CRAZY, HUNGRY AND DRUNK.

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CAPITOLO 10.
Federico's pov.

« Vieni a prendere una cioccolata da me? » domanda lui ed io lo guardò con sorpresa.
« Guardaci, siamo fradici. Non credo che la signora Cooleman accetterebbe. »
« Angie mi ama. E poi credo che le farebbe piacere sapere che ho conosciuto qualcuno. »
« D'accordo, ci sto. Però prima mi cambio. » rido.
« Fai sul serio? » ride anche lui.
« Sì. Sono umido e la felpa mi striscia contro la pelle, una sensazione orribile, decisamente. »
« Va bene capo! »

Siamo arrivati davanti le nostre case, accompagno lui seguendolo con l'ombrello per evitare che si bagni, poi torno indietro e percorro il mio amato vialetto. Sono soltanto troppo orgoglioso per darlo a vedere, ma Yellowstone mi piace più di quanto credessi e forse mi farà male tornare.
Qui la gente è contenta, nessuno ti giudica per come ti vesti e sono sempre tutti troppo gentili, il che quasi mi crea dubbi perché nessuno può essere carino e sorridente così a lungo.

Niccolò lo conosco da poco, ma non sorride spesso come gli altri, perciò credo che ci sia affinità tra me e lui. Anche se si sforza nel cercare di non dimostrarlo, so benissimo che ci tiene a non fare un passo falso quando è in mia compagnia ed io dal canto mio mi diverto un sacco a fare finta di essere chi non sono.
Probabilmente ho esagerato con quella storia che continua sempre a tirare in ballo e lui ne è visibilmente provato, considerando quanto ci pensi.

Sono fatto così. Mi piace giocare e mi piace soprattutto chi gioca con me, è quasi un vizio ormai, un cattivo giochetto un po' bastardo a volte.
Sono attratto da quelle persone che soltanto guardandomi si incatenano a me senza neanche rendersene conto ed è per ragioni come questa che prevedo che Niccolò si stancherà di questa partita.

Io ce la metto tutta per rendere il match allettante ed innescare in lui la curiosità che mi serve che abbia per farmi sentire come il capo. Sono intraprendente e se c'è una cosa che più mi da alla testa, è che le cose non vadano come avevo progettato minuziosamente nella mia testolina brillante.
Mi reca fastidio che mi si obietti, però mi aggrada che qualcuno si opponga a ciò che dico perché la vita è nulla senza un po' di dibattiti. Non è così?

E no, non provate a negarlo, ipocriti. Voi non siete migliori di me, siamo tutti sulla stessa barca, una barca che affonda lentamente ma che sta quasi arrivando al porto.

« Hey Jess. I'm back! » urlo prima di togliere le scarpe per evitare di infangare il pavimento di casa.
« I'm in the living room, just chilling. »
« I'll drink an hot chocolate with Nico this afternoon, is it okay? » chiedo.
« Yeah. Of course. » risponde senza pensarci due volte, poi mi regala un sorriso che io afferro, ricambio e corro su a cambiarmi.

Fuori la porta pioggia continua ed è diventata più intensa perché adesso ad esserle di compagnia c'è anche il vento, a giudicare da come le chiome degli alberi si stiano piegando. Non importa, non mi fermeranno di certo due gocce d'acqua.
Preferisco di gran lunga la cioccolata al caffè, per questo se me lo avesse proposto, avrei rifiutato con fare da ragazzino prezioso che se la tira.

Niccolò è un tipo ok. Non credo di piacere molto a Malcom e a Zac, ma non importa perché se non altro ho Angie dalla mia parte ed oggi sarò io il protagonista in quella casa spaziosa ed ampia.
Reputo che un aspetto che odio del mio carattere sia proprio questo. L'essere un narcisista egocentrico intendo, perché è questo che distrugge la maggior parte delle interazioni sociali che molti cercano di instaurare con me.

Sono freddo, distaccato ed anche a trattati bisbetico, poi però il mio modo di vedere le cose migliora e matura in una frazione di secondo, perciò passo da uno stato di angustia ad uno di gentilezza e quasi frivolezza, una frivolezza che mi trascina lontano come una leggera brezza farebbe se fossi una farfalla.
Mi piace perdermi e ritrovarmi, ma talvolta capita che smarrisci la strada e non ti ritrovi più.

TIENIMI LONTANOWhere stories live. Discover now