Famiglia

309 31 11
                                    

«Sai che cosa mangeremo?» mi chiede Dani, salendo le scale di casa mia.

«Non ne ho idea» rispondo. Vorrei solo qualcosa di non troppo impegnativo, ma conoscendo mamma... Dani verrà accolto in pompa magna. Se osa viziarmi il fidanzato, mi incazzo.

«Spero qualcosa di ghiotto, ho già un mezzo languorino.»

«Dani, sono solo le sei...»

«Tu mi hai impedito di fare merenda, è colpa tua... Oh-cazzo!» esclama, di botto. Mi volto e lo guardo interrogativo. Che gli prende? «C'è tuo padre, giusto?»

«Bhe, direi, è casa sua...»

«Merda... non sono pronto! Aiuto! Ma che cosa devo fare? Non posso mica andarmene e dare buca... posso inventarmi che mia zia è stata male... no, no, povera zia, non se lo merita... Questa è una pessima idea, cazzo!»

«Ma dai, mica ti mangia... ti assaggia solo...» sogghigno, malefico. Mi ha fatto penare tutti i pasti coi suoi genitori? Bene, la vendetta è un piatto che va servito freddo. Freddissimo.

«Questa è una pessima idea!» ripete. Io sbuffo, mezzo ridacchiando. «Come hai fatto a convincermi devo ancora capirlo...»

«Ti prego di non farmi ripetere come ti ho convinto» borbotto, ricordando l'altro ieri, a casa sua.

«Questa è una pessima idea! Questa è una pessima idea! Questa è una pessima idea!»

«Se lo ripeti otto volte davanti allo specchio, in una notte di luna piena, ti compare il fantasma formaggino»

«Stupido, non scherzare!» esclama, ormai sul pianerottolo. Io scuoto la testa con un sorriso e avvicino la chiave alla serratura, ma lui mi afferra il polso. «Aspetta!»

«Che c'è?» sbotto, un po' infastidito.

«Dammi una mano: cosa interessa a tuo padre? Dimmi dei possibili argomenti di conversazione, ti prego!»

«Non ti facevo un tipo da "ansia da primo incontro con i suoceri"» ridacchio, mentre lui raccoglie le braccia al petto con moto nervoso. «Comunque... bho, l'andamento dello Spread, la legge di bilancio dell'anno scorso o le quotazioni di Gazprom in borsa»

«Ascolta, cerca di non farmi fare una figura da pirla!» continua, furioso. «Dammi delle idee con cui io possa poi sostenere una conversazione! Non ho neanche capito che cosa sia, lo Spread!»

«Ma Dani, che ne so io di che cosa voglia parlare mio padre! Probabilmente passerà tutta la sera a guardarci e a chiedersi chi dei due sia la ragazza nella coppia!» esclamo.

«La butto sulla discussione "matrimoni gay: sì o no"!»

«No. Assolutamente no. Rimani in territorio neutrale e non sbilanciarti troppo, per favore» affermo, deciso. «Prova, bho, col cinema. Gli piacciono i film. Evita magari "Una notte da leoni" o "Principe azzurro cercasi", per il resto va tutto abbastanza bene» continuo.

«Oh, d'accordo, che palle! Comunque, sai che un bel film da vedere insieme sarebbe "Se cucini ti sposo", ho visto un paio di minuti con nonna e sembra carino...»

«Dani. Fermati e rilassati, stai straparlando.» lo interrompo secco, aprendo la porta ed entrando in casa. «Ma poi, che film di merda...»

«Hey, ciao» dice mamma, o meglio, la testa di mamma, sulla porta del salotto.

«Hey» le rispondo io, togliendomi le scarpe. Da Dani, invece, non arriva nessun segno di vita. Mi volto verso di lui, che se ne sta ancora sullo zerbino, guardando questo posto come se fosse un macello. Sbuffo. «Cosa stai facendo fermo lì?» chiedo, retorico.

Corda del SolWhere stories live. Discover now