Capitolo 15

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Certe giornate iniziano nel silenzio totale.
C'è qualcosa però che aleggia nell'aria. E' leggero, appena percettibile...e non se ne va.
E' l'odore del cambiamento.
Come quello della tempesta. Leggero da principio. Poi sempre più intenso.
E Lucas James Potter fin da piccolo imparò presto a riconoscere quella sensazione.
Era passata la notte...e sulla Lucky House regnava ancora un silenzio strano, quasi indotto.
C'era...pace finalmente, quel 19 giugno.
Uscito dalla sua stanza rimase a fissare il corridoio. Ma nulla di preciso.
Ascoltava.
Silenzio.
Solo la neve che cadeva e i fiocchi che si ammonticchiavano contro i vetri, sui davanzali.
Poi Faith gli apparve a fianco, sinuosa come un fantasma ma dolce come una fata.
- Sai chi è?-
Lucas scosse il capo. Se l'era aspettata quella domanda. La stessa che lui si era fatto per tutta il suo dormiveglia, attento al minimo rumore proveniente dalle camere degli ospiti.
- Ieri sera mi hanno spedito a dormire come te, cosa credi? E Glory?-
Faith negò col capo, guardando a sua volta il corridoio. C'erano delle stanze magiche in quel corridoio, quello che divideva la loro ala da quella dei Malfoy. E non sempre avevano il permesso di entrarci...e neanche sapevano dove fossero i grandi.
C'era silenzio. Anche accostandosi a ogni porta, non avrebbero saputo dire dove fossero.
Forse avevano Insonorizzato tutto.
- Andiamo da Glory.- disse seria, stringendosi un maglioncino blu addosso.
- Si ma...quello dove l'hanno messo?-
Già.

"Quello".
Chi era "quello"?
Lucas continuava a chiederselo a ogni passo sui gradini dello scalone, a ogni passo che lo allontanava da quel corridoio.
Chi era quel ragazzo che Draco aveva trovato quella notte mezzo morto di freddo di fronte alla loro porta?
Ma lo conoscevano. Ne era sicuro.
Conosceva abbastanza Draco da averlo visto preoccuparsi così, con quella faccia, solo con Hermione e Glory.
Quindi...doveva essere una persona importante.
Anche sua madre era sbiancata vedendolo. Anche Hermione.
E suo padre...che era rimasto immobile sullo scalone, nello stesso punto dove ora si trovava lui.
Si, quel tizio lo conoscevano bene.
Una fantasma, gli aveva sussurrato Glory la sera prima.
Era come se avessero visto tutti un fantasma.
Quando raggiunsero la cucina dei Malfoy però il silenzio scomparve.
C'era il profumo del bacon e dal caffè, c'erano delle frittelle ai lamponi sul bancone della cucina.
E il bollire dell'acqua del thè, sui fornelli, era frammentato da un pigolare continuo...
Le uova si erano schiuse.
Un nugolo di batuffoli gialli stava ai piedi di Glory, seduta a terra contro il mobile della cucina, intenta a leggere da un libricino di favole.
- Sono nati!- sorrise Faith correndo da lei - Guarda Lucas!-
- Già.- fu il laconico commento della piccola Malfoy - Le uova si sono schiuse questa notte.-
- Ehi ma...e queste cianfrusaglie?-
Lucas guardò più attentamente lo spazio della stanza, invaso da strani oggetti.
Libri, un mare di libri. Alcuni cd vecchi e logori, dei vestiti da donna, scarpe estive dal tacco alto, un pacchetto di sigarette vecchissimo, tutto rovinato. E poi...occhiali. Occhiali di suo padre forse.
Una scopa rotta in tre punti, una Nimbus2000. E altro ancora.
- Da dove arriva tutta questa roba?- fece allibito.
- Non lo so.- sospirò Glory, mentre i pulcini di oca dalle uova d'oro zampettavano lì attorno goffamente - Ma sono quasi sicura che si tratta di una magia! Guarda qua!- e sollevò il libricino sotto il suo naso - Parla delle oche. Dice che quando le uova si schiudono e quando c'è un uovo diverso dagli altri, se si tratta di un buon presagio allora questo presagio ci riporta delle cose che erano andate perdute.-
- Quindi questa è roba che hanno perso i nostri genitori?- allibì Faith, prendendo in mano la Nimbus2000 rotta.
- Credo di si.- annuì Glory - E' un buon presagio comunque.-
- Come fai a dirlo?- Lucas immaginò i pulcini già in formato adulto, ovvero oche arrosto - Dov'è quello dell'uovo di piombo? Sono tutti uguali...ehi ma sono otto! Dov'è il portaguai?-
- Qua.-
Glory gl'indicò il cappuccio della costosa felpa bianca.
Strabiliati, i piccoli Potter fissarono una strana palla di pelo grigiastra. Un cosetto spiumato e obbrobrioso, con due piume azzurrognole ai lati dalle testa.
- Perché te lo tieni lì?- chiese Faith, carezzando la testolina al cosetto - Che carino!-
- Carino cosa?- fece suo fratello, prosaico come sempre - E' la cosa più inguardabile che abbia mai visto!-
- Bhè, magari è come il brutto anatroccolo.- sorrise Faith, senza farsi smontare - Posso prenderlo?-
- Fai pure.- rispose Glory, rituffando il viso nel libro - L'ho messo lì perché gli altri lo maltrattano.-
- Come lo maltrattano?-
- Si.- la biondina guardò i pulcini gialli con sguardo pigro - Non lo lasciano mangiare con loro. L'hanno perfino spinto fuori dal cestino.-
- Piccoli bastardi.- commentò Lucas, addentando una frittella.
- Lucas!- lo rintuzzò la sorellina, carezzando ancora il batuffolo grigio - Magari diventa un cigno! Anche se non ho mai visto un cigno con queste piume azzurre in testa! Ma che cos'è?-
- Non saprei, magari un uccello del paradiso. Ho cercato ma non ho trovato nulla su animali magici come lui. So solo che, anche se brutto, è di buon presagio visto tutte le cose che sono apparse e che prima erano perse.-
- Quindi...- Lucas mollò la frittella, alzando lo sguardo al soffitto - Se le uova si sono schiuse stanotte dici che anche quel tipo era andato perso...e l'hanno ritrovato?-
I tre piccoli maghetti si zittirono nello stesso istante.
Chissà...chissà se era stato quel pulcino grigio a portare quel tizio a casa loro.
- Come lo chiamiamo?- Glory cambiò argomento - Il pulcino grigio dico.-
- Oca al cognac.- mugugnò Lucas sarcastico - E agli altri diamo dei numeri...tanto non vivranno a lungo.-
- Tu non sei normale.- replicò Faith, mentre il pulcino le pigolava fra le dita allegro - E' un maschio?-
- Ahah.- annuì la biondina.
- Allora lo chiamo Cosmo.-
- Fa lo stesso, tienilo pure.- sorrise allora Glory, appena per un attimo - Basta che te ne curi tu, perché questi qui non lo lasciano stare. Sembra ce l'abbiano con lui.-
- Sicura che non ce l'abbiano con lui perché è un orrido piccolo mostro?- sentenziò il Phyro di casa.
Le streghette ignorarono le sue battutacce e iniziarono a fare colazione per conto loro ma quando dei passi pesanti si fecero avvertire dal piano superiore, circa quindici minuti più tardi, mollarono subito tazze e posate per correre alla porta. Vi si appostarono come segugi o come spacciatori serali e videro Draco, che non era andato al lavoro inventando una scusa, scendere in rapida sequenza dopo Efren.
C'era anche Elettra.
-...tu non capisci!- Coleman aveva appena gettato una serie di bende insanguinate sul tavolino del salone comune. Pareva stanco il Medimago, stanco e provato. Ma la sua espressione convinse Lucas a rizzare le orecchie.
- Cosa non capisco?- chiese Elettra, affiancandosi a Malfoy.
Efren sospirò.
Sembrava quasi terrorizzato. E non era da lui.
- Ragazzi, siamo di fronte a una cosa seria.-
- Non t'ho chiamato per vederti dare i numeri.- sibilò Draco, serio - Parla chiaro.-
- Hai idea di cosa aveva nella schiena?- ringhiò Efren esasperato - Cristo! Due pezzi di ferraglia spessi due pollici e lunghi cinque centimetri! Qualunque cosa fosse avrebbe dovuto ucciderlo! E qualunque cosa fosse l'ha colpito più di una settimana fa.-
- Lascia perdere.- Draco agitò la mano - Avanti, come sta?-
Coleman si passò una mano fra i capelli, cercando di calmarsi.
- Ok...a parte la ferita alla schiena, ha del veleno letale nel circolo sanguigno. E se non l'ha ancora ammazzato significa solo che il veleno farà sempre parte di lui, d'ora in avanti. Non lo ucciderà. Diventerà più forte. La febbre, con la pozione che gli ho somministrato, si abbasserà nel giro di qualche giorno e se Lady Lancaster davvero ci porta...quella cosa per curarlo, ancora meglio del previsto... ma starà come in coma, almeno fino a quando non si sveglierà autonomamente.-
- Altro?- chiese Elettra.
- Non so dove sia stato ma ha un morso di vampiro sul polso. E un altro sul collo. Chiunque sia stato a morderlo ha cercato di estrargli il veleno dal corpo, senza riuscirci. Ma non si tramuterà, tranquilli.-
- Perciò le condizioni generali sono buone?-
- Non posso dirlo finché non si sveglia. Ma se non è morto fino ad ora è baciato dalla fortuna. Quindi sopravviverà.-
- E' tutto a posto allora.- finì Draco, socchiudendo le palpebre, sollevato. Efren però non parve dello stesso parere, visto come lo fissò a occhi sbarrati.
- A posto?- riecheggiò sgomento - A posto Draco? Non c'è un cazzo a posto! Me la ricordo la sua faccia, cosa credi? E ricordo bene quel collare che ha al collo. T.M.R.- li studiò attentamente - Mi ricordo di lui.-
- E allora?- lo sfidò Malfoy.
- Mi prendi in giro? Volete finire tutti ad Azkaban?- urlò a quel punto Efren - Draco, per Dio! Se scoprono che è qua finirete tutti davanti all'Alta Corte dei Maghi. Il Wizengamot aspetta solo di togliervi di mezzo! Dovete consegnarlo.-
- Non ci pensare nemmeno.-
Era Hermione.
Stava scendendo rapidamente dallo scalone.
Pantaloni di pelle aderenti, giacca nera, guanti e spada alla cinta.
- Dove vai?- le chiese Elettra.
- Devo andare alla Corte con Milo, Trix e la squadra di Grey.- rispose gelida, fermandosi accanto a loro - Ma finché non ne parleremo tutti quanti insieme, non farete nulla.-
- Hermione!- Efren scosse il capo - Finirete nei guai.-
- No.- sibilò lei, fissandolo attentamente - Ci finirai tu se solo apri bocca su di lui.-
Coleman e anche Draco la scrutarono stupiti.
- Mi dispiace minacciarti, lo sai.- la strega dagli occhi d'oro si legò una sciarpa di cachemire al collo - Ma non esiterò a rispolverare vecchi poteri che avevo promesso di non usare più se solo ti scapperà un fiato con qualcuno riguardo a Tom, Efren.-
I bambini strinsero le labbra, nascosti dietro alla porta, per non urlare eccitati.
- Ora vado.- Hermione si sporse e baciò Draco, lievemente - Ho avvisato Lucilla. I ragazzi verranno qua per mezzogiorno, appena finito il loro turno. A Trix non dirò nulla per il momento. Non avvisate neanche Damon, per favore. Lucilla verrà a spiegarvi la situazione e vi porterà del Lazzaro, altrimenti lo farò io stasera, rincasando. A più tardi.- e si Smaterializzò senza lasciare tempo al marito di capirci nulla.
Stanchi per la notte insonne, Elettra fece preparare del thè agli elfi domestici che erano spuntati fuori al momento opportuno. Anche Efren si fermò. E nonostante non fosse per nulla sicuro di ciò che stava accadendo preferì tacere e fare come dicevano loro.
Passò mezz'ora e poi sparirono tutti di nuovo, così che i piccoli potessero uscire dal loro nascondiglio.
Erano così eccitati che decisero di andare a chiudersi nella serra per confabulare fra loro, anche per preparare la prossima seduta di gruppo con Jeremy, Herik, Alex e tutti gli altri, ma mentre Glory e Faith andarono avanti tirandosi dietro un corteo di pulcini gialli, più Cosmo ora in tasca alla piccola Potter, Lucas fece ricognizione nella loro cucina.
Nessuno.
Ok, Hermione era andata dalle sanguisughe, sua madre e il perfido serpente erano tornati da, EVVAI, quel maledetto Tom che finalmente aveva una faccia e magari presto anche una tomba...e...suo padre dove accidenti stava?
In compenso c'era una finestra aperta sul lavandino. Con la neve che cadeva ci mancavano i pinguini e gli orsi polari in quella cucina, ma quando fece per chiudere i vetri, qualcosa lo bloccò.
In cielo. C'era...un uccello.
Sembrava un'aquila dorata. E stava scendendo in picchiata verso casa loro.
Subito nella mente di Lucas, che guarda caso aveva degli strani problemi coi volatili, iniziò a scorrere una serie di ricette su come cucinare i falconi. Forse sarebbero andati bene anche per un'aquila.
Afferrò così il forcone da pollo che era stato lasciato incautamente insieme al tagliere e gli altri coltelli e così, quando quell'aquila s'infilò in cucina, il piccolo Phyro era pronto a sistemarla ma...
Una luce verde l'avvolse, diventando brillantissima, quasi iridescente.
E quando Harry apparve in quella luce, a Lucas sfuggì il forcone dalla mano.
Potter senior si sgranchì le spalle, guardandolo di striscio.
- T'ho visto con quell'affare in mano. Che pensavi di fare?-
Oddio!
Lucas un istante più tardi cacciò un grido di gioia e gli saltò in braccio, con lo stesso sorriso che aleggiava sul volte del padre. Un mago! Era tornato ad essere un mago! Si era ripreso i poteri!
Continuò a urlare di gioia fino a che dallo scalone principale della Lucky House non arrivò una bestemmia di Draco, allora i due si misero a ridere con toni leggermente più bassi.
Ah, c'era calore quella mattina. Lo sentiva.
E c'era sollievo negli occhi verdi di suo padre.
C'era...tutto. Era tornato tutto quanto.
- Prima che vengano a sapere al Ministero che mi sono ripreso i poteri impunemente...- Harry gli strizzò l'occhio -...sarà il caso di farsi un volo decente, cosa dici?-
- Vado a prendere le scope!- celiò Lucas, saltando giù dalle sue spalle ma suo padre lo bloccò.
- Non servono le scope.-
- E cosa fai, ti trasformi di nuovo in aquila e ti salgo sulla schiena?- fu l'ironica risposta - Mica me l'avevi detto di essere un Animagus poi!-
- Lascia perdere le scope.-
Il ghigno antico del bambino sopravvissuto comparve sulle labbra pallide dal freddo di quel mago.
Di quella speranza che aveva ricominciato a vivere sotto le ceneri.
- Sarà il migliore volo della tua vita.- gli promise, massaggiandosi il Bracciale del Destino al polso - E speriamo che non ci sia troppa gente a Londra che guarderà in alto oggi..-

T.M.R |DRAMIONE|Where stories live. Discover now