27.

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Una volta a conoscenza di tutti gli eventi Nora ringraziò l'amica. Nonostante ciò, rimase turbata da ciò che vide. Jack l'aveva riportata a casa nonostante facesse male, la giovane aveva percepito il suo dolore nei ricordi. Forse avevano ragione a preoccuparsi, lei non sarebbe mai appartenuta a quel mondo. Rischiava solo la vita nel cercare di farvi parte.
«Sarai stanca, noi dovremmo andare...» Jack poggiò una mano sulla spalla della ragazza.
«Resta con me» mormorò Nora avvicinandosi a lui.
«Non posso...» il pirata distolse lo sguardo.
«Dov'è il problema?» gli prese il viso tra le mani.
«Devo tornare dal mio equipaggio...» Jack non voleva ferirla ulteriormente. Afferrò i polsi di Nora e allontanò le mani dal suo volto.
«Però puoi abbandonare me.»
«Io non ti ho mai abbandonata! Nora, io ti ho salvata. Credi sia stato semplice lasciarti andare!?» ringhiò Jack.
«Basta voi due!» Tia Dalma si intromise tra di loro.
Nora non rispose e fece per andarsene ma Jack l'afferrò per il braccio. Il pirata guardò per un instante i suoi occhi nocciola, ora velati di tristezza.
«La tua assenza mi ha distrutto.» Jack strinse la presa.
«Io ho rinunciato a tutto per te, per noi.» Nora distolse lo sguardo, come poteva lasciarla andare così?
«Anche se volessi restare Tia Dalma non potrebbe tornare a casa...» Jack indicò la loro amica strega.
«Certo... Per il talismano.»
«Torneremo, promesso.» Tia abbracciò la sua ragazza.
Nel frattempo Barbossa aveva assunto il comando della nave e nominato Mastro Gibbs suo primo ufficiale. I pirati conducevano la loro vita di sempre: saccheggiando, bevendo rum e vivendo avventure a Tortuga. L'unico a cui mancò realmente Jack fu Gibbs, il lupo di mare non poteva pensare alla sua vita senza il Capitano Jack Sparrow.
«Come vostro capitano, vi concedo l'onore di scegliere la nostra prossima meta.» Barbossa parlò alla ciurma.
«Cuba!» urlò Pintel.
«No, Cuba no! Ci sono molti pirati lì!» replicò Ragetti.
«E noi cosa siamo?!» Pintel gli tirò un ceffone, era proprio un'idiota.
Si creò una confusione tale che nessuno si accorse della presenza di Jack e Tia Dalma sulla Perla Nera. Generalmente la meta veniva proposta dall'equipaggio tramite un voto democratico ma ora la situazione era sfuggita di mano a Barbossa, che continuava ad urlare cercando di richiamare all'ordine i pirati ma, senza alcun successo.
«Capitano, io proporrei Hispaniola.» Gibbs cercò di sovrastare le urla dei pirati.
«Capitano!?» Jack si fece strada tra i pirati. «Sto via per un po' e tu diventi Capitano?» Jack si prese gioco di Hector.
«Sai Jack, alcuni di noi prendono le cose seriamente!» Barbossa estrasse la sciabola. Tia Dalma osservò lo scontro tra i due e si maledisse per essere lì con loro sulla nave. Quegli zoticoni portavano solo danni secondo la strega. Ovviamente provava affetto verso qualcuno come Gibbs e Jack e odio verso qualcun altro come Barbossa. Aveva sempre quell'aria arrogante che le faceva venire voglia di spedirlo all'inferno.
«Ora che sono qua puoi anche toglierti il cappello, compare!» Jack sogghignò.
«Ammettilo Jack, non te ne importa un accidente dell'equipaggio. Non offenderti se ti abbiamo rimpiazzato!» Barbossa gli puntò la lama della sciabola contro.
«Gli unici offesi sono loro che ti hanno come capitano, mi pare!» Jack colpì l'avversario.
Il caos venne placato da quell'affermazione e i pirati smisero di urlare per assistere allo spettacolo. Pintel si fece coraggio e avanzò con l'intenzione di sfogare la sua ira.
«Basta! Non vi si sopporta più!» disse indicando i due capitani.
«Come hai detto mozzo? Prova a ripeterlo e ti stacco la lingua!» Barbossa lo fulminò con lo sguardo.
«Ha ragione Pintel, decidiamo una rotta e al diavolo i nostri conflitti!» Gibbs si mise dinanzi a Pintel come a proteggerlo.
Jack raggiunse Gibbs e lo portò in disparte, gli doveva delle scuse. Odiava scusarsi ma lui era suo compagno da sempre.
«Gibbs, mi dispiace di averti lasciato indietro. Sono stato egoista.» Jack poggiò una mano sulla sua spalla.
«Scuse accettate. È vero, non ci hai messo al primo posto ma riesco a capire il perché. Detto tra noi, non ti ho mai giudicato per questo. Sentiamo un po', come sta la mia ragazza?» chiese Mastro Gibbs, addolcendosi.
«Non bene, amico. A dirla tutta, non è un bel momento per noi due. Vuole che scelga tra lei e il mare ma non voglio rinunciare alla vita da pirata. Anche se la amo, tanto. Comprendi il dilemma?» Jack aprì una bottiglia di rum.
«Jack, devi scegliere la cosa più importante per te. Tu sarai sempre un pirata, è la tua natura! Al contrario, non puoi chiederle di aspettarti per sempre. Se rinunci a Nora dovrai lasciarla andare e farle vivere la sua vita senza di te.» «Segui il tuo istinto e saprai cosa fare. Fino ad allora, io sarò qui per te.» Disse il lupo di mare sorridendogli.
«Grazie, compare.» Jack lo abbracciò.

La ragazza dei piratiWhere stories live. Discover now