quest'effetto...» replicò Nora.
«Ho sopravvalutato la mia capacità di starti lontano... È maledettamente impossibile!» Jack portò nuovamente la pipa alla bocca.
«Stavo pensando... Avresti sacrificato la tua felicità per la mia vita?» Nora lo osservò mentre fumava.
«Proprio non capisci che sacrificherei tutto per te!» Jack alzò gli occhi al cielo.
«Quest'ultima parte aggiungila alla tua promessa di matrimonio.» Nora gli sorrise, nessuno mai le aveva detto niente del genere.
«Già diamo per scontato che io voglia sposarti, carina?» Jack alzò un sopracciglio.
«Aspetterò che qualche cavaliere si faccia avanti, allora.» Lei fece spallucce, sapeva quali tasti toccare per farlo impazzire.
«Sciocchezze! Totali fandonie! Tu sei la mia donna, comprendi? Forse ai cavalieri piace condividere ma ai pirati no!» affermò il Capitano ad un soffio dalle sue labbra.
«Allora sposerò solo Capitan Jack Sparrow.»
I due rimasero svegli per tutta la notte e all'alba lo stomaco del pirata iniziò a brontolare. Jack, così, scelse di mangiare una mela verde e portò a Nora del rotolo alla marmellata, il suo preferito. Una volta sul ponte di coperta il Capitano issò le vele mentre Nora dava una ripulita alla nave.
«Bizzarra come situazione! In genere sono sempre io che mi sveglio all'alba.» Esclamò Barbossa dando delle noccioline alla sua scimmia.
«Qualche piccolo cambiamento non guasta, giusto? Diciamo solo che è stata una lunga notte...» Jack rivolse il suo sguardo a Nora che arrossì.
Qualche ora più tardi Barbossa suonò la campana, facendo svegliare tutto l'equipaggio.
«Questa spensieratezza mi dice qualcosa...» Tia Dalma apparve dietro l'amica.
«C'è molto lavoro da fare!» Nora schiarì la gola per interromperla.
«Non vedo l'ora di conoscere la vostra prole.» La dea sogghignò, attirando l'attenzione di Jack.
«No, di grazia! Sono tutto fuorché un buon esempio.» Jack sbarrò gli occhi.
«Saresti un padre perfetto, Jack. Daresti ai tuoi figli tutto ciò che il tuo non ha dato a te.» Mastro Gibbs gli diede una pacca sulla spalla.
«Concordo con zio Gibbs!» Nora diede un buffetto al braccio del lupo di mare.
«Per i sette mari...» Mastro Gibbs si asciugò gli occhi.
«Anche io voglio diventare zio!» esclamò Ragetti alzando la mano.
«No, io! Sono più adatto!» Pintel lo spinse via.
«Basta parlare! Datevi da fare!» Jack richiamò l'equipaggio all'ordine.
«Dai papà, non fare lo zoticone!» Barbossa imitò la voce di un bambino.
«Vuoi che ti uccida di nuovo?» Jack finse un sorriso.
«Ecco, ci risiamo...» Gibbs portò le mani alla faccia, stufo dei loro continui battibecchi.

La ragazza dei piratiWhere stories live. Discover now