I DO NOT WANT YOU TO BE TEMPORARY.

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CAPITOLO 11.
Niccolo's pov.

Osservo Federico mentre guarda fuori dalla mia finestra in direzione della sua e al contempo scruto lo schermo del telefono sulla chat di Valerio. È visibilmente ubriaco e ne sono più che certo perché in circostanze normali, non mi avrebbe scritto.
Ha lanciato un messaggio poco fedele alla grammatica e poi è rimasto online. Attende una mia risposta, ma ho così paura che mi tremano le mani.

« Tutto bene? » domanda Federico.
« Sì. Cioè credo di sì. »
« Credi? »
« È successa una cosa strana. »
« Fa' vedere. »
« Dubito che capiresti. »
« Mi credi così stupido? » ridacchia.
« No, non intendo questo. »

Annuisce e poi torna a guardare fuori mentre la pioggia bagna il giardino coi girasoli di Angie. È carino lo spettacolo che la natura ci regala, ma è meno carino che lui abbia deciso di ripresentarsi nella mia vita con così poco preavviso.
Valerio, sei scomparso per mesi ed adesso torni come se niente fosse, come se ti aspettassi che mi manchi anche tu. E lo so che ne sei convinto, perché oramai mi conosci meglio di quanto mi conosca io.

Ogni volta che digito qualcosa sulla tastiera mi sembra stupida, perciò la cancello ed osservo la scritta Online che rimane fissa sotto al tuo nome.
Ho saputo da Ludovica che ti sei fidanzato ed io solo ad assecondare questo tuo messaggio mi faccio schifo. Mi dispiace per colei che ti sta accanto, forse più di quanto mi dispiaccia per te, perché è chiaro che non è difficile scordare ciò che è stato.

« Hai una cera! » Federico si volta verso di me.
« Mi ha scritto una persona. Tutto qui. »
« Caspita, deve essere importante considerando da quanto fissi quello schermo. Abbassa quella dannata luminosità, te ne prego! »
« Inizio col scusarmi e poi procedo dicendo che io e lui abbiamo vissuto tanto. Perciò sì, è importante. »
« Un tuo caro amico? »
« Sì. »

« Ti capisco. Anche io ci sono passato. »
« Sul serio? »
« Credi che io non abbia lasciato nessuno nel mio paese? Pensavo fossi più caparbio. »
« Sì, lo sono. Me lo sarei dovuto aspettare. »
« Ero ironico, non te la prendere. »
« Sta' tranquillo. »
« Pensi di rispondergli? »
« Cerco di pensare qualcosa di sensato da dire. »
« Beh, se siete amici non dovrebbe essere così complicato scrivere qualcosa. »
« Tra noi le cose sono un po' cambiate. » affermo.

« Adesso si spiega. »
« Già. »

Onestamente non mi fido ancora di Federico. O almeno non così tanto da raccontargli di Valerio.
Non ho certezza neanche di cosa ne pensi del mio orientamento sessuale, perciò tasterò il terreno o soltanto dopo, se avrò un riscontro positivo, gliene parlerò nel più dettagliato dei modi.

Messaggio a Valerio :
« Non mi aspettavo che ti facessi vivo. Sei ubriaco, lo capisco dal modo in cui scrivi il messaggio, perciò non manderò a lungo la conversazione.
Domani ti sarai già pentito di avermi scritto. »

« Però! Che freddezza! » esclama Federico.
« Cerco solo di capire le sue intenzioni. »
« Che intendi dire? »
« Nel caso in cui ubriaco non fosse, mi scriverà e manderà avanti la discussione. »
« Usi la psicologia inversa? »
« Sì. Funziona. » rido.
« Intrigante. Mi piace. »
« Onorato. Sono onorato che ti piaccia. » rido ancora.

Messaggio da Valerio :
« Non sno ubriaco! E tu 6 uno stronzo. »
Messaggio a Valerio :
« Non scrivi mai con le abbreviazioni. Sei ubriaco ed io non voglio che tu ci stia troppo male domani, quando realizzerai di aver commesso uno sbaglio. »
Messaggio da Valerio :
« Dico davvero, mi manchi. »
Messaggio a Valerio :
« Anche tu. Adesso stenditi e dormi. »
Messaggio da Valerio :
« Va bene, faccio il brvo. Promeso! »
Messaggio a Valerio :
« Buonanotte! »

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