Anziani magici e Rotoli alla cannella

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«Ok, mi devi decisamente spiegare cosa io ci stia facendo qui.» borbotto. Fa un freddo becco, c'è puzza di fritto e di vino, c'è un sacco di gente e di bambini urlanti e ogni bancarella ha il proprio impianto stereo, da cui provengono tutti i grandi classici, che inizio a trovare insopportabili.

«Oh, su, su, Dam, non rompere. Mi stai aiutando» cinguetta Dani, contento, prendendomi a braccetto.

«A fare che cosa, esattamente?»

«A comprare i regali di Natale»

«I regali di Natale per tua zia che non ho mai visto e che mai vedrò?»

«Precisamente.» continua lui. «Se fai il bravo, ti offro la merenda»

«Non sono come te, non mi faccio comprare con un po' di cibo...» brontolo.

«Bhe, la merenda te la offrirei in un bar che conosco, al calduccio, un posto molto intimo...» sogghigna lui. Corruttore maledetto, mi ha convinto. Mi calco di più il berretto sulla testa, grugnendo.

«Accordato...» mormoro, roteando gli occhi al cielo. Lui emette un gridolino molto poco virile e mi stampa un bavosissimo bacio sulla guancia. Scuoto la testa, ridacchiando.

«Finocchi» borbotta una tipa, a meno di cinque metri da noi. L'ha detto piano, ma non abbastanza perché non lo sentissimo. In ogni caso, pensi quello che vuole, io mi faccio i beati cazzi miei, col mio ragazzo. Testa di cazzo.

«Oh, sì, siamo super finocchi, dovresti vederci in camera da letto!» esclama Dani con un sorrisone. Lei sussulta e arranca delle scuse sommesse, mentre si volta e fa retromarcia da dov'è venuta.

«Sei stato un po' antipatico» asserisco brevemente.

«Lei di più» ribatte lui. Ha ragione, per cui annuisco, mentre continuiamo a passeggiare in questi mercatini di Natale. Sembra molto contento di quest'atmosfera gioiosa e festiva e, nonostante la situazione irritante in cui ci troviamo, sono di buonumore anch'io. Poi, l'idea che, una volta finiti gli acquisti, ci butteremo in un bar per prendere qualcosa di caldo, mi alletta abbastanza da contenermi dalle mie solite lamentele.

«Il Natale è strano...» borbotto, continuando a guardarmi intorno, in questo turbinio di lucine e addobbi. «...Nasce Gesù Cristo, Pace su di Lui, e i bambini sono più entusiasti per un vecchio ciccione barbuto inventato dalla Coca Cola...»

«Tu non credevi a Babbo Natale?» mi domanda Dani.

«Noi non festeggiamo il Natale e basta, è haram. Non ci facciamo neanche i regali»

«Che tristezza» commenta.

«Perché? I regali ce li scambiamo all'Eid e non abbiamo bisogno di un anziano magico che ce li porti»

«Ma è l'aria di festa, la cosa bella! Poi pensa che figata, un ultracentenario che si fa il giro del mondo in una notte sola!»

«Schiavizzando gli elfi per fabbricare i giocattoli e sfruttando un po' di renne a trainare una slitta volante? Si compri un camion...». Lui ridacchia e scuote la testa.

«Sembri il Grinch...» borbotta. «...con l'unica eccezione che tu hai un cuore enorme!» continua con un sorriso dolce, poi mi bacia ancora sulla guancia.

«Sei diabetico»

«E tu acido» ribatte prontamente. «E ti ricordo che, se non ti comporti bene, finirai sulla lista dei cattivi»

«Non sono mai stato neanche sulla lista dei buoni»

«Chissà perché...» brontola. Continuiamo a vagare per i banchetti, Dani non smette un secondo di elencarmi tutte le cose belle del Natale e dopo circa dieci elementi, smetto di smontarglieli tutti quanti. Poi, mi salgono un po' i sensi di colpa: lui è così felice ed entusiasta e io faccio il solito brontolone, rovinandogli l'atmosfera di gioia.

Corda del SolDonde viven las historias. Descúbrelo ahora