Capitolo 2 "Non seguirmi"

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-Non seguirmi-

La sua voce è limpida, più chiara di quanto immaginassi.

Nonostante non si sia girata è consapevole del fatto che la stessi seguendo.
Rimango paralizzato per un attimo non sapendo cosa fare. Opto per la via più semplice. Mentire.
-Non ti sto seguendo-

Si gira e inizia a camminare verso di me. Mi fissa con i suoi grandi occhi marroni come se mi stesse studiando.

Si avvicina più del dovuto come per costringermi a fare un passo indietro. Resto fermo.

-Non seguirmi-
Dopodichè va via lasciandomi lì impalato con il cuore in gola. Non so nemmeno per quale motivo ma mi sento parecchio a disagio.

Decido di tornare a casa senza farmi troppi problemi ma prima passo in farmacia per prendere un'aspirina. Lei è lì.
Provo a non attirare l'attenzione. Non voglio che pensi che io la stia seguendo ancora.

A un tratto diventa rigida. Mi ha visto.
Ringrazia in fretta e scappa via. Forse però ho intuito qualcosa.

Se una ragazza comincia a trattarmi male o scappa quando mi vede è solitamente perchè si è presa una cotta per me. Poverina. È probabile che non sappia di non avere speranze. Potrà anche essere carina ma se continua a comportarsi così difficilmente riuscirà ad avermi.
Arrivo a casa con un sorriso stampato sulla faccia consapevole del fatto che il mio piano per fare colpo ha funzionato.
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Oggi la scuola sembra quasi più noiosa di ieri. Arrivo in ritardo per aver fatto colazione alla caffetteria lì accanto e con mio stupore mi accorgo che il mio banco è già occupato. Eppure mi sembrava di aver marcato il territorio ieri con tutti i disegni incisi sullo smalto verde.

Alzando lo sguardo però mi è tutto più chiaro. È lei. Ora che ci penso non conosco nemmeno il suo nome ma sono abbastanza sicuro che lei conosca il mio.

Per una volta in tutta la mia vita cerco di stare attento almeno nei primi dieci minuti di lezione nella speranza di scoprire come si chiama.
Dopo una lunga attesa durata più o meno tre ore mi mi pare di capire che il suo nome sia Raven.

Raven.

Non le si addice affatto.

Un'altra ora passa insieme a un'altra lezione di cui non ho capito nulla.
Raven invece sembra percepire le cose in modo diverso.

Ha risposto ad ogni singola domanda. È solo il secondo giorno in cui mi ritrovo chiuso in queste quattro mura e quella ragazzina sa già tutto il programma.

Sta iniziando a darmi sui nervi. L'ho capito subito di che tipo di persona si trattasse ma si sta rivelando più irritante del previsto.

Per mia fortuna la giornata finisce in fretta. Mentre cammino verso casa inizio a pensare che dovrei comprare una macchina. Se iniziassi a risparmiare quei pochi soldi che mi arrivano ogni mese, magari tra un anno potrei permettermene una.

Vengo distolto dai miei pensieri quando noto che miss So tutto io mi sta di nuovo camminando davanti.

Potremmo essere vicini di casa o magari lei potrebbe fare la mia stessa strada perchè le interesso. Che cosa patetica.

Le cade un orecchino ma lei non se ne accorge.

Provo a chiamarla ma per qualche strano motivo non riesco a pronunciare il suo nome. Come se qualcosa mi frenasse. Eppure adesso so qual è.

Nonostante mi abbia chiesto di non farlo inizio a seguirla.
Lei sa che io sono qui eppure stavolta non dice una parola.

Avremo camminato per una decina di minuti e sto iniziando a stancarmi.
La vedo svoltare a destra e seguendola presto mi accorgo di essere entrato in un parcheggio.

Mi posiziono dietro a una macchina nella speranza che non mi veda.
La osservo montare su una moto. Una gran bella moto.
Ci ha messo un po' a farla partire. Magari non è molto esperta.
Quando uscendo mi passa davanti però, avverto un brivido di freddo nonostante sia solo settembre.

Esco in strada anche io correndo dietro a un taxi. Entrato nell'auto ordino all'autista di seguire quella ragazzina idiota non sapendone neanche il motivo.

Il tragitto si rivela davvero lungo e inizio a pensare di star sprecando i miei soldi inutilmente. Dico addio alla bella macchina che avevo sognato di comprare prima di venire qui.

Ma cosa sto facendo?

Finalmente Raven decide di accostare. Il taxi si ferma poco più lontano e dopo aver pagato scendo sbattendo la portiera gialla.

La cerco con lo sguardo ripetendomi che magari questo viaggio non è stato del tutto inutile. Mi trovo di fronte al mare e devo ammettere che il paesaggio è meraviglioso.

Poi la vedo. Ho il sole davanti agli occhi e le immagini che percepisco sono tutte sfocate. Una cosa però riesco a vederla chiaramente.

Raven impugna una pistola.

È impazzita?
Solo ora noto che c'è un ragazzo davanti a lei.
Ha le braccia rivolte verso l'alto.

È stato un attimo.

Il suo sguardo.
La pistola tesa tra le sue mani.
Delle lacrime innocenti.

Poi si sente un urlo disperato e il corpo di quel ragazzo si accascia sulla sabbia bollente.

Raven si gira e mi guarda negli occhi.

Poi tende la pistola verso di me.

Black RoseWhere stories live. Discover now