13.

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Nora aprì gli occhi. Qualcosa le faceva solletico e quando realizzò che erano le treccine di Jack, si allontanò bruscamente da lui. Iniziò a farsi mille paranoie ricordando vagamente cosa fosse successo la sera prima. Raccolse i capelli in una treccia e si fermò ad osservare il bel pirata. Era rannicchiato in un modo talmente carino che quasi la fece sorridere. Aveva la camicia leggermente sbottonata e si potevano intravedere i suoi tatuaggi. Nora arrossì e nascose il volto tra le mani, cercando in tutti i modi di convincersi che non ne fosse affatto attratta. Si infilò gli stivali ed uscì prima che Jack si svegliasse. Tutti erano indaffarati: Gibbs stava sistemando le vele, Tia Dalma era appartata e consultava i suoi tarocchi e Barbossa era al timone. Nora era dispiaciuta per la discussione dell'altra sera ma quando Gibbs le venne incontro, non ci pensò.
«Ci avrei scommesso, mia cara! Vi ho visti stamattina, sai?» il lupo di mare aveva un sorrisone stampato in faccia.
«Non è come sembra... C'è stato un malinteso, ecco tutto!» Nora arrossì.
«Allora lasciamo che questo malinteso continui... È diverso da quando ci sei tu. Non vedevo il vecchio Jack così da un po'.» Gibbs le strizzò l'occhio.
Tia Dalma si avvicinò al gruppo.
«Vedo che la serata non è poi finita male...» le guardò il collo.
«Cosa?» Nora non capiva.
Tia Dalma alzò gli occhi al cielo. Il Capitano stava venendo verso di loro e la strega ebbe la brillante idea di spingerla addosso a lui.
«Chiedilo a lui!»
«Chiedermi cosa?» Jack afferrò Nora per le spalle.
«Niente...» Nora guardò in basso, imbarazzata.
Jack le sollevò il mento e la costrinse a guardarlo negli occhi. Fu in quell'istante che se ne accorse e tirò il nastro via dai capelli, sciogliendoli.
«Dimmi che non è quello che penso...» Nora era disorientata.
«Purtroppo sì, devo avertelo fatto ieri.» Jack sghignazzò.
«Non sarei così felice se fossi in te. Ora lo sanno tutti, dannazione!» Nora gli puntò il dito contro.
«Mmh... Ieri non sembravi così contrariata!» Jack alzò un sopracciglio e rise di gusto dell'imbarazzo della ragazza.
«Jack!» gli diede uno spintone.
«E dimmi di più... abbiamo-?» il pirata le prese la mano, impedendole di lasciare la conversazione.
«Cosa?! No... almeno credo!» Nora giocò nervosamente con una ciocca di capelli.
«No, infatti. Me ne ricorderei di sicuro.» Jack la costrinse a guardarlo negli occhi. Nora sentì le gambe deboli e il cuore sembrava fuoriuscirle dal petto. Jack fissò le labbra della ragazza e vi poggiò sopra il pollice, accarezzandole. Poi il suo sguardo si posò sulla scimmietta Jack che balzò sulla spalla di Nora.
«Ah! Odio quella maledetta scimmia!» urlò Jack, spaventato.
«Ti sono mancata, eh?» Nora le accarezzò la testolina.
«Le mie scuse per l'altra sera. Non ti sottovaluterò più.» Barbossa alzò il cappello, raggiungendo l'equipaggio.
«È tutto risolto. Abbiamo esagerato un po' tutti...» Nora alzò le spalle.
«Riguardo cosa?» Jack intervenne.
«Niente.» Nora voleva evitare altre discussioni.
«La ragazza è venuta a rimproverarci per averti abbandonato ed io ho perso le staffe.» Spiegò Barbossa, senza troppe cerimonie.
«Ti ha fatto del male?» Jack la esaminò da capo a piedi.
«So difendermi da sola!» Nora sbottò.
«Non hai risposto alla domanda.» Jack si mise davanti a lei.
«Non mi ha fatto nulla. La mia magia è diventata più forte.» Nora cercò di farlo ragionare.
«Amico, ci terrei che tu stessi al tuo posto. Comprendi?» Jack gli sorrise ma era infastidito.
«Ho afferrato il concetto. Non scaldarti troppo!» Barbossa finse di sbadigliare, cosa che lo fece infuriare maggiormente. Il pirata ringhiò e fece per replicare quando Nora intervenne.
«Jack, basta. Non è successo niente.» Gli prese il braccio.
«Perché non me l'hai detto?»
«Io-» Nora esitò, non trovando le parole.
Jack dopo poco si era già allontanato. Beveva del rum insieme a Mastro Gibbs. Nora sospirò e controllò la mappa che aveva tracciato Barbossa per scovare il Distruttore di Mondi.
«Dove potrebbe nascondersi?» la ragazza provò a leggere la mappa ma non capì molto. Era tutto scritto secondo il codice dei pirati.
«È quello che stiamo cercando di scoprire.» Barbossa era stufo di girovagare a vuoto.
Nora si concentrò e riuscì ad avvertire delle frequenze. Forse era in grado di individuare il nemico e captarne i pensieri. Il Distruttore cercava insistentemente lei e Jack Sparrow e non si sarebbe fermato dinanzi a nulla. Ad un tratto la nave sbandò e Nora perse la frequenza dei suoi pensieri.
«Barbossa, è vicino. Deve essere per forza da queste parti.»
Nora si voltò in cerca di Jack ma trovò solo Gibbs intento a spazzare a terra.
«Dov'è andato?» chiese la ragazza.
«A prendere altro rum.» Gibbs rise, ubriaco.
Non ci volle molto prima che Nora si precipitasse sotto coperta.
«Gibbs?» urlò Jack, avvertendo dei rumori.
Nora fece capolino nella stanza e lui alzò gli occhi al cielo.
«Ah, sei tu.»
«Dobbiamo parlare.» Nora si piegò sulle ginocchia per stare accanto al pirata.
«Vai, avanti. Parla!» Jack incrociò le braccia al petto.
«Non te l'ho detto prima perché non l'ho ritenuto importante. Ti ripeto, non è successo niente.» Nora fece spallucce.
«Ma non capisci che Barbossa poteva farti del male?! Non voglio che tu mi difenda se ogni volta che lo fai rischi di farti ammazzare!» Jack perse la pazienza.
«Non puoi decidere della mia vita.» Nora alzò la voce.
«Invece sì. Perché voglio che tu la viva la tua vita, stando fuori dai guai!» il Capitano la prese per le spalle. «Non voglio perderti, Nora. Lo comprendi?» la ragazza annuì.
«Neanche io voglio perderti.» «Prima ho avuto una sorta di connessione con il Distruttore di Mondi. Forse posso scovarlo...» Nora cambiò discorso.
«La vostra magia è la stessa.» Jack fece notare alla ragazza.
«Quindi potrei anche prosciugarlo della sua energia, come lui tentò di fare con me.» Nora spalancò gli occhi. «Però potrebbe accadere anche il contrario...»
«Non accadrà, perché io non lo permetterò.» Jack le accarezzò il viso.

La ragazza dei piratiWhere stories live. Discover now