sedici

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mi guardai vagamente attorno, cercando di allontanarmi il più possibile da jack, ignorando il mio collo dolorante.

cos'ho fatto?

jack era a terra incosciente, la sua maschera rovinata e sangue che tingeva i suoi capelli. lievemente mossi dal venticello.
quando la logica tornò in me lo trascinai fino alla radura e usai le corde con cui i fantocci erano appesi ai rami per legarlo al tronco di un albero, dubito che al suo risveglio non sarebbe riuscito a slegarsi, ma non sapevo cos'altro fare. sapevo che al suo risveglio sarei morta.

non sapevo perchè non stessi ancora scappando, correndo velocemente in cerca d'aiuto, anzi, feci un'altra cosa che avrei potuto evitare di fare.
rimossi la sua maschera.

non sapevo cosa aspettarmi, sapevo già che la sua pelle era grigia e aveva denti appuntiti, ma non avevo ancora visto la sua faccia interamente ed ero curiosa.
apparte la pelle, era perfettamente normale, aveva i tratti di un qualsiasi ragazzo.
fissandolo, la maschera cadde dalle mie mani e iniziai a correre senza guardarmi dietro, scappando dall'essere incosciente.
orribile, terrificante, malvagio e disumano.
un mostro.

infondo, jack era un mostro. come avevo fatto a dimenticarlo? perchè ero preoccupata per lui? la vittima qui ero io, non lui. ero io la prigioniera, legata al letto ogni notte, con la paura di risvegliarmi senza un rene.

respirando affannosamente mi fermai e mi appoggiai ad un albero, abbracciando me stessa, dove sarei andata? non avevo idea di dove mi trovassi, in che direzione andare per trovare una città abitata. mi sarei persa prima di trovare aiuto e se jack mi avesse trovata...
toccai lievemente il collo, sussultando dal dolore.
guardai le mie dita coperte di sangue.
osservando il sangue realizzai che non avevo un posto dove andare, dove scappare.
era tutto inutile, i miei genitori mi avevano abbandonata per un motivo, non mi avrebbero sicuramente ripresa ora.
l'unico che mi era rimasto era jack.
iniziai a ridere maniacalmente, con le lacrime che mi rigavano il viso.

scuotendo la testa, lentamente, ripresi a camminare verso la radura. asciugai le lacrime pensando alle persone che fanno fatica ad allontanarsi dai compagni o dai genitori abusivi, ma ora riuscii a capirle. era terrificante, aveva preso tutto quello che mi rimaneva, lasciando sè stesso come unica opzione.
si chiama disperazione questa?

jack's pov

risvegliato dal suo sonno privo di bei sogni, fu invaso da un'orribile dolore sulla parte superiore della testa.
cos'è successo?
quando cercò di muoversi, aprii gli occhi, vedendo le corde che lo tenevano legato all'albero.
no! no no no!
iniziò a muoversi faticosamente, ignorando la ferita sanguinante in testa, doveva liberarsi.
"LASCIAMI ANDARE! NON SONO UN ANIMALE SELVATICO DEL CAZZO!" urlava mentre cercava disperatamente di allentare le corde.
il sole era coperto da grandi nuvole grigie pronte ad esplodere.
"NON SENTI QUEI TUONI? COSA VUOI FARE? LASCIARMI QUI SOTTO LA PIOGGIA?"
lacrime nere sgorgavano dai suoi occhi vuoti mentre si agitava violentemente tentando di liberarsi.
perchè stava succedendo tutto ciò? jack si era comportato bene, giusto? non aveva cercato di mordere joe ultimamente. aveva sempre mangiato i pasti senza rigurgitarli dieci minuti dopo e aveva sempre ringraziato joe. è stato un bravo ragazzo, stava davvero provando ad essere un bravo ragazzo, davvero.

"perfavore..."
jack singhiozzò, calmandosi. urlare non avrebbe migliorato la situazione, joe era pazzo. vedeva jack come un giocattolo, una cosa interessante con cui ammazzare il tempo.

foglie e rami che si spezzavano incuriosirono jack, che però non ebbe il coraggio di alzare il capo. non voleva vedere il sadico sorriso sulla faccia dell'uomo, sentire la sua crudele risata.

"...jack?"
la voce lo colse di sorpresa. era femminile e dolce, totalmente diversa da quella di joe.
con il corpo teso, alzò lo sguardo incontrando una ragazza, i suoi vestiti erano sporchi di sangue e terra, i suoi occhi erano gonfi e lucidi mentre lo osservavano, completamente confusi.
lei non era il suo rapitore,era qualcun altro, chi era?

subito, si ricordò tutto.
joe era morto, è morto da ormai due settimane.
questa ragazza, agatha, era la sua salvatrice. l'angelo che l'aveva salvato dall'oscurità, che gli aveva mostrato la luce dopo tanto tempo passato in una voragine d'angoscia.
jack era ora libero, ma allora perchè era legato ad un albero? era diventato di nuovo un prigioniere?

"perchè...?" sussurrò, con lo sguardo vuoto e pieno di confusione.
"perchè lo stai facendo... cos'ho fatto? perchè?"

a quel punto la sua voce diventò un infinito singhiozzo e lacrime nere ricominciarono a scendere dai buchi neri che dovevano essere i suoi occhi.

eyeless jack- non so scrivere<3Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ