10.

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«Gibbs! Per tutte le tartarughe marine!» urlò Jack.
«Mi scusi Capitano, ma lei mi fa venire la pelle d'oca!» Gibbs indicò Tia che avanzava sempre più verso loro.
«Sai che potrei trasformarti in un pesce se solo volessi?» Tia Dalma gli puntò un dito contro, divertita.
Gibbs iniziò a correre e cadde, facendo ridere l'intero gruppo. Gli occhi di Nora incrociarono quelli di Jack. Il pirata barcollava ancora e Nora cercò di dargli supporto, cosa che lui non desiderava. L'ultima cosa che voleva era apparire fragile. La ragazza fu avvicinata da Tia Dalma che le parlava a bassa voce.
«La causa della tua confusione è proprio quel bell'ubriacone, dato che non vuoi accettare i tuoi sentimenti per lui.» Tia Dalma aveva occhi sognanti.
Nora strinse il pugno e un fulmine esplose nel firmamento.
«Ho ragione di crederlo!» osservò compiaciuta la strega.
Mentre i nostri compagni di viaggio raggiungevano la Perla Nera udirono degli spari. La luna illuminò Barbossa, Pintel e Ragetti che correvano a destra e manca seguiti dalla Marina Britannica.
«Dannazione!» urlò Nora.
Presto si generò il caos e la loro fuga fu impedita dai soldati che li accerchiarono. Nora tra i tanti visi sconosciuti, riconobbe Elizabeth che cercava di far ragionare il Governatore.
«Ti prego, padre! La questione si può risolvere diversamente...» gli si parò davanti.
«Anche lei con questi pirati?» al Governatore per poco non venne un infarto vedendo Nora lì con loro.
La ragazza non rispose, era pietrificata.
«Nora, vieni con me. Ascoltami, mettiti in salvo e vieni via con me!» le disse Elizabeth allungandole la mano. Nora la ignorò, non avrebbe lasciato i suoi compagni.
«Arrestate Jack Sparrow!» il Commodoro Norrington comandò i soldati.
«Jack? Padre, no!» Elizabeth era sconvolta, non l'aveva notato tra la confusione.
Nora poté sentire il suo cuore accelerare e il cielo si squarciò, sovrastato da ulteriori fulmini. Stava perdendo il controllo, ne era sicura.
«Nora!» Tia Dalma la richiamò.
Nora non avrebbe mai abbandonato Jack. Si sentì male quando vide le catene ai suoi polsi.
«Non è giusto!» Nora urlò. Se avesse toccato solo uno di loro in quello stato, sarebbe morto. Si scagliò contro il Commodoro ma venne fermata da Tia Dalma. La strega le mise un braccialetto che la privava della sua magia e Nora si sentì tradita.
«È un pirata! Meglio la sua morte che la morte di Port Royal.» Norrington era impassibile.
«Voi non potete farlo!»
Dall'espressione di Jack si capiva che non era la prima volta che veniva arrestato. Le lacrime rigavano il viso di Nora e non se ne vergognò. Jack d'altro canto, sembrava divertito nel vederla piangere per lui.
«Non piangere, starò bene.» Le sorrise.
«Arrestate anche me!» urlò Nora nello studio privato del Governatore.
«Mi spiace, ci serve solo Sparrow.»
Nora si irrigidì e desiderò incendiare lo studio del Governatore.
«Vi serve per cosa, esattamente?» il braccialetto iniziò a farle male, la sua magia minacciava di tuonare nella stanza.
«Abbiamo un accordo con il Distruttore di Mondi. Il suo sangue per la salvezza di Port Royal.»
La ragazza colpì la scrivania con i palmi ed uscì dalla stanza. Non potevano giustiziarlo. Si diresse al porto e presa la pistola dalla giacca, iniziò a sparare alla nave della Marina Britannica. Il gesto folle attirò l'attenzione di tutti, incluso il Commodoro.
«Jack, io voglio aiutarti. Tu non meriti questo.» Elizabeth era appoggiata alle sbarre della prigione.
«Oh, mia cara Lizzie...» il pirata le sorrise, sembrava quasi non gli importasse di essere in cella.
«Io e Will potremmo...»
«Se c'è una cosa che il buon William mi ha insegnato è come smontare queste celle!» Jack iniziò a perlustrare la cella, cercando l'occorrente per fuggire.
«Devi andartene! Sento dei passi!» Elizabeth perlustrò il corridoio.
Appena vide due guardie e il Commodoro scortare Nora alla sua cella, li fermò.
«Miss Swann che ci fa lei qui?» chiese il Commodoro.
«Stavo cercando proprio lei, Commodoro!» Elizabeth gli sfiorò il braccio, sapeva quanto l'amasse.
«Mio padre desidera vedere Nora, liberatela!» ordinò.
«Ma Miss Swann lei...» fece per iniziare una delle guardie.
«Devo ripeterlo?» Elizabeth lo sfidò.
«Non mi faccia pentire di averlo fatto.» Borbottò il Commodoro privando Nora delle sue catene.
I tre si allontanarono e Nora abbracciò Elizabeth, ringraziandola.
«Jack?» chiese, perlustrando le celle vicine.
«È riuscito a scappare, tranquilla. Sta bene!»
«Forse non era poi così necessario farmi arrestare...» Nora sorrise, timidamente.
La giovane era a bocca aperta. Ad un tratto non servirono parole. Il volto di Elizabeth si addolcì, comprendendo quel folle gesto.
«Come si esce da qui?» Nora si guardò attorno.
«Se fai il percorso inverso troverai delle guardie e non so se riuscirò a corromperle...» Elizabeth era preoccupata.
«Elizabeth! Cosa vai farneticando?!»
Si udì una voce in fondo al corridoio. Era il Governatore che voleva spiegazioni da sua figlia.
«A presto, mia cara!» Elizabeth baciò la guancia di Nora.
La ragazza decise di correre fino alla fine del corridoio. Per fortuna trovò uno squarcio nel muro e scappò dalla prigione. Una volta sulla spiaggia vide in mare la Perla Nera e corse senza fiato tra le acque limpide dei Caraibi.
«Jack?» lo chiamò a gran voce. «Jack!»
«Mi farai diventare sordo così!» borbottò il pirata prendendola per le spalle.
«Stai bene!» Nora lo strinse a sé, il viso contro i suoi capelli.
«Te l'avevo detto di non piangere!» Jack sghignazzò.
«Oh, sta' zitto...»

La ragazza dei piratiWhere stories live. Discover now