Capitolo 22

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- Ma perché? Perché?-
- Signori e signore, vi presento il Re della Tragedia.-
Harry James Potter si attaccò alla tazza del caffè, una tazza rossa con su scritto "Vado a fuoco!" che era certamente di suo figlio e guardò con pietà il nuovo inquilino della Lucky House.
Thomas Maximilian Riddle aveva davvero del talento per il melodramma.
- Perché mi lasci andare eh?- gracchiò, infilandosi una camicia nera sui jeans, emettendo gemiti ben poco indicati ad orecchie delicate visto che la sua ferita sulla schiena continuava a sembrare il Traforo del Monte Bianco - Io dovrei starmene chiuso qui dentro, sotto la supervisione dei miei parenti! Non dovresti lasciarmi andare in giro da solo! E se quelli del Ministero vengono a saperlo? E se mi succede qualcosa?-
- E se ti rovesciassi addosso questo caffè bollente?- ironizzò Potter - Tom stai dando i numeri.-
- E poi con quello.- ringhiò Riddle, levando gli occhi al soffitto mentre la sua borsa da viaggio si riempiva di cambi per tre giorni di ritiro chissà dove - Con quell'imbecille fra le palle. Dio, ma che cazzo di torto ti ho fatto in un'altra vita eh? Ero un ateo forse? Un blasfemo?-
- Ateo lo sei adesso.- replicò Harry, melenso - Lascia perdere Trust Tom, goditi l'uscita e basta.-
- E come faccio a godermela con quello lì eh?- sibilò con aria altezzosa, spiaccicato Draco Malfoy - Ogni volta che ride mi sembra di sentire un'orgia di gatti!-
- Che cosa disgustosa.-
- E' la verità.-
- Volgare.-
- Sta zitto Harry.- rimbrottò Tom, infilandosi la cintura nei passanti dei jeans - So già come andrà a finire. Quando torno il primo luglio dovrò richiedere una seduta analistica serale col primo psicotico che passa! Anzi, sai che faccio? Vado a farmela da Damon, tanto sono praticamente mezzo morto!-
- Certo che ne spari di cazzate.-
Harry gli lanciò la custodia con gli occhiali di Brand Feversham, pensando a buon diritto ma che magari avrebbero potuto servirgli, poi anche delle fiale colme di acqua di Lazzaro.
- Sono le otto, muoviti.- lo incalzò.
- Non voglio andarci.-
- Mostriciattolo, rivedrai tanta di quella gente che Trust passerà in secondo piano.-
- L'unico piano dove voglio vederlo è sotto terra. Come minimo a cinque metri, chiaro?-
- Quel veleno in corpo sta avendo degli strani effetti sul tuo carattere.-
Tom si sgonfiò un po', mettendo in muso.
- Me l'hanno detto. Sono insopportabile?-
- Più che altro divertente.- ridacchiò Harry, dandogli una pacca sulla spalla - Malefico, dove sei?-
Dal corridoio arrivarono risposte diverse.
Elettra disse che Draco era andato a farsi un bagno, Faith invece convinse il padre che il biondastro aveva rapito Lucas e stavano ingaggiando una lotta all'ultimo sangue da qualche parte.
Topparono tutte e due.
Lucas aveva rubato la scopa a sua madre e stava volando come un pazzo nel salone, con Cosmo infilato nel cappuccio della maglietta che pigolava come un disperato. Fu Glory a fermarlo, quando gli lanciò addosso un cuscino, infastidita dal baccano e lo fece rotolare quasi dentro il laboratorio di Draco.
Poco dopo Malfoy arrivò davvero, tenendosi in spalla un Phyro scalpitante.
- Papà dì a questo spacciatore di erbette di mettermi giù!- scandì Lucas perentorio.
- Hai quasi ammazzato Glory e quel pollo grigio, impedito.- replicò Malfoy, acido - Potter quando lo mettiamo al San Mungo, eh?-
- Vacci tu al San Mungo! E fatti dire perché sei così fuori di testa! Ehi, quella è la mia tazza!-
- Sarà meglio che vada.- mugugnò Tom, chiudendo la borsa seccamente.
- Dov'è l'appuntamento?-
- Abbazia di Westminster.-
- In una chiesa?- Lucas si sporse dalla spalla di Draco - Che palla di riunione.-
- Ma che ne so. Draco guarda che ti sta fumando la camicia.-
Malfoy attaccò a sbraitare per la sua camicia da cinquecento galeoni, neanche Trust aveva camicie così costose, e così Lucas riuscì a scendere dalle sue spalle, ridacchiando compiaciuto del suo operato.
- Sai che puoi fare da grande?- berciò Malfoy.
- Il piromane?- soffiò Lucas deliziato.
- Ma che piromane!- replicò Harry, seccato - Pompiere. Come la canzone.-
- Nasci incendiario, muori pompiere.- canticchiò Tom, facendo spalancare la bocca a Lucas per lo sdegno.
- Cosa?- il bambino aveva i capelli quasi dritti - No, non voglio fare il pompiere! E neanche l'Auror!-
- Grazie a Merlino.- sentenziarono tutti e tre i più grandi, trascinandolo fuori dalla stanza e iniziando a scendere al piano terra.
- Voi siete matti! Farò. Bhò, farò l'agente nelle missioni segrete. Darò fuoco ai covi di demoni! Eh?- Lucas spalancò un sorrisone angelico - Potrei essere utile!-
- Facendo arrosto la gente?- Harry sogghignò perfido - Non saprei. Herm!- la salutò, visto che rientrava dopo il turno di notte, distrutta - Secondo te cosa può fare un Phyro?-
Lei baciò Draco, reprimendo uno sbadiglio e carezzando la testa a Lucas.
- Un Phyro?- sbadigliò di nuovo - Puoi farti studiare dal Ministero, puoi essere impiegato dai bioterroristi per scongelare i ghiacci polari e farci morire tutti a causa delle inondazioni.-
- Ma certo. Potrebbe diventare il braccio destro di Blair.- frecciò Tom.
- Non ti piace Blair?-
- No, è un idiota.-
- Comunque.- Hermione sorrise, strizzando l'occhio al Phyro - Puoi essere tante cose, in fondo sei un mago che sa dominare il fuoco, ma prima di tutto sei un mago come tutti gli altri. Ma se proprio vuoi sfruttare di più i tuoi poteri di Phyro. Potresti fare luce.-
- Fare cosa?- Lucas levò le sopracciglia - Dovrei andare in giro ad accendere le lanterne nei parchi?-
- Non proprio.- la strega rise di più, dandogli un bacio in fronte - Ma farai luce. In un modo o nell'altro. O almeno così dice Glory, parlane con lei. A proposito, c'è la strega cattiva sulla porta.-
- Chi c'è alla porta?-
Non fecero in tempo nemmeno a Smaterializzarsi che la strega apparve davvero.
Jocelyn Black si presentò con la solita aria da nobildonna sdegnosa.
Si guardò attorno, poi puntò gli occhi sui presenti.
- Nonna.- fecero Draco e Tom.
- Bisnonna.- disse invece Glory, sorridendo appena arrivata - Buongiorno.-
- Salve tesoro.- rispose quella, altezzosa - Hn, vedo che nonostante i presenti sei dotata di una buona educazione. Salve nipoti. Signor Potter..- sibilò poi.
- Oddio.- Harry schioccò la lingua - Ho perso la mia pasticca di cianuro, vado a cercarmela.-
- Ecco, vada.- Jocelyn Black storse il naso alla presenza di Hermione - Lady Hargrave.-
- Nonna cosa fai qui?- le chiese Draco.
- Sono venuta a trovare i miei nipoti, mi sembra ovvio. In privato.-
Hermione sorrise, gelida.
- Vado a dormire.- si sporse e baciò di nuovo Draco - A stasera.-
- Orari strani ha tua...tua moglie.- Jocelyn Black mollò un cesto di arance in mano a Malfoy - Ecco, queste vengono dalle nostre serre. Sono deliziose.-
- Grazie nonna.- Draco lasciò il cesto in mano al primo elfo che passava - Ti direi di entrare, ma abbiamo tutti del lavoro da fare. E Tom sta andando via.-
- Davvero caro?- la Black fissò Tom, diffidente - E dove vai?-
- Riunione del mio anno, nonna.-
- Mi raccomando, tieni alto l'onore di famiglia.-
- Oh, terrò alto tutto quello che deve stare alto.- se ne uscì Riddle.
- Ricominci.- soffiò Draco a bassa voce.
- Stai scherzando?- chiese Jocelyn, arricciando il naso.
- Si, nonna.- Tom stirò un sorriso ironico.
- Non hai preso da tua madre in questo.- commentò lei.
- Avrò preso dal papi.-
Peggio ancora.
- Vai.- sibilò Draco, dandogli una spinta - Ci vediamo fra tre giorni.-
- Bene.- Riddle levò la mano e salutò Harry ad alta voce - A presto!-
Bene, sparito lui, Jocelyn praticamente costrinse Draco e Glory a farle da balia per almeno mezz'ora, poi finalmente prese il volo anche la befana che guarda caso, era sempre un angioletto con la sua pronipotina adorata.
- Bhè, è stata gentile a portarci le arance.- borbottò la piccolina.
- Bruciale. Anzi, chiedi a Lucas di farlo.- masticò Draco fra i denti - Torno a lavorare principessa.-
- Ok. Io dico agli elfi di farti la spremuta.-
Lui rise, andando via - Non preoccuparti troppo. Da che ne sappiamo, potrebbero essere avvelenate.-
E Draco non sapevo quanto aveva ragione.

T.M.R |DRAMIONE|Donde viven las historias. Descúbrelo ahora