3.

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Sopra coperta Jack diede il cambio a Mastro Gibbs che andò a riposare.
«Non puoi decidere tu quando troncare le conversazioni.» Nora lo raggiunse, le braccia incrociate al petto.
«Oh, sì invece.» Jack era al timone ed era contento di essere indaffarato, in modo tale da avere una scusa per ignorarla. Nora gli si mise davanti come a sfidarlo.
«Mi stai tra i piedi.» La ragazza sghignazzò e Jack la prese per un braccio. La presa era bella salda e le fece quasi male.
«Toglimi subito le mani di dosso.» Ringhiò Nora.
«Altrimenti? Te ne andrai via, sola soletta? Ti imbarcherai clandestinamente su un'altra nave? Volevi la Perla, non è vero? Perché sei qua? Chi ti ha mandata?» Jack perse la pazienza. L'aveva vista quella sera sulla sua nave ma aveva deciso di metterla alla prova.
«Io non so di cosa-» Jack andò su tutte le furie.
«Sei una pessima bugiarda.»
«Cosa ti fa insinuare che io stia mentendo?» lo provocò.
«Oh vediamo... Il fatto che tu ti sia intrufolata sulla mia nave senza il mio consenso? Anch'io dico bugie, gioia. Praticamente tutto il giorno. So riconoscere una menzogna.» Jack gesticolava violentemente.
«Posso spiegarti... Non avevo intenzione di...» fece per iniziare Nora.
Jack stufo delle sue chiacchiere, la sollevò da terra e la scaraventò in mare. Aveva un sorriso beffardo e soddisfatto sul volto.
«Tu! Sporco pirata!» urlò Nora dimenandosi nell'acqua.
«Non c'è bisogno di offendere, sirenetta! Goditi l'acqua!» le mandò un bacio.
Nora nuotò a lungo e trovò per sua fortuna una piccola scialuppa. Con essa riuscì ad arrivare a riva. Vide un paesino e un'insegna con su scritto "Port Royal". Che coincidenza interessante, finalmente era giunta a destinazione. Si fece strada nel paese e chiese informazioni a due marinai accanto al porto.
«Scusate, sapreste indicarmi la residenza del Governatore Swann?» chiese Nora, timidamente.
«Certamente, è di fianco al campanile di Port Royal ma potete accedervi solo se possedete una licenza, sa per sicurezza.» Rispose uno dei due marinai.
La ragazza si incamminò verso il luogo indicato e sull'uscio trovò una ragazza dai capelli d'oro. Aveva un abito rosa lunghissimo ed era molto bella. Era impegnata a sventolarsi con l'aiuto di un ventaglio fino a quando non vide Nora.
«Posso aiutarti?» domandò la giovane educatamente.
«Sì, vorrei parlare con il Governatore. Cerco un posto dove stare, se possibile.» Spiegò Nora sorridendole.
«Il Governatore è mio padre. Dato che ti serve aiuto ti concederò un po' del suo tempo senza che tu possieda alcuna licenza. Immagino di no, date le condizioni.» Le sorrise, indicando gli indumenti della ragazza.
«Mi chiamo Elizabeth Swann, molto piacere.» Disse la giovane.
«Nora Blake.» Nora le strinse la mano.
Elizabeth accompagnò Nora da suo padre. La ragazza rimase in silenzio a pensare a tutte le scuse plausibili per non dare nell'occhio. Cercò di mantenere la calma altrimenti la sua copertura sarebbe saltata se lei fosse andata nel panico.
«Prego, si accomodi.» Disse il Governatore.
«Grazie mille per la sua disponibilità...» fece Nora per iniziare.
«Cosa la porta qui?» la interruppe.
«Avrei bisogno di un posto dove stare. Mio padre lavora in questa cittadina ma è impegnato con la sua attività e al momento non ha il denaro necessario... Ho saputo che lei ha buon cuore...» Nora cercò di utilizzare la stessa tecnica del pirata.
«Mi spiace, al momento non abbiamo strutture disponibili. Port Royal è costantemente preda delle razzie da parte dei pirati. Io e mia figlia ci siamo fidati di lei, mademoiselle. Senza licenza da parte del re non riceviamo nessuno.»
Dalla faccia del Governatore traspariva sincerità e fu per questo motivo che Nora non insistette. Ringraziò comunque sia Elizabeth che suo padre. Girovagò ancora per un po' e stanca, si addormentò sulla spiaggia. Il giorno dopo decise di far ritorno da Tia Dalma.
«Nora cara, cos'hai passato?» esclamò preoccupata.
«Un inferno.» Sospirò Nora e la donna l'abbracciò.
«Vedi il lato positivo, qui non ci si annoia mai. Non è ciò che volevi?» Nora sciolse l'abbraccio.
«Come... Come fai a saperlo?» balbettò nervosamente.
«Sono una strega, mia cara. Posso vedere chiaramente attraverso te.»
Nora si allontanò da lei andando a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno. Alzò gli occhi e vide lui, il pirata. Per un momento fu sollevata dalla sua presenza ma poi ricordò quello che le aveva fatto.
«Oh, chi abbiamo qui! Ti è piaciuto il bagnetto, sirenetta?» chiese Jack senza alcuna vergogna. Tia Dalma guardava entrambi, curiosa.
In risposta gli arrivò un ceffone sulla guancia e Jack rimase di stucco. Non era sorpreso per lo schiaffo perché ne riceveva tanti da molte donne, era sorpreso perché era stata Nora a farlo.
«Jack, cosa ci fai qui?» chiese Tia Dalma smorzando la tensione nell'ambiente.
«Ero sulla mia Perla quando complicazioni sono sopraggiunte! Ti pare di conoscere un uomo che si fa chiamare "Distruttore di Mondi"?»

La ragazza dei piratiWhere stories live. Discover now