24.

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Jack si accertò che Nora stesse bene prima di tornare a casa ma non la svegliò. Se lo avesse fatto non l'avrebbe più lasciata e gli risultava già difficile così. Una volta a casa però, restò fortemente turbato. Il temporale era cessato. Nel cielo vi era solo qualche nuvola. Il pirata guardò il mare, l'acqua di nuovo calma come non si fosse mai agitata. Jack ebbe timore che il Distruttore, o il subconscio di Nora, avessero ragione. All'improvviso una mano sulla spalla lo fece sobbalzare, distraendolo dai suoi pensieri.
«Come sta?» chiese Gibbs, lo sguardo triste. Jack avrebbe voluto urlare e distruggere ogni cosa gli si parasse dinanzi ma restò calmo, o meglio, ci provò. Gibbs, compreso il dolore dell'amico fece per lasciargli spazio quando Jack balbettò qualcosa.
«Sinceramente compare? Non lo so. Spero stia meglio di me, comunque.» Jack strappò dalle mani di Gibbs una fiaschetta contenente del rum.
«Hai fatto la cosa giusta. Per quanto doloroso possa essere le hai salvato la vita...» Gibbs gli diede delle pacche sulla spalla.
«È giusto così.» Jack non ne era del tutto convinto. Fece dei grandi sorsi di rum, l'unica cosa che lo faceva stare bene al momento. Il Capitano si era sempre chiesto quanto si dovesse amare una persona per lasciarla andare e finalmente conosceva la risposta. Voleva che lei avesse un futuro. Un futuro senza pirati, magia o sirene. Un futuro migliore di quello che lui poteva donarle.
«Vi rivedrete, ne sono certo.» Gibbs gli sorrise.
«Il problema amico, è che io non voglio.»
«Jack, cosa vai farneticando?!» Gibbs era turbato.
«L'ho riportata a casa e voglio che ci resti, di grazia.» Jack strinse il pugno.
«Sai com'è testarda. Troverà un modo per tornare da te...» neanche Gibbs voleva lasciar andare Nora, sperava di rivederla ancora.
«Mio caro Gibbs, io e lei non abbiamo un futuro. Che senso avrebbe illuderla ancora?» Jack perse la pazienza.
«Per ora è così. Non è detto lo sia per sempre. Sai, l'amore trionfa su tutto... O almeno, così dicono...» Gibbs rise.
Quella risata contagiò anche Jack e gli donò un'aria serena. Da quando aveva lasciato Nora sentiva un buco nello stomaco, non riusciva a provare niente. Il pirata scacciò quei pensieri bevendo l'ultimo sorso della fiaschetta.
«Dovrei andarla a riempire eh?» Gibbs gliela tolse dalle mani.
«In fretta.» Jack nascose il suo volto sotto al cappello.
Il calore invase la stanza mentre Nora era sott'acqua. Aveva riempito la vasca fino all'orlo cercando di rilassarsi, ma invano. Il rumore delle pentole al piano di sotto la distraeva. Si mise a sedere, portando le gambe al petto. Aveva una confusione in testa madornale, non ricordava niente a parte la caduta sulla nave e la voce di Jack in lontananza. Provò a chiudere gli occhi ma niente, la sua mente si rifiutava di collaborare.
«Nora, vuoi darmi una mano con la cena?» urlò la madre dalle scale.
La ragazza sobbalzò ed uscì goffamente dalla vasca, aveva paura di cadere di nuovo a terra.
«Arrivo!» urlò lei in risposta. Avvolse un asciugamano attorno al corpo e rabbrividì al contatto con il tessuto tiepido. Percepì un leggero bruciore e guardò il suo riflesso nello specchio. La ferita era pulita ma doveva ancora cicatrizzarsi per bene, aveva preso una bella botta. Si affrettò poi ad asciugarsi e cambiarsi, temendo di udire le urla della madre.
«Ah, ho una figlia?» Spencer sorrise quando Nora raggiunse la cucina.
«Divertente.» Nora alzò gli occhi al cielo. «Cosa cuciniamo per cena?» sbirciò nelle buste della spesa.
«Orata con le patate.»
«Mi hai appesa resa la figlia più felice del mondo!» urlò Nora, mettendosi all'opera. Realizzò quanto le fosse mancata sua madre, la sua famiglia, la sua casa, ma continuava a percepire quel vuoto, quella sensazione di sentirsi nel posto sbagliato... Ma non era così che avrebbe dovuto sentirsi.
«Mi passi quello straccio?» chiese Spencer, richiamandola alla realtà.
Nora si voltò e vide la fascia di Jack, quella a strisce, sopra il suo bancone della cucina. Impallidì e la prese tra le mani, stringendola.
«Non è uno straccio, mamma.» Nora la legò al polso.
«E cos'è, tesoro?» Spencer era scettica al riguardo.
«È una bandana.»
«Te l'ho tolta io, l'avevi in testa mentre dormivi. Pensavo ti desse fastidio.» James fece capolino dal soggiorno. Nora sorrise, avere qualcosa di Jack con lei le dava speranza. Speranza di rivederlo ancora. Non sapeva con esattezza perché fosse tornata a casa ma lo sospettava e stranamente non era arrabbiata con lui. Aveva solo paura di perderlo, paura che la allontanasse per il suo bene. Ma lei non gliel'avrebbe permesso perché lo amava troppo.

La ragazza dei piratiWhere stories live. Discover now