quattro

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jack's pov
confusione riempì presto la sua testa, steso a terra col bisturi troppo lontano per essere raggiunto.
una siringa sporgeva dal suo collo, riempendo il suo corpo col vuoto.
la sua stessa arma, usata contro di lui.
ironico.
"tranquillo, non ti farò male, sarai il mio animaletto, il mio animaletto molto speciale..."

jack sorrise alla figlia dell'uomo che lo tenne ostaggio per molto tempo, cibandosi della paura nel suo viso mentre le teneva il mento.
la paura è una bellissima emozione, gli faceva battere il cuore a mille.
vedere il terrore negli occhi della gente mentre lui tagliava lentamente i loro corpi.
è passato molto tempo dall'ultima volta, e vedere quello sguardo negli occhi di agatha gli dava quel senso di potere che per tanto tempo non aveva provato.

ma non aveva alcuna cattiva intenzione nei suoi confronti, d'altronde, l'aveva salvato.
magari non è stata lei ad uccidere il suo rapitore, ma l'ha liberato.
magari sta contemplando la sua decisione in questo momento, poteva lasciarlo a morire di fame e andarsene via.

"pensi di poter rispondere ad alcune domande?" chiese con un dolce sorriso, ben consapevole che i suoi denti appuntiti le facevano paura.
la ragazza aprì bocca ma senza un suono che uscisse, ovviamente troppo spaventata per parlare, annuii e basta.
"bene"
jack lasciò andare il suo mento e la tua testa cadde morta sul cuscino.
indietreggiò per darle dello spazio.

interrogare persone era difficile, per assicurarsi delle risposte oneste la paura giocava un ruolo fondamentale, basandosi sullo sguardo di agatha, si poteva iniziare.
"inizierò con una semplice, come si chiamava quell'uomo?"

"joe, joe wallace"
annuii, non stava mentendo, era solo per metterla alla prova, diverse volte aveva sentito delle conversazioni dell'uomo in cui veniva nominato.
si chiamava davvero joe.
"siete imparentati?"
"uhm..." fece una pausa cercando di trovare le giuste parole. "era mio zio... ma lo consideravo solo come qualcuno a cui prendere soldi e..."
si fermò di colpo, guardandolo con orrore.
"non voglio vendicarmi su di te"
disse jack scuotendo la testa
"speravo di poterlo uccidere con le mie mani ma ormai è morto, sono sazio e sono soddisfatto"
"sei s-sazio?"
jack si avvicinò bruscamente sorridendo, facendola sussultare

"organi, i reni sono deliziosi ma diciamo che non mi dispiacciono gli altri.
sono molto saporiti, più sono freschi più sono buoni, come ogni cibo"
il viso di aghata perse colore, così scossa che il suo corpo non riusciva nemmeno a tremare.

si allontanò da lei soddisfatto
"andiamo avanti, in che posto ci troviamo?"
non rispose subito, il sorriso del ragazzo sparì
"agatha... non farmi ripetere..."
"le montagne! non so esattamente il nome ma... scusa non lo so proprio"
lacrime iniziarono a sgorgare dai suoi occhi privi di luce, iniziò a respirare con fatica ed ansimare, a quanto pare ha esagerato un po' troppo...
"agatha."
alzò il capo per guardare verso di lui, con terrore nello sguardo.
il sorriso sadico di jack era ora sparito, la sua espressione era molto più calma.
"sai almeno il nome della città più vicina?"
la ragazza deglutii
"littlemead? non ne sono sicura..."
jack pensò, il nome era famigliare, era ormai sicuro di trovarsi nella città in cui aveva il nascondiglio.
non sarebbe stato difficile ritrovare casa.

mentre pensava non si era accorto che la ragazza lo stava guardando, piccole gocce di sudore strisciavano sulla sua fronte, poteva anche sentire il rumore metallico delle catene provocato dai tremori di agatha.
oh, la paura nei suoi occhi era così deliziosa.
"stai andando bene per ora"
disse, rivolgendole un sorriso rassicurante
"ho quasi finito, ho solo un'ultima domanda, ce la puoi fare?"
con un debole cenno della testa, sorrise delicatamente alla ragazza
"bene, quindi, siamo soli?"
alla domanda il corpo di agatha si tese, gli occhi si spalancarono.
il silenzio bastava come risposta: sì, erano da soli, ma jack voleva sentirselo dire "insomma?"
"...sì"
non c'era nessuno qui intorno, nessuno che la potesse salvare, tranne il suo caro joe, ora un cadavere.
povera, povera piccola ragazza, tutta sola in mezzo al nulla con un mostro.
tremava e stringeva la coperta sopra le sue gambe per fermare le lacrime.
"okay può bastare per ora"
disse jack, abbassando la maschera.
non c'era più bisogno di intimidirla.
"hai fame?"
la domanda la sorprese, lo guardò sbattendo le palpebre.
"..cosa?"
"hai.fame?"
ripropose l'offerta lentamente, mettendo enfasi su ogni parola mentre agatha lo guardava stupita.
"un po'?"
il colore sembrò tornare nel suo viso, il ragazzo annuì e uscì, chiudendo la porta dietro di sè.

eyeless jack- non so scrivere<3Where stories live. Discover now