Capitolo 12 "Bacio a sorpresa"

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Durante la lezione d'inglese osservo Raven scarabocchiare sul suo quaderno.

Dopo aver alzato gli occhi giusto per rispondere correttamente alla miriade di domande dell'insegnante torna ad occuparsi del suo disegno.

Continua ad avere la stessa espressione imbronciata che aveva quando è entrata a scuola.

Io al contrario non posso smettere di sorridere ripensando a cosa è appena successo e al modo in cui sua zia se ne sia andata.

So per certo che Raven si stia comportando in questo modo solo perchè la sto guardando. In fondo anche lei è molto divertita dalla situazione anche se fatica ad ammetterlo.

Mentre guardo fuori dalla finestra la voce stridula e fastidiosa dell'insegnante mi riporta alla realtà.

Deduco che mi abbia rivolto una domanda dal fatto che mi stia fissando con i suoi occhi spenti e stanchi.

Cerco di ricordare le sue parole confuse nella mia mente senza riuscire a capire cosa mi abbia chiesto.

"Ehm...si ho trovato molto interessante questo libro, soprattutto la parte in cui lei gli dice che vuole soltanto il suo pene... cioè bene!"

L'insegnante continua a guardarmi con il suo sguardo insolito mentre io inizio a pregare tutti i santi che conosco sperando che abbia sorvolato sulla mia ultima correzione.

I suoi occhi addosso continuano a pesarmi come due mattoni.

Piano piano inizia a socchiudere gli occhi e ad avvicinare le labbra leccandosele ogni tanto.

Continua a incurvare le spalle per poi compiere il movimento contrario mentre dimena il bacino da un lato all'altro.

Devo chiamare un'ambulanza?

Improvvisamente con un gesto felino sposta i capelli sulla spalla destra e a quel punto faccio scivolare giù a fatica il nodo che ho in gola.

Continua a far oscillare a scatti il suo culo da cinquantenne da una parte all'altra e a portare le dita smaltate all'altezza del naso per poter rialzare gli occhiali tondeggianti scivolati giù.

Dopo aver afferrato il labbro inferiore con i denti un ultima volta, si gira nella direzione opposta alla mia e ricomincia a spiegare.

In pochi non si sono accorti di quello che è successo ma i restanti mi guardano con sguardo interrogativo non capendo che io sono più confuso di loro.

Michael e Raven sono gli unici che dopo avermi dato qualche occhiata sono tornati ad osservare la professoressa come se avessero compreso perfettamente la situazione.

Perchè l'illuminazione non arriva anche a me?

Faccio finta di non pensarci per il resto dell'ora e quando la campanella segna l'inizio della pausa pranzo, raduno le mie cose e faccio per uscire.

Sono stranamente solo nell'aula, tutti gli altri sono andati in cortile prima di me.

Metto lo zaino in spalla e mi avvio verso la porta quando Mrs Harris mi sbarra la strada.

"Dove crede di andare signor Brake?" dice chiudendo la porta a chiave per poi infilarla nel suo reggiseno.

La scena quasi mi fa ribrezzo e se prima avevo qualche dubbio, adesso posso dire con certezza che l'illuminazione ha raggiunto anche me.

Vado di fretta verso l'uscita ma per quanto scuota la maniglia della porta non credo di riuscire ad aprirla.

Provo ad individuare altre vie di fuga ma Mrs Harris si pone esattamente tra me e l'uscita d'emergenza. Guardo la finestra con un pizzico di delusione sapendo che non posso buttarmi da un palazzo di tre piani.

L'insegnante mi si avvicina con un passo che tenta di essere seducente e mi avvolge le braccia intorno al collo sbattendo ripetutamente le palpebre.

Cerco di togliere le sue braccia dalle mie spalle ma quella donna ha una presa ferrea.

"Sai, è da un po' di tempo che ti ho notato. Sei davvero un bel ragazzo fattelo dire."

"Grazie davvero ma preferirei andare a mangiare con i miei amici adesso."

"Oh si certo ma vorrei che tu scrivessi da qualche parte il mio numero, potrei passare a casa tua a farti un bel servizietto."

Si inumidisce le labbra con la lingua milioni di volte.
Penso di aver capito che questa è la sua tecnica di rimorchio.

Ma non si vergogna? È un'insegnante, non dovrebbe avere questo genere di rapporti con i suoi studenti.

Si avvicina sempre di più alla mia bocca e la cosa non mi piace. Cerco di dimenarmi da questo abbraccio straziante ma Mister Muscolo non ha intenzione di mollare.

"Hai delle labbra davvero stupende."

Oh no, so dove vuole andare a parare. Non provarci nemmeno brutta vecchia.

Provo a voltarmi dall'altra parte il più possibile ma le sue dita rugose mi costringono a girarmi per intrappolarmi in una sottospecie di bacio che risulta sembrare di più una testata riuscita male.

Per qualche frazione di secondo avverto le mie labbra tutte appiccicose e un senso di nausea e vomito raggiunge il mio esofago.

Non penso che il mio stomaco reggerà per molto.

Mentre preme la sua bocca sulla mia prova a urlare parole senza senso.

"Oh, si! Ingravidami!"

In quel momento la porta dell'uscita d'emergenza si spalanca all'improvviso facendomi sobbalzare.

"Kurt io volevo scusarmi per-"

L'acuta voce di Raven raggiunge le mie orecchie immediatamente.

La sua espressione non mi piace affatto anche se penso sia molto simile alla mia in questo momento.

"Io- mi dispiace non avevo intenzione di interrompervi."

Mrs Harris mi lascia libero a causa della presenza indesiderata di Raven e ne approfitto per allontanarmi da lei il più possibile e per afferrare il polso della ragazza davanti a me prima che se ne vada.

"Raven aspet-"

Non riesco a finire la frase che una cascata di vomito le ricade sulle scarpe sporcandola in un modo indescrivibile.

Dopo avermi fissato incredula per qualche secondo esce di corsa sbattendo la porta alle sue spalle lasciandomi lì come ogni volta, con la piccola differenza che stavolta ha perfettamente ragione.

Mi volto dall'altra parte alla ricerca di quella cogliona patentata ma presto mi accorgo di essere solo nella stanza. Probabilmente Mrs Harris se n'è andata via di corsa subito dopo l'arrivo di Raven.

Inizio a sentirmi di nuovo poco bene e presto un'altra buona parte della mia colazione raggiunge il pavimento.

Mi gira la testa in un modo assurdo e non riesco a mettere a fuoco gli oggetti intorno a me.

Mi lascio cadere a terra guardando il pavimento in modo sempre più confuso finchè non mi ritrovo ad osservare uno sfondo nero ad occhi chiusi.

Black RoseWhere stories live. Discover now