16 - I sogni

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Milena era di nuovo avvolta da fiamme, stavolta però erano tiepide. Strinse la mano di Daniele e vide lui e Khalia seguirla fedelmente. Qualcosa la prese per la spalle e la mano di Daniele lasciava la sua.

Daniele era nel giardino della casa di Milena. Il sole era alto e gli scaldava la pelle, dandogli una sensazione di pace di cui non aveva memoria. Dalla porta si affacciò Mira sorridente.

«Dan! Cosa ci fai qua fuori? Entra, la mia diletta figliola ti aspetta!»

Lui ricambiò il sorriso e la seguì dentro casa. Andò al piano di sopra ed entrò nella stanza in fondo al corridoio. Il pavimento era completamente ricoperto di cuscini e, sdraiata su quelli al centro, c'era Milena. I suoi capelli si diramavano sopra la testa come un'aureola scura, dando una sensazione di pace che mai Daniele le aveva visto. Si stese accanto a lei e, senza riflettere le diede un bacio sulle labbra, uno di quelli che due innamorati si scambiano per abitudine, per saluto, e lei lo ricambiò posandogli una mano sulla nuca per trattenerlo.

In quel momento, nella testa di Daniele, si levò una voce maschile che non aveva mai sentito.

«Già, questa sarebbe stata la tua vita se Lilith non ci avesse messo lo zampino. Saresti con Milena e la vostra unione sarebbe indissolubile. Invece, ti trovi con una pazza per precedente amore della tua vita e con un'altra giovane donna che non puoi amare, sennò la uccidi. Goditi questo bel quadro, perché potresti non rivederlo.»

Daniele scrollò la testa e tornò a guardare Milena che gli sorrideva. Le accarezzò il viso con dita leggere, lei fece altrettanto. Lui le posò una mano sul fianco e lei si protese per baciarlo, poi il resto del corpo la seguì e non c'erano più centimetri fra loro. Aderivano perfettamente l'uno all'altra e Daniele la strinse a sé.

«<Devo salvarti. Devo farlo. Non posso perderti.»

Sentì bussare e Milena si mise a sedere.

«Avanti!»

La porta si aprì lentamente ed entrò Carla. Daniele balzò in piedi con un unico movimento, come se non avesse peso

«Mamma?»

Lei si avvicinò e si inginocchiò davanti a Milena.

«Mi dispiace molto. Cara, non avrei mai dovuto...»

Daniele riaprì gli occhi e si trovava steso sul pavimento di un'ampia stanza scavata nella roccia, sembrava una caverna. C'era solo un'uscita alla sua destra, che sembrava dare un tunnel. Un uomo, vestito di una tunica colore dell'oro, era davanti a un globo luminoso e lo fissava con interesse. Il ragazzo si alzò e vide che accanto a sé Milena e Khalia erano avvolte in due bozzoli dorati sospese a mezz'aria. Fece per avvicinarsi a Milena, ma la voce dell'uomo lo fermò.

«Sta bene. Stanno bene. Ma devo vedere uno alla volta se posso lasciarvi entrare nel mio mondo.»

Daniele riconobbe la voce che gli aveva parlato nel sogno, ma non registrò immediatamente le parole, poi spalancò la bocca dalla sorpresa.

«Adamo?»

«Sì.» l'uomo, sempre di spalle rise e spiegò «E per stare qui bisogna avere certe caratteristiche, come ad esempio non essere Lilith. In questa sfera vedo i vostri sogni, che sono la parte più selvaggia della mente dell'uomo, quindi capisco chi siete davvero e decido chi può entrare.»

Daniele si avvicinò lanciando un'occhiata a Milena. Il globo non era come se lo aspettava. Era sì luminoso, ma non accecante e non mostrava immagini come un televisore, era come un'antenna diretta alla mente, decretò Daniele. Quando guardava la sfera vedeva la luce calda e dopo qualche secondo vedeva ciò che trasmetteva, direttamente nella sua testa: la scena era in bianco e nero ed era il salotto di Milena, c'erano tutti. Mira seduta sul divano accanto al marito, ancora vivo. Tommaso seduto su una poltrona e la sua Chiara era elegantemente appollaiata sul poggiolo della poltrona. Poi... lui sull'altra poltrona e Milena gli si era accoccolata in braccio.

Oltre lo specchioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora